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[Preso da Boll. Opera, Novembre 1927, pag. 167, 168 rilegato]
Anime e Anime!
Tortona, 16 ottobre 1927
Miei cari figliuoli nel Signore,
La grazia e la pace di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
La Circolare ai Parroci d’Italia per le vocazioni religiose, ad incremento della nostra cara Congregazione è stata evidentemente benedetta da Dio.
Non solo ha suscitato la migliore impressione, ma ha fatto del bene allo spirito di tanti Sacerdoti e anche di Vescovi, i quali vale, insieme con un’onda di generale simpatia, quella Circolare ha portato alla nostra Congregazione una pesca così abbondante da farmi ricordare la pesca miracolosa del Vangelo. Tanto che la povera barca di questa Casa, non potendo contenerne di più, già ho dovuto, da circa due settimane, sospendere nuove ammissioni, eccettuati proprio casi di singolarissima importanza.
I nuovi accettati hanno fatto tutti la IV.a Elementare, con promozione, parecchi anche la V.a e la VI.a. Ve ne sono pure di Ginnasio, di Liceo, di Teologia. Almeno 25 hanno più di vent’anni: sono poi giunti dalla Polonia altri 10 bravi Chierici, i quali tutti fanno la Teologia, alcuni anzi, sono nel terzo e quart’anno.
La Cappella è pietà, il refettorio è pieno: e ne devono entrare almeno altri 70.
Dove li metterò? non lo so! La Madonna mi aiuterà. Prevedo che dovremo andare in Cappella a due riprese, e così in refettorio a doppia serie. Del resto, meglio così che avere posti vuoti!
Ho dovuto acquistare nuove lettiere, materassi, coperte, lenzuola: prevedo che non basteranno 15 mila lire.
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Mi direte: perché non portano tutti il loro corredo? Cosa volete? Ci sono vocazioni così promettenti, che non si possono respingere, solo perché non hanno il materasso o la roba da letto.
Ora ci vorranno alcune altre migliaia di lire solo in libri, poi c’è da mantenerli. E qui si parrà non solo la vostra nobilitade, ma la vostra charitade, che è quella che conta davanti a Dio e alla Congregazione.
Bisogna che mi aiutiate cordialmente a tenere e formare questa valida schiera di nostri successori.
Ricordate la seduta storica di Bra.
Io ho tenuto fede a quella deliberazione, che ha segnato un passo in avanti, passo fermo da gigante dell’Opera della Divina Provvidenza.
Con l’aiuto di Dio, o miei figli, abbiamo acceso in cento e cento petti un ardore di divina carità e di Apostolato che diffonderà nel mondo una grande luce, e saremo, domani, una grande forza nelle mani della Chiesa, del Papa cioè e dei Vescovi.
E anche la Patria sarà onorata da noi, che già sentiamo di servirla in modo non indegno, e di esserle cittadini non vili.
Il clero d’Italia ha risposto con slancio meraviglioso al mio e Vostro Appello: ha dato ali alla nostra Congregazione, perché essa, sorretta da Dio, voli, alta, alta, sempre più alta, e porti l’amore di Dio e degli uomini e il romanismo sino all’estremità della terra.
Fin qui tutti hanno risposto degnamente: Cero, Famiglie e giovani. Ma anche quei nostri Esploratori di vocazioni, che ho mandato per le varie regioni, si sono diportati in modo egregio: essi hanno bene meritato della Congregazione. Se avessimo non una, ma cinque Case come quella di Tortona, io avrei potuto accogliere almeno 700 vocazioni e buone vocazioni! Sarà per un altr’anno. Viva Maria!
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Ripeto: tutti hanno risposto con sacro entusiasmo: non risponderanno ora i miei figli?
Mi sentirei troppo umiliato, sarebbe forse l’offesa più grave che potrei farvi se dovessi, anche per un momento, dubitarne.
Qui il refettorio è pieno dal 1° Ottobre e presto avremo refettorio a prima e a seconda serie. E badate: i lavoratori sono già nell’antico Probandato, e fanno vita a parte, in tutto.
Non aggiungo altro: “cui tocca, tocca”.
Attendo! Vi conforto, cari figlioli miei, e vi abbraccio spiritualmente tutti e ciascuno in Gesù Cristo e nella Santa Madonna. Pregate sempre per me!
Vostro aff.mo
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza