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[Ricordi sopra Don Orione ai vecchi tempi, del Dr. Carlos Josè Gonella Medico del “Pirovano” - Bebedero 5602 - Bs. Aires
Abitazione in Belgrano, Arcos 1974, telef. 763552.
Ecco la copia di una lettera che D. Orione mi ha scritto da Tortona, il 30 Gennaio 1899.
Da copia dattiloscritta; vedere anche Lett. D. Orione, vol. 65, pag. 316 e 317]
Anime e Anime!
Tortona il 30 gennaio 1899
Mio carissimo figlio in Gesù Crocifisso,
Ora che penso che questo povero foglio passerà il mare e giungerà come la voce di un padre lontano fin al cuore di un mio caro figliuolo, mi intenerisco e benedico il Signore che sa in un modo così mirabile avvicinare le persone che si amano! Ti ringrazio della lettere affettuosissima e carissima a me e a tutti della Casa... Ah caro mio figliuolo!... lo ricordi dunque ancora il tuo povero prete?
Che il Signore ti benedica perché ricordi ancora il tuo povero prete!
Quando tu hai scritto la tua lettera - il 28/ 12/ ’98 io era gravemente ammalato. Era tornato a casa pochi giorni prima da una faticosissima predicazione - tre prediche al giorno e sette od otto ore di confessionale - aveva viaggiato tutta la notte sotto la neve, a piedi, 25 chilometri. Sono giunto a casa e sono svenuto fra le braccia de’ miei figliuoli! poveri i miei figliuoli! Ma il Signore non ha voluto abbandonarli orfani, ed ora mi sono alzato e sono qui che scrivo ad uno d‚ miei antichi e più cari figli!
Ah, Leonardo mio! non ritornerai dunque più?
E perché ti sei allontanato?
Ah rievoca le soavi ricordanze dei giorni belli di innocenza e di fede... e ritorna, o caro figliuolo! E perché il Signore non mi ritornerà i figli che ho tanto amato? Don Albera è già ritornato... Ho una soave, una dolcissima speranza, ritorneranno i miei figliuoli...
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Sì, torneranno! Un giorno, era un vespro d’un giorno bello e sereno, e la piazza d’armi, al di là della Stazione di Tortona, era rallegrata dal gridio festoso di cento e più ragazzi che giocavano, saltavano lietamente.
Là, quasi in fondo, un prete passeggiava e vicino a lui era un suo figliuolo.
“... Finché avrò un pezzo di pane..., benedirò il Signore il giorno in cui dovrò dividere con te l’ultimo pezzo di pane!...” Erano le ultime parole del povero prete, - ultime parole di un affettuoso e tenerissimo discorso. E quel figlio guardava il prete commosso!...
Ora il prete invecchia, povero prete!... e quel figlio non c’é più!. Ma non ritornerà quel caro figliuolo? Oh, sì, lasciate, lasciate, che il povero vecchio prete sogni ancora..., lasciatelo sperare, povero vecchio prete!... Ritornerà il suo figliuolo, ritornerà!...
Oh figliuolo, se questa voce ti giunge al di là del mare, ascoltala ancora!
Ricorda le gioie pure e caste della fede, ricorda la pace serena di San Bernardino, ricorda la nostra cara Madonna e i fratelli... e il prete lontano... ricorda... e prega! e ritorna!
Eri ingenuo, un giorno, eri buono, eri pio... quando pregavi la preghiera con me... Ah, giorni sereni!... Ritorneranno, sai, quei giorni, ritorneranno! Tutti preghiamo per te, e affrettiamo la bianca luce del giorno, che dovremo venire a prenderti a Genova.
Ti benedico con affetto grandissimo di padre nel Signore Nostro Gesù Crocifisso! aff.mo come padre
D. Orione
Ancora una parola: - Gonnellaccio!
P.S. Io non li conosco, i tuoi genitori, ma salutameli, i tuoi cari genitori e dì loro che dono quello che ha fatto le loro veci per cinque anni, e che tante volte ti ho parlato di tua madre! Adesso tua madre e tuo papà li hai visti, li rivedrai poi in America, fatto prete.