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[Minute a Mons. Bandi - Orvieto 1903 - 04]



3/ Di spirito di umiltà e di dipendenza finora non ce ne fu: di pietà ce n’è proprio niente: e i SS. Sacramenti sono molto molto trascurati. Io ho insistito presso Don Albera che andasse a fare, ora che è d’inverno, i SS. Esercizî; ma so che neanche qui mi ha ascoltato: quindi lo rimetto nelle vostre mani.

Se ora capitasse qualche grave scandalo - ed è una grazia particolarissima che pubblicamente non si sappia nulla di alcuni gravi inconvenienti già capitati - questa povera Congregazione della Divina Provvidenza sarebbe compromessa gravemente, e forse per sempre e proprio alle porte di Roma.

Qui a Roma ora le cose vanno bene, ma, come Vostra Eccellenza avrà sentito da Monsig. Radini Tedeschi, è andata lì lì per averne gran danno: - cercando lui di scinderla e di formare dei gruppetti - cercava se stesso, e non la Congregazione, dando una intonazione assai laica alle Colonie.

Lo stato a cui ora ha ridotto la Colonia di Orvieto lo dice troppo chiaramente e dolorosamente lo scritto di Monsig. Fratocchi.

Ora poi, pur sapendo egli le condizioni in cui si trovava coll’Opera e con Vostra Eccellenza - messo al muro dal Vescovo di Orvieto di dipendere dall’Opera o di partire dalla Petrara - egli ha piantato segretamente - senza dire nulla né a Vostra Eccellenza né al Vescovo d’Orvieto e alla Commissione - almeno per delicatezza né a me - un’altra ...


























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7/…. trattare con l’Opera e non con lui, e anche il Card. Vannutelli, protettore, addolorato del contegno di Don Albera, ancor l’altro jeri, mi diceva che l’Opera deve continuare, e non un membro staccato.

Ora, siccome Monsig. Fratocchi non si fida di lui, mi ha pregato di mettere, al posto del Chierico, un Sacerdote ed io vi condurrò Don Risi, che fu già due anni in Sicilia ove ha fatto bene, e l’anno passato a Tortona ed ora a S. Remo.

Mi ha pure pregato di non togliere fra Vincenzo che è l’Eremita più buono per la parte tecnica agraria.

Gli altri Eremiti li ho tolti per ora, per andare sino alla consumazione. Quella povera Casa, se Iddio non la risuscita, è quasi morta e distrutta.

Don Albera, quasi sempre ai mercati, non la cura per l’educazione cristiana: là si fuma quasi da tutti, si impreca e bestemmia quasi pubblicamente e si parla molto male, - come mi risulta in modo sicuro.

Ora Don Albera verrà, spero, presto da Vostra Eccellenza - io temo che tenti un giochetto - non è che rifiuti i dolori, come ho detto a Monsig. Fratocchi, presente Don Albera, - Voi sapete che è da quasi sette mesi che la Petrara costituisce per me un vero martirio (....)

Se egli non gode la stima di Monsig. Fra.....

Se dopo sette mesi

Se il Vescovo di Orvieto non si fida e ....