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[Da copia di altra grafia, vi sono correzioni ed aggiunte di D. Orione]



Noto 1 Settembre 1898


Egregio e Rev. Signore,


M’arriva per posta un foglio, in cui sono calendati i nomi degli alunni, posti dallo zelo di V.S. Rev.ma sotto la speciale tutela della Divina Provvidenza.

Leggendo mi è surto il pensiero di offrire a V. S. Rev.ma una Casa, attigua al Palazzo Vescovile, ed ove ci è tutto quello che si richiede per tenervi Convitto di 60 alunni.

Ci è stato di fatto ivi il Seminario da me trasferito fuori Città, ed anche Convitto di laici.

A me sarebbe dolcissimo se la S. V. Rev.ma accettasse la mia umile offerta, la quale consiste nel dare, non solo la detta Casa pulita, centralissima, arieggiata, con tutti i comodi necessari alla vita, ma altresì l’intero fornimento, di letti, mobilio, utensili da cucina, oratorio e suppellettili, ecc. ecc. Darei inoltre per ora L 500 annue in puro dono, purché si aprisse in ottobre prossimo il Convitto a pro dei figli del popolo con una retta modica, essendo qui i viveri a buon mercato. Che ne dice la S. V. Rev.ma? Comprendo anche io che come oggidì bisogna volerci a preferenza verso il popolo diseredato e ricondurlo a G. C.? mediante la sana educazione e la sufficiente istruzione.

Bisogna moltiplicare i seguaci del Calasanzio e di Don Bosco se vuolsi la salute del mondo. Oh! se il buon Dio mi concederà in sorte che l’Opera santa della Divina Provvidenza per mezzo della S. V. Rev.ma s’impianterà in questa Provincia che non ha per laici, né ricchi né poveri, alcun Convitto di mediocre entità, allora farò il paio col gran Seminario di Chierici poveri, che fabbricato vasto, e contiene 140 alunni.





















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I laici, che la S. V. Rev.ma adunerà, mediante tenue pensione, avranno di vantaggio a mantenersi, e potranno profittare degli studi ginnasiali, liceali e tecnici, che oltre alle scuole elementari qui sono.

Mi faccia grazia rispondermi al più presto, e frattanto gradisca i miei profondi ossequi.

Suo devotissimo Servo in G. C.


 (firmato) + Giovanni, Vescovo di Noto


M. R. D. Orione

Direttore dell’Opera

della Divina Provvidenza

Tortona



(Vi è pure unita una copia a stampa della stessa lettera)


(Fra gli autografi ci sono anche i seguenti scritti:)


Gesù e le Anime

Illustre e piissima Signora,


Mi perdoni Vostra Signoria Ill.ma la libertà dello scriverLe: - sono un povero Prete e avrei bisogno da V. Signoria un aiuto per la mia Congregazione ma desidererei parlarle. Avrebbe la bontà di sentirmi?

Poi sarà quello che Dio Le ispirerà; ho pregato tanto prima di scriverLe.

Che Dio la consoli e la benedica mi abbia nel Signore per dev.mo servitore


 Sac. Orione Luigi


(C’è anche un altro inizio di minuta del tutto identico a 110.293)


[Minuta]


.... morta ma io credo proprio che sia in Paradiso - ora avvicinandomi al Camposanto stamattina io sentiva dentro di me una consolazione e pensava tra me: che cosa dirà la sua zia morta dal Paradiso ora che vedrà che essa mi compra la prima casa qui dove essa fu la mia prima Benefattrice?

Questo lo scrivo a maggio gloria del Signore e perché, se fosse possibile, La serva di conforto ad amare il Signore di più.

Poi lo spirito cristiano con cui si è mostrata disposta ad aiutarmi mi è venuta generosamente in aiuto - questo mi ha mandato via tanto edificato.

Coraggio, coraggio!

Ami il Signore, ami sempre tanto il Signore. Io pregherà per Lei sempre nella S. Messa e tutti pregheranno per Lei specialmente i sacerdoti e fratelli della Congregazione!


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…….... Dio mi manderà.

Cosa Le dirò, o mia buona Signora? Senta prima di tutto io sono venuto via così contento pieno di soddisfazione nel Signore perché Ella ha avuto la bontà di sentirmi tardando fin anche il suo pranzo e sono rimasto proprio edificato.

Oh, il Signore è un buon pagatore, e le pagherà anche quel sacrificio.

Oh che conforto per il cuore di un povero sacerdote quando si trova dello spirito buono spirito sodo di vita interiore anche nelle persone ricche facoltose; e come si resta anche vivi edificati e animati a fare il bene e al sacrificio della vita per amore del Signore.