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[Minuta]



Gesù illuminava le menti e rapiva i cuori non solo con la sublimità de’ suoi insegnamenti, collo splendore dei suoi miracoli, ma ancora con l’amabilità divina del suo volto, con la dolcezza del suo sguardo e delle sue parole.

Ecco perché trovandosi sulle rive del mare di Genesaret le turbe gli si affollavano intorno, vivamente desiderose di ascoltarlo. E Gesù vedendo due barche ferme, salì su una di esse, e precisamente su quella di Pietro, e lo pregò di scostarla alquanto da terra; poi sedutosi a poppa, incominciò ad istruire le turbe.

Il mare di Genesaret dice S. Ambrogio, significa il mondo, e i pesci gli uomini che, durante la vita, vanno quasi nuotando nelle sue acque.

Le reti raffigurano la predicazione evangelica, la cui dottrina celeste attira le anime, e le ritiene nella fede. E infatti la pesca miracolosa fu poi dalla sapienza e bontà di Dio ordinata ad adombrare una pescagione di gran lunga più prodigiosa e più nobile, la pesca delle anime, e Gesù stesso volle rivelarci il senso allegorico di questo vangelo, quando disse a Pietro: “Da oggi tu sarai pescatore di uomini”.






























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Queste turbe che si affollano attorno attorno al Salvatore a Gesù per udire la parola di vita eterna, esprimono la disposizione de’ popoli che sempre anelano alla Fede e a Dio.

Le due barche, dice il Beda, sono le adunanze de’ due popoli: giudeo e gentile. Ma esse erano vuote, perché i pescatori erano a terra, se ne stavano ad aggiustare le reti, e presso i Giudei non meno, che presso i gentili, i sacerdoti e le guide spirituali de’ popoli, a quei tempi dimentichi del cielo “erano a terra discesi”, non curavano che gli interessi della terra; e con idee e con principi, con massime molto, ma molto terrene andavano raccomandando o tentavano raccomandare alla meglio le loro reti. Lo spirito di vanità, di cupidigia, di sensualità, li dominava,e invece di lavorare agli interessi spirituali, pensavano ai propri interessi terreni. Sicché le due barche anche la barca che rappresentava il popolo di Dio era senza nocchiero, abbandonata ad ogni vento.

Ma Gesù entrò in una di quelle barche di Pietro, e propriamente in quella di Pietro che raffigurava la Chiesa. E si dice una, questa nave fortunata, in unam navem, perché della Chiesa primitiva è detto appunto da S. Luca che la moltitudine dei credenti non formava che un cuore e un’anima sola (Atc.) e più perché la Santa Chiesa di Gesù Cristo è una.

E l’altra nave che si unì poi alla nave di Pietro e che Gesù chiamò significa che tutte le Chiese si dovranno riunire nella Chiesa dove Pietro presiede e dove solo sarà Gesù Cristo, e dove solo e che il primo carattere distintivo della vera Chiesa sarà l’unità: una sola ed unica Chiesa; un solo ovile sotto la guida di un solo Pastore.


(6 tris) e invece i maestri della legge, i capi del popolo, i dotti lo bestemmiano: la coscienza del popolo lo proclama Figlio di Dio; ma la Sinagoga si acceca, si scandalizza, freme contro Gesù, e ne delibera la morte.

Ah è dunque vero che il potere non basta, che le doti più brillanti dell’ingegno, che le scienze non solo umane, ma anche divine, non bastano a far l’uomo giusto e caro a Dio, ma la fede semplice, ma la vita virtuosa, ma il cuore retto, contrito e umiliato piace più a Dio, che l’uomo gonfio di sé o accecato dalle sue passioni, e che tutto quello che è solo apparenza o vernice di bene e non sostanza e non sincera virtù, questo non serve che a sviare e a perdere: è spirito falso e fariseo, ed è la negazione dello spirito di Gesù Cristo.