V110T095 V110P183


[Da copia dattiloscritta; C. 4. VII]



Sia lodato Gesù Cristo!


Ottima Signora Concetta,


Ho ricevuto la Sua col testamento e sta bene. Però mi permetto di farLe osservare che la sistemazione proposta da me era non allo scopo di sfiducia, ma piuttosto per mettere le cose in modo da non obbligare il Piccolo Cottolengo - cioè i poveri - a spese eccessive in tasse quando si dovesse fare il trapasso per successione. - Col passaggio da Lei alla Società si verrebbe a pagare il 7 per cento; mentre col testamento, se le cose stanno come sono ora, si verrebbe a pagare il 22 per cento, e calcolando lo stabile a cento mila lire la spesa con la Società sarebbe di lire 7.000 invece col testamento sarebbero 22.000. - Di più, restando così le cose, involontariamente si impedisce lo sviluppo del Piccolo Cottolengo di Salita Angeli perché per non aumentare il valore dello stabile e pagare in seguito tasse maggiori - non si potrebbero fare migliorie, aumenti di fabbricati: che capisco che il Sig. Avv. Della Cella è preoccupato della garanzia a Lei per l’avvenire, e che par di più è relativamente recente il crollo finanziario di un’Istituzione che suscitava tante simpatie - ma altre erano le basi di quell’Istituzione, altre per grazia di Dio sono le nostre e spero che non lontanamente ne potrà avere una prova.

Credo che il Sig. Avv. potrà con non troppa difficoltà trovare una formula che garantisca Lei e non danneggi i poveri.

Sono ben contento che l’imbianchino dia il bianco alla Sala del Loro appartamento - ne parlerò a Sciaccaluga.