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[Preso da Bollettino Opera, Agosto Settembre 928 pag. 1 e 2 rilegato]



8 Settembre

Natività della SS.ma Madonna


Le borse di Pane


Benemeriti Benefattori e Benemerite Benefattrici,


ho letto, sugli ultimi due numeri di questo bollettino della proposta lanciata per le Borse del Pane. Vi dico subito che la cosa mi è piaciuta assai e me ne riprometto un valido aiuto pel mantenimento dei tanti orfani raccolti nelle Case della Divina Provvidenza e di tanti buoni figlioli che dimostrano vocazione ad essere un giorno buoni figli della Provvidenza e Missionari nei vasti campi della evangelizzazione dei fratelli che ancora giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte.

L’anno scorso, come sapete, ne ho accolto molti di questi giovani probandi: ne ho riempito talmente la Casa di Tortona, che non era possibile starci tutti. Mi venne incontro con la sua squisita ed illimitata carità il mio amatissimo e R.mo Vescovo, il Vescovo di Tortona Mons. Grassi, che mi concesse per l’alloggio una buona parte del Suo vasto Seminario.

Quest’anno la Provvidenza mi manda un’altra grande retata di giovanetti. La sto ora tirando alla barca.

Cosa facciamo!? Facciamo come le api che quando non campano più nell’alveare, sciamano e vanno a formare degli altri alveari. Proprio così. Si possono forse rifiutare questi nuovi figliuoli che la Provvidenza ci manda? E allora ho aperto un altro alveare in Alessandria ed un altro ancora a Voghera che la Provvidenza mi acquistò proprio in questi giorni, nell’ex Convento dei Frati Francescani.

In questo di Voghera ci metterò esclusivamente quei probandi che hanno vocazione Missionaria.

Vedete dunque, o cari Benefattori, o ottime Benefattrici, se non mi deve arridere la speranza che Voi mi abbiate a riempire tante Borse di Pane per questi futuri missionari.
















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Non vi chiedo troppo; il solo pane quotidiano, come tutti chiediamo al Padre Celeste con la preghiera del Pater noster. Avrei proprio bisogno che entro l’anno mi riempiste almeno 300 Borse di Pane.

Un bel tozzetto che ci gettasse dentro ciascuno faciliterebbe l’impresa. Nella seconda pagina di copertina potete vedere le norme per realizzare queste nostre Borse di Pane.

Coraggio, miri cari,! Siamo in tempi di strettezze economiche, è vero; ma otterrete l’abbondanza appunto col dare per amore di Dio e delle anime. Chi dà al poverello, i figliuoli che accolgo sono tutti poveri, riceve da Dio, ricordatelo!

Lo sapete di quel Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi che fuggitivo, dopo quella sorprendente lavata, in quella malaugurata osteria di Milano, varcato che ebbe l’Adda, non volendo presentarsi al cugino come un pitocco e dirgli: dammi da mangiare, entro in un’osteria a ristorarsi lo stomaco; e in fatti pagato che ebbe, gli rimase ancora qualche soldo.

Nell’uscire s’abbattè con dei poveri che gli stesero la mano...

La c’è la Provvidenza!” disse Renzo; e cacciata subito la mano in tasca, la vuotò di quei pochi soldi; li mise nella mano che si trovò più vicina, e riprese la sua strada.

E qui l’insuperabile romanziere cristiano, il celebre Manzoni, vi fa su un breve ma edificantissimo riflesso che sempre ci dovrebbe essere presente.

La refezione e l’opera buona (giacché siamo composti d’anima e di corpo) avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri. Certo, dall’essersi così spogliato degli ultima danari, gli era venuta più di confidenza per l’avvenire, che gliene avrebbe dato il trovare dieci volte tanti.























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Perché, se a sostenere in quel giorno quei poverini che mancavano sulla strada, la Provvidenza aveva tenuti in serbo proprio gli ultimi quattrini d’un estraneo, fuggitivo, incerto anche lui del come vivrebbe; chi poteva credere che volesse poi lasciare in secco colui del quale s’era servita a ciò, e a cui aveva dato un sentimento così vivo di sé stessa, così efficace, così risoluto?”

Oh! Santa Provvidenza del mio Signore, tu non ci verrai mai meno, se totalmente a te abbandonati noi vivremo; come giammai verrai meno a chiunque in te confidiamo darà generosamente il suo tozzo di pane alle nostre borse.

I miei preti, suore, probandi, missionari, orfani pregheranno il Signore perché sia largo della sua misericordia verso tutti coloro che ci aiuteranno e li ricompensi in questa e nell’altra vita.

Abbiatemi intanto, Pie Benefattrici, e Cari Benefattori, con profonda riconoscenza.

Vostro in C. J.


Sac. Luigi Orione