V111T061 V111P034
[Minuta]
Intanto
Pietro esercitò in quei giorni il primo atto di autorità, quale
Capo della Chiesa, proponendo l’elezione di un nuovo Apostolo che
sostituisse
prendesse il posto di Giuda.
Tutti
approvarono e si misero a pregare, e la sorte del Signore cadde sopra
sul discepolo Mattia, il quale perciò venne tra gli Apostoli
aggregato.
Erano
passati cinquanta giorni dalla Risurrezione del Signore, e i
discepoli, coi primi fedeli, in numero di quasi cento venti, stavano
tuttora
nel Cenacolo raccolti in orazione. Verso l’ora terza, cioè alle
nove circa del mattino, si udì all’improvviso dal cielo un suono,
come si fosse levato un vento impetuoso, che riempì tutta la casa
ov’erano adunati. E apparvero delle lingue distinte, come di fuoco,
che si posarono sopra ciascuno di loro, e furono tutti ripieni di
Spirito Santo. E cominciarono a lodare con gioia il Signore, a
parlare varî
linguaggi, secondo che lo Spirito Santo concedeva ad essi di
esprimersi.
Ora erano in Gerusalemme ebrei, timorati di Dio, di ogni nazione che fosse sotto il cielo.
E venuto quel suono, concorse la moltitudine e rimase attonita, perché ciascuno li udiva parlare nella sua propria lingua.
E stupivano tutti e facevan le meraviglie, dicendo:
Guarda; costoro che parlano non sono tutti quanti Galilei? E come mai abbiamo udito, ognuno di noi, il linguaggio nostro natio? Parti e Medi ed Elamiti; abitanti della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e dei paesi della Libia, che è intorno a Cirene, e i Giudei che abitano a Roma, e gli ebrei non di razza ma solo di religione, e Cretesi e Arabi: tutti abbiamo udito costoro discorrere delle grandezze di Dio nel nostro linguaggio.
E tutti stupivano ed erano pieni di meraviglia, dicendo l’uno con l’altro:
Come mai può esser questo?
Altri poi ridendosene, dicevano:
Son pieni di vino.