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[Minuta a Bandi, giugno 1903, per Orvieto]



...il cui senso voleva dire questo: intendiamo che anche Lei avrà i suoi crucci, perché abbiamo capito anche noi qualche cosa in aria, ma io ci ho passato su, girando il discorso con una domanda diversa. Mi parlarono pure del Chierico, dicendomi che sono anche di lui contenti, ma nel trattare coi giovani e coi coloni del vicinato, vedere che fosse più moderato, raccontandomi qualche fatto occorso anche da poco, tra cui di avere minacciato un uomo di campagna con la rivoltella.

Adesso io prego Vostra Eccellenza di non formalizzarsi di tutti quanto Le ho detto e di quanto verrò dicendo, ma di permettermi che Le dica tutte le cose tali e quali come sono, come un povero figlio che è lontano e che si sfoga con Suo padre. Io so che mi avete sempre voluto bene, ma adesso vi prego di volermene di più, perché ne ho bisogno ed ho proprio bisogno di trovare in Voi il cuore di un Padre, e un cuore grande grande. Voi dovrete patire qualche cosa anche voi per questa povera Opera, ma il Signore non lascerà di ricompensarvene e i figli della Congregazione pregheranno sempre e sempre e sempre per Voi. Solo Vi prego di non inquietarVi, avendo Voi già poca salute e di non turbarvi per me, che sono molto forte per grazia di N. Signore, e chissà che non abbiate davvero da venire a chiudere la vostra vita, circondato dai figli di questa povera Opera....




























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[Minuta Petrara 1903]



... Ho ricevuto la Sua venerata lettera e anche il biglietto, come avrà Io però era già informato del brutto tentativo fatto dal Don Risi, e mi trovava con l’animo in un profondo disgusto; e non venni bastandomi: pel fatto ultimo ho mandato a V. Eccellenza lo stesso Don Sacerdote Risi: per tutto il resto mi parve di soprassedere mettendo la cosa ai piedi del Signore e pregarlo lungamente che mi aiutasse a fare un po’ di bene, se era ancora possibile, o diversamente mi desse la forza di ritirarmi in pace senza crescere coi miei peccati il male.