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[Minute]
Queste
parole: Non vogliate temere, sono anche per noi poveri peccatori che
molte volte abbiamo abbandonato Gesù come lo abbandonarono gli
Apostoli nell’ora delle sue agonie, che molte volte lo abbiamo
rinnegato, come lo rinnegò S. Pietro. Eppure perché essi si
pentirono e piansero il loro peccato, Gesù incarica di far sapere ai
discepoli e a Pietro che non
disperino,
rivedranno il Signore, non nel
posto
dove lo avevano tradito, ma in Galilea dove lo avevano seguito e
amato.
In Galilea! La nostra Pasqua, ossia il nostro passaggio al Signore, attraverso l’oceano tempestoso di questo secolo ci è assicurato dal Cristo che ci è innanzi in Galilea, parola che vuol dire rivelazione, ed è il Paradiso, cioè quella rivelazione ineffabile, perfetta che otterremo nei cieli, della quale San Giovanni ha detto che, quando Gesù Cristo si svelerà al nostro sguardo, lo vedremo com’Egli è in se stesso, e questa visione beatifica del Signore ci farà divenire simili a Lui.
Esse certo, ignoravano delle guardie e dei suggelli messi alla pietra del sepolcro, andavano mestamente dicendo tra sé: “Chi leverà la......”
Ma ecco, prima di giungere al sepolcro udirono un forte terremoto. Era la resurrezione di Gesù Cristo! Un Angelo del Signore, che aveva aspetto di folgore e vestimento bianco come neve, rotolò la pietra e si mise a sedere sovr’essa.
Le guardie caddero tramortite. Molti corpi di santi che dormivano ad onorare la resurrezione gloriosa di Cristo, risuscitarono, ed entrarono nella santa città, e apparvero a molti.
Il
miracolo de’ miracoli, la resurrezione di Gesù principio della
resurrezione della umanità dalla morte dello spirito e dalla morte
della carne alla vera vita, pone il suggello alla nostra fede nella
divinità di Gesù
Cristo.