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[Da copia dattiloscritta. Per autografo di altra grafia = vedere: 1900 - 9 Vedere pure Lettere volume N. 35, pag. 93 e segg. e volume 59 pag. 148 segg.]
Carissimo Fratello Don Paolo,
Salute e pace in Domino! Le mando tre lettere, la mia indirizzata a Lei, la spedisce a quelli di Scaldasole; Lei copia un’altra lettera quella che é firmata col suo nome e la unisce alla mia che trasmetterà a quei buoni figlioli. Poi ne troverà una terza che lei manderà al suo vicario.
Ricevo la sua lettera, con l’avviso della Cassa Rurale di (Novi). Lei faccia così scriva una lettera a Don Meriggi, gli dica tutto quello che dice nella lettera che scrive a me, toccando specialmente che vogliono usare un riguardo anche in vista di quanto l’istituto ha sempre cercato di fare per i Figli poveri che furono raccomandati da Novi, adducendo Lei essere un reggente e per di più assolutamente nella impossibilità l’opera di potere in questo grave momento pagare.
Infatti io mi trovo proprio nella impossibilità, caro Don Paolo, ed oggi non so come fare essendo sabato ed avendo molti a lapidarmi.
Ha mandato quei due a Ceregate?
Dirà poi a Don Meriggi che pagheremo gli interessi, pazienti un po’ e poi soddisferemo. La lettera a quei di Scaldasole la copî bene e poi la spedisca con qualche sollecitudine.
Mi é davvero affatto impossibile venire a Languzzano. Pel chierico aspetto ancora un po’, gliene manderò uno proprio buono. Si faccia coraggio preghi per me tanto.
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Si slanci in una vita grande e nuova di amor di Dio, la benedico e benedico tutti i figli e il carissimo Frate Igino
aff.mo
firmato
Don Orione