V108T110 V108P197


[Alla fine della lettera che sotto è riportata, D. Orione scrive quanto segue:]



Distintissima Signora Gonella,


La prega a non ispaventarsi di questa lettera che il Riccardo Le scrive, perché non è vero che egli sia così ammalato come dice, è piuttosto poca volontà che malattia.

Se, nella Sua bontà, volesse ringraziare la Sig. Palmira d’avermi dato notizie della Madre, Le sarei grandemente obbligato.

Ed ora come sta?

Qui si continua a pregare. Il Signore benedica tutta codesta Casa.


 Tortona, Gennaio 1897


Cara mamma,


Mercoledì, quando tu ti allontanasti da me, io mi sentii grandemente afflitto, entrai in foresteria col portinaio, e piansi amare lagrime. Ora sono ancora desolato. Mi feci visitare dal medico, e questi mi disse di tenermi indietro nel vitto; io gli dissi che mangiò sempre poco o nulla, ma io intanto mi sento sempre più male al capo ed allo stomaco. Nella notte dormo mai, perché sono sempre tormentato, e di giorno altrettanto. Insomma, io, con questi dolori, ho mai posa. Cara mamma, dì a Pierino che preghi per me, che possa sopportare questi acuti dolori. Ti saluto, cara mamma, e baciandoti mi dico il tuo U.mo ed aff.mo figlio

 Riccardo


Salutami da parte mia le maestre e specialmente la madre, e dille che io pregherò tanto perché guarisca, e possa fare ancora tanto bene, perché, quando andrà in Paradiso, si troverà una bella corona di buone opere. La saluto umilmente, e baciandole la mano mi dico il Suo Um.mo figliuolo in Gesù C.

 Gonella Riccardo