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[Su foglio stampato, - vi sono aggiunte e correzioni di D. Orione]
“Charitas Christi urget nos!”
II. Cor. pac. V., 14
Il Piccolo Cottolengo
Opera della Carità Genovese sotto lo sguardo della Divina Provvidenza
Genova
Marassi - Via del Camoscio 2 - Quezzi, Via d. Palazzo 13
Quarto
dei Mille San Gerolamo
Pammattone Via Bartolomeo Bosco Piazzetta Oratorio S. Caterina Salita Angeli N. 65 68 Casa Canepa
Scopo del Piccolo Cottolengo
è di amare Dio e di farlo amare, servendo umilmente Cristo nei fratelli più disgraziati e abbandonati.
Il Piccolo Cottolengo, per quanto le sue Case ne sono capaci, raccoglie sotto le grandi ali della carità di Gesù Cristo le miserie morali e materiali del nostro prossimo, e sovra tutto dà immediato ricovero, nell’amore di Dio benedetto agli infelici - specialmente se poveri infermi derelitti, - di ogni età, di ogni condizione e di ogni religione, che non possono essere accettati in altri Istituti.
Carità! Carità! Carità! - La carità è il distintivo dei veri seguaci di Gesù Cristo.
Tutta la vita del Beato Cottolengo è stata consacrata all’esercizio della carità, che è l’amore santo di Dio e del prossimo.
Deo gratias! - Che anche la nostra vita sia animata e vivificata dallo spirito di carità verso Dio e verso i poveri.
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Di prossima apertura: una Casa per bambini deficienti nella proprietà dei Ravano a Castagna sopra Quarto dei Mille.
Il Piccolo Cottolengo di Genova è il grano di senapa del Vangelo, piccolo, piccolo assai.
Però se, abbandonati intieramente alla Divina Provvidenza, pregheremo con fede: se vivremo del Tabernacolo: se staremo umili e in ginocchio ai piedi della Santa Chiesa e dei poveri di Gesù Cristo, la Provvidenza del Signore farà crescere il piccolo seme e lo dilaterà a conforto e salvezza di un numero grande di infelici.
Ma tutto questo lo farà il Signore.
E, dopo la dolce e Santissima Madonna, “il Piccolo Cottolengo” sarà il parafulmine della Città: sarà la salute e la prosperità di Genova e della Liguria.
Chi dà ai poveri dà a Dio.
Chi benefica, lo faccia con semplicità.
Chi fa opere pietose, le faccia con ilarità.
(S. Paolo, ai Rom. XII, 8 - 9)
E’ necessario soccorrere i poveri, ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale ha detto: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere”.
(Atti degli Apostoli XX, 35)
Non dimenticarti di esercitare la beneficenza e di far parte de’ tuoi beni agli altri; perché di così fatti sacrifizi Iddio si compiace.
(Ebr. VII, 16)
Chi esamina scarsamente, mieterà pure scarsamente; ma chi semina nelle benedizioni nelle benedizioni mieterà.
(II. Cor. IX, 6)
Dio persona tante cose per un'opera di misericordia!
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Case del Piccolo Cottolengo Genovese
a Quezzi - Via del Palazzo N. 13
Sanatorio per ragazze e donne predisposte a malattia di petto
a Marassi - Via del Camoscio N. 2 a
Accoglie donne derelitte, donne malate, vecchie, cieche, deficienti, fanciulle epilettiche ecc.
in
Quarto dei Mille a San Gerolamo
Dà
ricovero a bambini e bambine abbandonate, orfanelle, vecchie, povere
donne malate - Ragazzi deficienti, paralizzati, uomini ciechi, vecchi
cadenti, uomini usciti di carcere etc.
qui è da cambiare
Cenni biografici del Beato Cottolengo
Nacque in Bra, Piemonte, il 3 Maggio 1796. Abbracciò lo stato ecclesiastico e ordinato sacerdote, poco dopo veniva ascritta alla Congregazione dei Canonici del Corpus Domini di Torino.
Si distinse sempre per umiltà zelo e virtù cristiane: fu tutto dedito al bene morale e materiale dei bisognosi.
Nell’anno 1827, fra mille stenti e controversie, fondò la Piccola Casa della Divina Provvidenza, ponendola sotto gli auspici di San Vincenzo de’ Paoli.
Oggidì essa accoglie non meno di ottomila persone, divise in tante sezioni da quella delle Suore, alla famiglia degli epilettici; insomma un piccolo mondo di umane miserie.
Notte e giorno si prega e si confida nella Provvidenza Divina, perché la casa è priva di redditi certi.
Il Beato Cottolengo, oppresso da fatiche, da stenti e rifinito da penitenze, morì santamente il 30 aprile 1842 a Chieri, presso Torino. La Santità di Papa Pio IX lo dichiarava Venerabile l’anno 1877 il 19 luglio.
E il 10 aprile dell’anno 1917 il Pontefice Benedetto XV, gloria di Genova, lo ascrisse nel catalogo dei Beati, innalzandolo all’onere degli altari, con gloria e contenuto indicibile non solo di quanti sono ricoverati nel piccolo Cottolengo, ma di tutta Italia e del mondo intero.
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Ricordi e detti del Beato
1. Prima Dio e poi... il resto! Deo gratias!
2. La preghiera è il primo e più importante lavoro.
3. Croce e Divina Provvidenza, Provvidenza e Croce sono due cose che combinano.
4. Coll’aiuto di Dio voglio farmi santo.
5. Vergine Maria, Madre di Gesù, fatemi santo.
6. Bisogna sperare nella Divina Provvidenza. Noi siamo tutti figli di un sol Padre.
7. Osserviamo la santa legge di Dio, siamo di buon conto, e poi non temiamo.
8. Oh, se sapessimo o volessimo sapere, qual tesoro è la Santa Messa! le chiese sarebbero di continuo piene di gente.
Deo gratias!
Preghiera
O Beato Giuseppe Cottolengo, ottenete a noi tutti, che ci gloriamo d’essere vostri figli: di vivere sacrificandoci, per l’amore di Gesù a bene dei nostri fratelli i poveri, disprezzando la terra e sospirando il Cielo. - Così sia.