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[Minuta]
... Mentre Don Albera stava per separarsi, Don Orione venne a sapere da persona fede degna che lo Zio di Don Albera), recatosi in Tortona, aveva detto che voleva prendere su Mornico una ipoteca di L. 10.000 corrispondente ad un credito che egli – (lo Zio di D. Albera - disse avere col nipote.
Allora,
siccome il Don Orione aveva già dato al Don Albera del danaro –
1000 lire, ricordo, all’atto del suo ritorno, poiché si trovava
pressato da una
urgenza
un debito - e gli pagò dei debiti.
L’aveva lo stesso Don Orione ....
Carissimo Don Albera,
Valendomi
della procura che mi hai rilasciata ho vend....
...Mi
permettano di fare un’osservazione: e le Messe festive che, al suo
posto, sono andato a celebrare per un
anno
e mezzo a
Godiasco
e di cui non ho preso L. 140
credo che me le conterà bene
non è vero? solo la vettura viene tre lire e mezza per volta!
perché,
se io avessi saputo che avrebbe fatto così
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[Minuta; Don Albera Mornico?]
...sono pronto ad accettarla, ma sarei più disposto a cedergli la mia parte.
Se
egli accetta la mia parte, non
voglio
mi accontento che dia ciò che ci ha rimesso il
Collegio di Tortona ma so
la mia famiglia, non
subito,
ma
quando potrà,
benché
sia
e pronti a cedere subito, benché il danaro non venga subito.
Se
poi Lui accetta
non vuol saperne di tenersi quel collegio, che pure lui ha comprato
senza mio consenso, pagandolo
L. 1000 di più
e pagandolo L. 1000 più di quanto si era ....
…. non mi ponga ora delle condizioni inaccettabili
…. per isfamare cento e ottanta poveri figli.
Quanto allo stare là fino a marzo, lo ha detto lui a Don Olivati anche questo: perché adesso che quel collegio lo ha voluto aprire lui, di sua volontà, sinché i giovani li ha accettati lui, mentre gli aveva detto di non accettare giovani, sinchè il Vescovo non avesse disposto, adesso vuol venire via a Gennajo ....
[Minute]
... Assistente = siccome però né da D. Olivati né da Mons. Vescovo ho mai saputo se egli accettava la mia proposta, per questo non ho mai mandato alcun assistente, né fin qui sono legato perché inutile voler far da padrone là donde, con ogni modo, si è cercato di escludermi.
E quando, questa estate, dopo aver parlato con D. Olivati, ho mandato l’assistente, me lo ha rimandato a casa dicendo che egli non voleva ombre.
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Se lo avessi mandato, avrei in certo modo dimostrato che io accettava che si ritirasse coi patti che pretende lui e non con quelli che accetto io.
Quanto al dargli il guadagno fatto e colla celebrazione delle Messe, predicazione ed altro dato sempre alla Casa per quattro anni: rispondo:
1° Non gli ho mai domandato che rifondesse nella Casa il Suo guadagno.
2° Quando è venuto non ci furono patti di sorta, se egli diede, diede liberamente, l’Istituto ha preso ma non l’ha imposto né chiamato.
Tuttavia
Dico ciò che già ho detto a
D. Olivati:
L’Istituto
La Divina in giustizia non è tenuto a ridare.....
…....né
il Vescovo me l’aveva detto perché io penso che non lo sapessero
neppur
loro
io
penso
Se Lui non può
Di più chi mi assicura
Tutte
le note di suoi debito non legali, fuor
di
eccetto una, e poi chi mi assicura che non salterà su qualche altro
creditore?….
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....
I° perché il capo d’un istituto deve sempre tenersi fuori da
simili cose, per non compromettere l’opera che dirige in caso d’una
protesta: quindi la ragione che
valevano per allora
che valeva allora vale anche oggi.
2° Ho permesso che si assumesse quella cambiale perché mi ha sempre assicurato che egli non solo avrebbe pagata la cambiale, ma avrebbe anzi avanzato danaro da aiutare il Collegio di Tortona.
3°
Se avessi creduto che, dopo un anno, mi avrebbe fatto questo giuoco
...., non solo non avrei permesso che facesse cambiali, ma, quando mi
è venuto a casa colla
scrittura fatta
col contratto fatto senza esserne autorizzato, l’avrei diffidato.
Domando
che L. 1500
Non posso quindi ricevere questa cambiale perché di lacci alla gola non ho mai voluto averne e non c’è ragione per prendermene oggi: - il danno che egli mi dà è assai superiore a L. 1500.....