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Che cos’è la Quaresima


È nell’annata un periodo solenne di tempo di 40 giorni di preghiere di digiuno e di astinenza, che la Chiesa ordina, come preparazione alla solennità della Pasqua.

C. Niceno 325


Istituzione - Quadragesima - tessaracoste (quarantena) in italiano Quaresima.

La Quaresima è una istituzione della Chiesa delle più sante e rispettabili, tanto per la sua antichità e generalità quanto pel valore che ha in sé stessa e pei beni e vantaggi spirituali.

La troviamo in tutti i secoli cristiani e su tutte le plaghe dov’è stato diffuso il Vangelo, - e si arriva sino al I secolo ai tempi apostolici, o almeno ai discepoli degli Apostoli.

Nel IV secolo era già universale a detta stessa dei protestanti.

La XIV luna di Marzo (Nisan) subito la Domenica dopo, perché G. Cr. riuscito in Domenica.

S. Policarpo V. di Smirne - a Papa Aniceto.

Verso il 150 dopo Cristo si levò nella Chiesa la famosa disputa sul tempo in cui si dovevano chiudere i digiuni - il digiuno durava 40 giorni - perché si tolsero le Domeniche, così si cominciò dalle Ceneri.
























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Il Concilio di Nicea qualifica il digiuno di 40 giorni.

S. Atanasio che fu presente parla dei 40 giorni.

Costantino il Grande che tenne un discorso parla di questo grande digiuno.

Che gli Apostoli avessero ordinato il digiuno in memoria della morte di G. Cr. e di 40 giorni a ricordo del suo digiuno è voce di tutta l’antichità: S. Gerolamo dice:

secondo la tradizione degli Apostoli noi digiuniamo una quaresima, nel che tutto il mondo conviene con noi.

L’uso subito, l’obbligo al 3° secolo


Varietà disciplinari


La Quaresima Ambrosiana comincia dalla I domenica di Quaresima, - ha 36 giorni di digiuno l’avvento è più lungo.

da Gregorio Magno si attribuisce l’aggiunzione dei 4 giorni, mercoledì ceneri: in capite jejunii jejunium perfectum un pasto - né carne né ciò che trae origine dalla carne, come le uova e latticini.


Riti liturgici - Perché la Quaresima è considerata dalla Chiesa come tempo di espiazione, tanto l’ufficio divino, come le Messe saranno di duolo e di penitenza. - Quindi niente Alleluja, niente Te Deum niente Gloria in exelsis. - Gli arredi sacri, violacei.

Il canto è lugubre, niente organo, eccetto nella domenica laetare. - Nessuna festa di Santi si può fare nelle Domeniche, considerate come privilegiate.

I Greci non celebrano, eccetto il sabato e domenica, solo danno ma colle sacre specie consacrate la domenica prima.

In ambrosiano non si dice Messa in tutti i venerdì di Quaresima

Mercoledì delle Ceneri e delle tempora, come fosse venerdì.

Venerdì e sabato - magro.

Chi digiuna carne nei 4 primi giorni a pranzo, e latticini a pranzo a cena.

Al magro tenuto chi ha 7 anni, uso ragione.


Che dispensa c’è oggi?


Fra le pratiche religiose che ci sono imposte dalla Chiesa, ve n’ha una che richiede una spiegazione particolare e merita che noi, specialmente parlando della Quaresima, ci fermiamo a riflettervi su con grande attenzione: è la pratica del digiuno e dell’astinenza.












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Vediamone la essenza, l’importanza, le difficoltà e i beneficî.


Essenza in che consiste l’astinenza e il digiuno?

Digiuno - digiunare vuol dire fare un solo pasto al giorno, cenuncola - tollerata - si può rimandare il pasto alla sera, facendo una piccola colazione.

Liquida non frangunt - caffè, acqua, vino, birra (non latte)


quando? 4 tempora - vigilie di certe grandi solennità (?) Quaresima per onorare il digiuno di Cristo.


Chi non è obbligato?

