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Ma per dar coraggio altrui, che cosa si può dire?

D’aver fede nella società? Manca troppe volte l’ajuto. D’aver fede in sé? manca troppe volte la forza. E poi l’uomo che è?

Dunque fede in Dio! in Colui che compie tante meraviglie d’intorno a noi, e che regola tutte le cose.



È la luce, sono le sublime consolazioni dello Spirito Santo che abbelliscono e fanno dolci le ingiurie del tempo e degli uomini, le ingiustizie dei tiranni, gli oltraggi de’ superbi, le torture, le cabale, le insolenze, e santificano le catene. A quella luce ne’ nostri mali riconosciamo il castigo delle nostre colpe e una misericordia e un’espiazione (Ierem. XL.) quella luce c’innalza fino a Dio e troviamo glorioso di soffrire qualche cosa e di somigliare a Lui (Rom. VIII, 24).

Le pene ci diventano preziose perché sentiamo che ci assodano nella forza morale, che ci aumentano nella pietà, che purificano le virtù com’è purificato l’oro (I Petr. V, 6 - 9). Lo Spirito Santo ce le fa vantaggiose “e vengono per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore” (Prom. Sp. XXXVIII).