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[Minuta da autografo riprodotto nel Numero 3° 1970 di “Vivere” fascicolo ciclostilato di Villa Moffa pagg. 16 – 17]
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Questa Udienza
pontificia
e i confronti che da essa ne sono sono
venuti
vennero a me e a voi, o cari miei figli e Amici sono certo una grande
grazia del Signore di cui dobbiamo
ringraziare sempre
dovremo sempre umiliarci e benedirne Iddio: ma badiamo che non è in
ciò perfetta letizia.
Queste sono gioie spirituali per animarci a compiere la nostra missione: sono briciole che cadono a noi dalla mensa di Dio; ma non sono ancora la mensa di Dio, né il pane nostro quotidiano, né la perfetta letizia.
Perfetta
letizia sarà quando da pecorelle di Dio sosterremo realmente,
umilmente, pazientissimamente, caritativamente e con allegrezza e
amore le prove, che per vincere noi medesimi, per compiere in noi la
sua santa e adorabile volontà Gesù Signore
dolce, Signore nostro, si degnerà mandarci o permettere a gloria sua
e della S. Madre Chiesa e per dare vera vita religiosa a noi e alla
piccola opera della Sua Provvidenza.
Allora,
se davvero,
noi per la divina grazia e l’amore di Dio e del Papa e della Chiesa
abbracceremo le tribolazioni le afflizioni e la S. Croce di Gesù
Crocifisso e della Sua Sposa la Chiesa, e ci annichiliremo, solo
vivendo di amare per la Croce e
ci glorieremo solo
nella Croce del Nostro Signore Gesù Cristo pensando le pene di
Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere e sospirare per suo
amore - allora solo cominceremo a vivere di Gesù e del Papa e ...