Chi non ha 21 anni - i vecchi a 60 anni - gli operai che guadagnano il pane col sudore della loro fronte.

Tutti quelli che sono delicati, gracili di compl., in una parola quelli ai quali il digiuno farebbe male.

Lex Ecclesiae non obbligat cum grave incommodo - anche con incomodo leggero o dubbio, chiedono e ottengono dal loro Parr. o Confessore una dispensa sinceramente motivata, e non dicono di più dei motivi che la giustificano.


L’astinenza è come un mezzo digiuno. - Proibisce di mangiare di grasso. - S. Tommaso: La Chiesa proibisce i cibi di grasso perché ordinariamente, sono i più gustosi e più nutritivi degli altri, e, come tali, sono incentivo maggiore alla sensualità.


La legge dell’astinenza obbliga dall’uso di ragione. Ogni regola ha la sua

Possiamo essere dispensati: per necessità (Necessitas non habet) p. salute - dipendenza e ragioni di famiglia, che non si possono evitare.

In questi ultimi tempi la Chiesa ha fatto molte concessioni per la debolezza delle costituzioni fisiche. = Oh se si conoscesse! ammiriamo la sapienza e materna bontà della Chiesa.


Importanza dell’astinenza e digiuno


A nessuno deve sfuggire l’importanza di queste due leggi.

L’evangelo raccomanda ripetutamente questo punto della morale cristiana.

Tutti noi siamo inclinati al male - le passioni della concupiscenza, l’orgoglio, la gola ci perderebbero, se non fossero combattute dalla penitenza. - Tutti abbiamo peccato. - Chi di voi è senza peccato prenda la prima etc. septies in die cadit justus. Don Bosco - anche nelle ali bianche degli Angeli. - Bisogna far penitenza!









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Vangelo: se non farete penitenza perirete - due vie per salvarci: innocenza o penitenza. - Quelli che dicono di non aver mai peccato o sono piccoli o sono pazzi che non sanno quello che fanno e allora non peccano.

Esempio di Gesù straordinariamente penitente - deserto sasso capo flagellato coronato spine conflitto Croce.

I Santi in grande stima la penitenza.

S. Paolo - castigo corpus meum et in servitutem.

Penitenza interna nel reprimere le passioni esterna castigando un po’ anche il corpo.

Mortificarci per castigarci de’ nostri falli e per premunirci contro nuove cadute:

Gesù ha detto in generale: fate penitenza, ed ha lasciato alla Chiesa di determinare il modo e il tempo. - Egli digiunò 40 dì 40 notti. - Ecco la Quaresima.

Come la Società ha il diritto di emanare leggi e pel bene degli individui e del corpo collettivo sociale tutti devono osservarle - così la Chiesa è una società perfetta - ed ha il diritto e dovere di fare leggi e di dare norme pel vivere cristiano.

Alcuni oppongono alla legge dell’astinenza e del digiuno quelle parole di Cristo “Non quello che entra per la bocca macchia l’anima”. - Ed è vero: non è precisamente il mangiar di grasso che contamina l’anima è la rende colpevole, ma la rivolta contro la autorità legittima, è la disubbidienza che macchia l’anima.

Lo disse ai farisei: non è il formalismo - lavarsi le mani non era compreso nella legge di Dio quindi ciò che entrava nella bocca senza quella cerimonia non macchiava.

La legge dell’astinenza e del digiuno è della più alta importanza - è legge divino - ecclesiastica: è doppiamente santa.

Due sono gli ostacoli che si frappongono all’osservanza del digiuno e dell’astinenza: affievolimento, tiepidezza dello spirito cristiano e il rispetto umano.

Che è il rispetto umano?

Si evita di mangiare di magro perché non si ha il coraggio di farlo in presenza d’altri. - Da soli si mangerebbe il magro, si digiunerebbe, - in pubblico c’è la debolezza, c’è il risp. u.

Le legge dell’astinenza ci offre l’occasione di affermare la nostra fede, perché ci accompagna dovunque: in viaggio, all’albergo, in famiglia.

















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Gloria a coloro che fanno il loro dovere.

