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[Minuta Petrara]



Ill.mo e Carissimo Sig. Cavaliere e Amico,


Ho appreso, dalla cartolina di Lei al nipote Cinti, del Suo vivo desiderio di vedermi ed avrei subito senz’altro risposto mettendomi a Sua disposizione, ma, poiché aveva scritto risposto a Don Albera se non avessi sperato di portarmi di questi giorni ad Orvieto come ne ho scritto che se non avesse potuto mandare qui come ne ho scritto a Don Albera

Ma poiché sono venuti (qui alcuni della Colonia, ed hanno risparmiato a me il venire) ha provvisto Don Albera che venisse a Roma alcuno della Colonia a cui era necessario io parlassi.

Tanto scrivo per ordine dello stesso Rev.mo Monsignore che mi lasciò pure di ossequiarla.

Quando fui ultimamene costì ed ebbi il piacere di trattenermi con Lei e col Sig. Ing. Zampi, presente Monsig. Vescovo mi pregarono dissero, fra l’altro, di parlare a Don Albera con ogni prudenza pregandolo di limitarsi nelle spese per non cadere nel passivo e toccare i fondi ora, ora cioè che ho fatto con ogni ma, nel chiudere questa mia per l’amicizia che che a Loro mi lega che Ella e la Commissione a Lei mi lega mi prendo la libertà di pregare e più per gli obblighi che a Loro mi legano, mi sento in dovere di avvertire Lei e cotesta Commissione di stare attenti all’erta perché il buon Don Albera, in mezzo a belle doti a innegabile abilità, non solo corre forse un po’ troppo, quando si tratta di certe spese, ma, di qualche tempo, corre anche in un altro senso non meno doloroso pericoloso e certe sue corse non approvate dal suo Vescovo























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potrebbero portare a fatali ruine, anche con grave danno disdoro anche di Loro Signori e poco lieto avvenire della Colonia Pontificia ....

Ho appreso dalla cartolina di Lei al nipote Cinti del Suo vivo desiderio di parlarmi ed avrei senz’altro risposto mettendomi tutto e subito a Sua disposizione se non avessi atteso di giorno in giorno una risposta dalla Petrara per cui sperava di prevenirla e venire io stesso da Lei, passando da Orvieto.

Ma poiché Don Albera ha provvisto che venissero a Roma alcuno due della Colonia a cui io doveva parlare, e mi venisse così risparmiato il viaggio alla Petrara.....