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(giugno 1904)
...Quando
ho ricevuto la venerata lettera di V. Eccellenza ed anche il
biglietto dato il giorno che venne a Lei il Don Risi, io, da oltre
una settimana, era però
stato informato del brutto tentativo, e mi trovava ancora coll’animo
in profondo disgusto.
Questo
fatto mi portò a considerare bene lo stato delle cose, e venni nella
deliberazione di soprassedere
sospendere ogni mia venuta e intanto mettere la cosa ai piedi del
Signore,
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e pregarlo con calma di spirito e lungamente, perché mi aiutasse a fare costà un po’ di bene, se ancora per me era fattibile, o, diversamente, mi desse grazia di ritirarmi senza crescere coi miei peccati il male.
Ora,
Caro e Venerato Monsignore, è venuto il momento di dirLe che costì
mi pare che l’Opera non ci debba più stare. e
mi pare che questa sia la volontà del Signore.
È questo il parere di varî
miei Confratelli e di persone savie e di spirito.. Anche Vostra
Eccellenza vorrà ammettere che la posizione che ci è fatta e lo
stato degli animi sono tali che ogni provvedimento non riuscirebbe al
fine, e crescerebbe…
i dolori miei
forse farebbe la posizione più critica, crescerebbe le difficoltà
del buon andamento e i dolori ....
Restituisco la lettera che V. Eccellenza ebbe la bontà di inviarmi:
E
V. Eccellenza
si degni ricordarsi di me nelle Sue orazioni, mi benedica ancora una
volta e mi abbia sempre per dev.mo servitore Suo
in Gesù Crocifisso
Sac. Orione
dell’Opera d. Div.
Provvidenza