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[Minuta]



E chi diceva che Gesù cacciava i demonî, per l’ajuto che gli dava il principe dei demonî, aveva un’idea ben confusa delle relazioni che passano fra il bene ed il male. No, dice Gesù: nella lotta tra me e Satana, non v’è né lega, né tregua, né terreno neutrale: “Chi non è con me, è contro di me”.

Queste parole vogliono dire: Io sono il divino Capitano venuto a combattere la grande guerra contro il comune nemico, il demonio: tutti gli uomini devono combattere con me, sotto la mia bandiera.

La bandiera di Gesù Cristo è la Croce. Non si può vivere indifferenti, non si può servire a due padroni: o con la verità o con con Cristo o col diavolo; o si è per la verità o per l’errore; o con la luce e con le tenebre.

Qui si tratta di cose necessarie, anzi del fondamento stesso della salute eterna. Chi meco non raccoglie, disperde, cioè si allontana.

Poi Gesù descrive le arti: l’odio, l’ostinazione con cui il nemico muove a danno degli uomini. Lo spirito impuro, ossia il demonio, allorché è costretto a partire da un’anima arde di brama di ritornarvi; non si dà pace e vedendola rifatta bella e che Dio vi abita con la sua grazia “prende altri sette spiriti peggiori di lui”, cioè raddoppia le insidie e gli sforzi e chiama in ajuto altri, e ritorna all’assalto, e se l’anima non è ben salda, cade, e allora vi rientra, e il suo stato diventa e il demonio ne fa ogni peggiore di prima governo.

Iddio offeso dalla nostra ingratitudine diminuisce le sue grazie o si ritrae e il cuore s’indura.

In breve: Cristo con questo parlare parabolico voleva dire: in quella guisa che coloro i quali sono liberati dal demonio solo per alcun tempo, ricadono in uno stato peggiore, quando esso lo invade di nuovo; così i farisei di allora e quelli che anche oggi purtroppo, ne perpetuano lo spirito d’ipocrisia, di superbia attraverso tutti i tempi, liberi a principio delle maggiori scelleratezze, infermarono e infermano poi assai più per interiore corruttela di orgoglio, di invidia, d’ingratitudine e di accecamento.