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[Su lettera di terzi D. Orione scrive:]
Per voi e per Don Perduca - ma a conforto di tutti
(da tenersi)
Ventimiglia, 27 Marzo 1930
Carissimo D. Orione,
Ai saluti che mi mandi da San Remo rispondo con altri, che giungono a Tortona. Vengono questi caldi, affettuosi a tutti con la dolcezza delle grazia di Nostro Signore. Ti avrei veduto volentieri: ma a stento mi muovo ed attendo la stagione estiva.
Che cosa avete fatto voi, o Romani, lasciando morire il nostro amato Cardinal Perosi?
Il Signore voleva quella anima cara al Paradiso e di là si ricorderà di noi.
Mi
dici che il nostro Can. Perduca è malato fin dal mese di
Luglio
(no!).
Invece
da una lettera del Canonico Arcidiacono
(Arciprete
D.
Roveda)
che
mi diceva avere ripreso il suo posto in Seminario, io pensava che il
Perduca si trovasse in altre mansioni. Ecco le anime buone come sono
trattate da Nostro Signore! con la tribolazione.
Andando a Lui, gli presenti saluti affettuosi e digli che nei suoi patimenti si ricordi anche di me che gli sono compagno.
Augurandoti
ogni bene nelle grandi tue imprese, benedico te e tutta la tua
Congregazione.
Mettimi a parte dei tuoi
acconti
che
sono immensi, (.........) i miei che sono meschini.
Tanti saluti
Aff.mo in G. C.
+ Ambrogio V