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[Su buste D. Orione scrive]



Piccolo Cottolengo di Quarto

pratica Veglienzone

per offerta di letti

 Archivio

Piccolo Cottolengo di Quarto

Pratica dei 16 letti dati dal Fascio di Genova



[Da copia dattiloscritta; vedere anche Lettere Don Or. vol. 38, pag. 165]



Tortona, il 27 Aprile 1928 a. VI° E. F.


Gentilissimo Signor L. Silvio Viglienzone

Genova


Ricevo gradita Sua lettera del 26 corr., mentre sto sul partire per Milano.

Di là dovrò andare a Bologna e Imola, - poi all’Istituto che ho presso Modena (Magreta) indi a Venezia.

Là ho tre Istituti con circa 600 ragazzi, e mi ci vorrà il suo tempo.

Di più il Patriarca di Venezia è trasferito a Roma, e possibilmente vorrei prima regolare qualche situazione.

Anche non fermi a visitare i miei Istituti di Mestre, di Mirano e Padova, prevedo tuttavia di trovarmi a Genova per lunedì 30 corr.

E fissarLe un altro giorno come faccio?

Chi conosce la mia vita sa che non sono più padrone di me: di frequente non so la mattina dove andrò a rotolare a sera, dati gli impegni e quantità di lavoro.

Cerco possibilmente, di non legarmi a dati giorni e date ore, perché, malgrado ogni mia buona volontà, devo sovente scusarmi con telegrammi: faccio brutta figura io e lascio malcontenti gli altri.

Come fare con Lei?

Senta, ottimo Signor Viglienzone: mi scriva; qui sanno dove sono. Preferisco fare io che altri per me.

Io però più di quello che ho scritto non saprei che possa fare.









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Ho molte domande di casi veramente pietosi; - se quanto ho scritto non fosse accettato, me lo dica, per favore, perché non potrei più a lungo tener vuota quella sala, mentre sento la voce di tanti poveri miei fratelli, i quali implorano di essere ricoverati.

Con la espressione di tutta la mia stima, La saluto romanamente, e Le prego da Dio ogni benedizione.

Di Vostra Signoria Gentilissima

Dev.mo Servitore in X.sto