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[Da copia dattiloscritta, vedi Boll. Opera Settembre 1961, pag. 174]



Anime e Anime!

Tortona, 15 Luglio 1907


Molto Reverendo e Carissimo Signor Arciprete,

Sto sul partire e rispondo in breve. Ella voglia scusarmi di questa brevità.

1) La ringrazio della sua benevolenza e di quanto ha fatto presso S. Em. il Card. Oreglia, gliene sarò grato soprattutto pregando per Lei e per il suo caro popolo di Sant’Oreste.

2) Ho letto le lettere - parecchie - di V. S. Ha o sentito Boccali, Don Oscar, Don Bagnasco e Don Sterpi circa la presa del convento del Soratte, ho sentito pure i frati che c’erano prima e fui pure dall’Em.mo Oreglia; poi ho cercato di pregare ed ho messo la cosa ai piedi di Nostro Signore, parecchie mattine davanti al Sacro Tabernacolo. Ecco in Domino.

3) Per ora non potrei mettere lì che un sacerdote con due fratelli laici, col tempo la Divina Provvidenza crescerà il personale e confido che la vita e l’esempio dei poveri Figli della Divina Provvidenza, farà del bene a Sant’Oreste. Noi non possiamo però fare una chiesa parrocchiale che dobbiamo fabbricare a Roma. Potremmo venire quando ci si dia il Convento e la chiesa per un numero di anni da convenire, o meglio definitivamente se lo potete fare. Diversamente V. S. Rev.ma trovi un modo su cui poter trattare - ma avverto che per ora non possiamo fare spese; ma è necessario pure che ci si dia da vivere. Mi rincresce di non poter diffondermi; ma in massima ho detto tutto.

4) Non so quando potrò trovarmi a Roma, forse non così presto - sarei lieto però d’incontrarmi con V. Signoria.





















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Che Gesù Signor Nostro apra le sue braccia misericordiose e ci benedica tutti e due. Amen.

Suo devotissimo servitore in Corde Jesu


Sac. Orione

della Divina Provvidenza



Una lettera anonima, giuntami da Napoli - scrive Monsignor De Carolis - mi diceva di rivolgermi al “Sac. Don Luigi Orione - Opera della Divina Provvidenza – Tortona”. Scrissi subito e ne ebbi in risposta la soprascritta lettera.

Questa lettera mi consolò assai, anche perché potei contrarre amicizia affettuosa, fraterna, con quel Sant’uomo. Alla sua Opera io diedi quattro miei figli spirituale dei quali vado altamente orgoglioso (presentemente i sacerdoti di Sant’Oreste che fanno parte della Congregazione sono sei).

Racconta poi Monsignore per dieci pagine le trattative con altre congregazioni per arrivare ad una sistemazione. Poi la conclusione del 1931 dopo 25 anni.

Così dopo circa 25 anni si avverò quanto io avevo auspicato, desiderato, di vedere il Soratte affidato all’Opera di Don Orione, al quale avevo fatto concedere, già nel 1928 l’antico convento di Santa Croce in Sant’Oreste.

Gli eremiti e i sacerdoti della Divina Provvidenza presero possesso del Santuario di Santa Maria delle Grazie il 25 marzo 1931.


(Vedere anche il volume “Il Monte Soratte e i suoi Santuari, di Mons. Mariano De Carolis Roma, Anno Santo 1950, a pagina 241 Tipogr. “S. Giuseppe” Roma, Via Induno, 3.