Luigi XVI, rinchiuso in una torre, diventato trastullo de’ suoi persecutori, fu sottoposto ad ogni sorta di prove.

Un venerdì eravi piatto di grasso: non mosse lamento, prese un bicchier d’acqua e disse, sorridendo: ecco il mio desinare!

Perché non mangiate di grasso, diceva (1876) la Regina Vittoria d’Inghilterra all’ambasciatore francese in un venerdì di Quaresima Maestà, aspetto che mi si porti un piatto di magro perché io sono cattolico.

È venerdì, e il Signore fa magro? diceva un tizio ad un commesso viaggiatore, buon cristiano, entrato un giorno di venerdì in una albergo, dove aveva chiesto di magro.

Sì, rispose quel commesso. Lei pensa che si debba preferire una piccola costoletta alla coscienza: io penso che prima è la coscienza e poi la piccola.

Qui nil erubuerit et....

Si vorrebbe una religione comoda! quale aberrazione! Quale grossolana illusione! Una religione comoda non può essere la religione di Colui che ha detto: Prendete la mia croce e seguitemi!

In Paradiso in carrozza.



5) I benefici del digiuno e dell’astinenza

Quali sono? In poche battute, in poche parole: l’astinenza e il digiuno sono un mezzo potente per placare la collera di Dio, espiare il peccato e ripararlo. Ninive.

2) Reprimono le passioni e prevengono il peccato diminuendo, smorzando il fuoco della concupiscenza che arde nelle nostre membra. Le passioni del senso, della carne sono il n/I nemico: domata la carne, anche gli altri nemici se ne stanno quieti.

S. Ag. per domare un cavallo troppo ardente, indocile, ribelle - gli si toglie la consueta razione di biada - per domare il mio corpo lo faccio digiunare.

3) Vincere nel piccolo, allenarsi, sì che l’anima s’agguerrisca, riprenda la coscienza della sua dignità, - il corpo troppo lisciato diventa un brutta bestia, ricalcitra e trascina l’anima dalla parte sua, che è l’animalesca.

La mortificazione non fa male al corpo – il digiuno è l’amico della sanità. Ne uccide più la gola che la spada.

La Quaresima col digiuno e col magro risponde ad un bisogno della natura. Insegnano i Medici che, massime di primavera, è di necessità assoluta la sobrietà nel mangiare e nel bere.

Tutte le persone centenarie sono state di una temperanza meravigliosa.











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Il digiuno non abbrevia la vita a meno si tratti di una costituzione debole, - allora la Chiesa mitiga e addolcisce la disciplina.

Non è il digiuno né l’astinenza che rovinano la sanità.

Sapete che cosa rovina la salute? Sono i piaceri disonesti che impoveriscono il sangue, uccidono le stirpi, moltiplicano i tubercolotici, è l’abuso dell’alcool, è ciò che eccita i nervi giovanili, e li smidollano nei balli - anche di quaresima, - nelle serate, nei teatri.... nei cines con varietà licenziose.

I Trappisti e i Cistercensi fanno Quaresima e mangiano di magro tutto l’anno eppure vivono lungamente. Leone XIII.

I nostri vecchi digiunavano; facevano magro tutta la Quaresima, eppure godevano di una grande robustezza. Il digiuno e l’astinenza favoriscono la salute e la virtù.

Paolo a 16 anni - nelle Tebaidi 97 anni, morì a 113 pieno di sanità e di freschezza.

S. Giov. Ap. a 93 anni. – S. Simeone cadde martire a 120.

S. Dionigi Areop. 100 - S. Antonio Ab. 105.

Ma lasciamo la schiera degli Ap. Vescovi, Monaci ai borghesi.

Nell’astinenza e nel digiuno trovarono il segreto di prolungare la vita.

Luigi Cornaro sano e felice sino a 100 anni.

A 83 anni detta il suo primo discorso sulla vita sobria, a 86 il 2.do, a 91 il 3°, a 95 il 4°.

E in bello stile freschi di giovinezza e splendidi per aurea dottrina.