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[Minuta Albera, A. 7. 2]
Sottopostogli questo stralcio di lettera di Don Orione a Don Albera, Don Gatti Vittorio mi rispose:
“Si riferisce probabilmente al periodo in cui Monsignor Bandi aveva manifestato il desiderio che Albera fosse Superiore e tutti dipendessero da lui, anche Don Orione... Ma capitò come nella storia della Baraté che vollero mettere altra superiora, la quale, secondo le viste umane, sembrava avesse sistemate le cose per bene, e poi si fu costretti a rimettere la vecchia superiora, che era santa, per impedire che tutto andasse a rotoli. Don Albera era economo e intendeva di non far passo, se prima non avesse avuto fino all’ultimo centesimo per sostener l’Opera... Don Orione invece, andava e voleva andare avanti con la fede nella Provvidenza di Dio... Ad ogni modo, questa pagina è la dimostrazione più esplicita del buono spirito da cui era guidato Don Orione: sempre disposto a compiere la volontà del Vescovo, nella quale riconosceva la volontà di Dio, anche se avesse stabilito di dipendere in tutto e per tutto da Don Albera”.