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[Da Il Pane di Sant’Antonio Boll. Mensile anno 1° n. 3 / 31 marzo 1917 Ameno (Novara) vi sono correzioni, cancellature ed aggiunte di pugno di Don Orione]
per il Pane
Pax
Vobis
Buon Pasqua!
Ai nostri indimenticabili Benefattori, e alle ottime Zelatrici, e a tutti i cari Zelatori presentiamo i più fervidi e santi augurî per la prossima ricorrenza delle Feste Pasquali! Pax vobis!
Da
due
tre anni
noi viviamo una vita di trepidazione, da
due
tre anni
ci par di vivere e di
sentire tutte le ansie, tutti i dolori dei devoti di Santo Antonio e
dei pietosi Benefattori dei poveri vecchi di Sant’Antonio.
L’augurio
nostro dunque
non può ispirarsi che al desiderio che
batte con lo stesso ritmo nel cuore
di
ognuno e di tutti gli italiani:
Pax
Vobis
Bisogna
proprio dirlo? Noi tutti aneliamo alla pace, noi e i vecchi di
Sant’Antonio preghiamo che si affretti la pace tanto sospirata;
pace che -
che con
l’onore e la maggior grandezza della Patria,
e appena la giustizia,il diritto e la libertà dei popoli siano
salvaguardati, vengano ridonati alle
famiglie
deserte
i
figli, gli sposi, i padri, e all’Italia più religione e ogni
prosperità.
Ecco il nostro augurio!
Sia
questa l’ultima Pasqua di guerra, la Pasqua buona, la Pasqua
avventurata, che, dalla letizia de’
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suoi
mistici ricordi, sprigioni il primo raggio della pacificazione
universale.
Segni questa Pasqua l’alba di un’era novella che, da una
parentesi di barbarie, ritorni il mondo alla luce della vita e della
civiltà cristiana! Buona Pasqua!
Pax
vobis!
Ma,
o devoti di Sant’Antonio,
permettetemi
ancora una franca e sacerdotale parola
se
vogliamo noi davvero ed efficacemente affrettare l’ora della
vittoria e della pace non deponiamo le vesti della penitenza:
miglioriamo i costumi: purifichiamo in questi santi giorni le nostre
anime da ogni colpa, e accostiamoci con umiltà e con lacrime di
pentimento e di amore a ricevere la SS. Eucarestia, fonte divina di
ogni gioia spirituale e
della
vera
e giusta pace!
Pax vobis!
Risorga Gesù nei nostri cuori, com’è risorto un giorno dal sepolcro. Se i nostri peccati e le colpe dei popoli lo hanno Crocifisso, la sua misericordia e la nostra penitenza ce lo ridonino vivo, glorioso! Amico consolatore, Padre di pace! Solo così e a questo patto, Iddio darà la sua pace a noi, e pace onorata al nostro amato Paese!
E
allora la nostra Italia, seduta come l’Angelo sulla tomba dei suoi
passati e presenti dolori, potrà intonare con Cristo il cantico del
gaudio e di una non fugace né mentita redenzione!
Pax
vobis! Alleluia! Alleluia! Alleluia!
Vostro obbl.mo in G. C.
Don Orione