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[Minuta a Bandi, 1903 Orvieto]



... E’ da giugno che sono qui per aggiustare le cose con ogni pazienza: tra andare su e giù, ho già speso più di 130 lire, sono anche venuto tre volte a Tortona - ora doveva essere finita, invece siamo al sicut erat. Il programma di Don Albera si va consumando, vuole egli, diviso dall’Opera, anche assistere alla agonia di quella Colonia, e noi si dovrebbe stare là col nome dell’Opera a portarne la responsabilità.

Si dirà che io sono stato molto longanime - ma io, nella mia posizione, lo doveva essere, e doveva e presso Vostra (....)    



Permetta Vostra Eccellenza che io Le esprima tutto il mio profondo disgusto.

Questa mia è l’ultimo passo che faccio - : se Vostra Eccellenza anche ho già speso più di 150 lire tra andare e venire da Orvieto, - sono venuto tre volte a Tortona, adesso basta.



Mio Veneratissimo Padre nel Signore, (a Bandi, novembre 1903?)


Sono giunto jeri mattina da Orvieto, ed ho trovata la Vostra lettera jeri dopo pranzo. Ho fatto ho fatto quanto mi dicevate nell’accluso biglietto.

Quello che aveva preveduto e di cui ho scritto a Vostra Eccellenza nell’ultima mia, riguardante le cose della Petrara è avvenuto pur troppo, questa avvenendo alla Petrara.























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Il giochetto ormai è bell’e fatto: contrariamente alle disposizioni di V. Eccellenza Don Albera è alla Petrara, e non andrà via dalla Petrara finché non l’avrà finita del tutto: o dividere le Case o ammazzarle e ridurle fino alla chiusura. e si dovrebbe e noi dovremo stare là ad assistere e col nome dell’Opera portarne la responsabilità.

Vostra Eccellenza sa le tassative disposizioni che gli ha date: e io sono venuto con l’agronomo dato da Bonsignori da mettere là, - ora ho trovata la posizione già girata, - siamo al sicut erat.

Vostra Eccellenza mi disse, quando sono stato lì: il Vescovo Frattocchi doveva comunicare il richiamo; ora il Vescovo Frattocchi mi dice:- sono meravigliato, dopo quello che ho scritto, che Monsig. di Tortona a cui doveva stare a cuore il bene della Congregazione, lo abbia lasciato venire. Incardinare non lo voglio, ma adesso che è qui, scriverò piuttosto che è conveniente e a me conviene tenerlo in buona. E va bene: Io ho taciuto con Vostra Eccellenza, ed ora ho taciuto con Lui, Monsig. Frattocchi. Ma chi ha la responsabilità morale di quella Colonia?

A Don Albera no, perché egli non è più della Congregazione, a cui è affidata la Colonia, e Monsig. Frattochi dice chiaro che non se ne fida.

La posso tenere io? Io no; lo stato delle cose (....)

Il terreno era stato preparato alcuni giorni un po’ prima che egli tornasse: la commissione ha fatto un colpo, ha date le dimissioni - né più né meno di quello che capita in certi paesi, quando non si vuole che i reggenti vadano via e si fanno certi colpi.