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[Minuta Domenica seconda di Quaresima]



La trasfigurazione di Cristo è forse il più grande e più glorioso mistero della vita mortale del Salvatore; Gesù stesso lo chiamò: il Mistero del Suo regno.

Si avvicina il tempo della sua Passione e Morte, ed Egli rivela la gloria della sua maestà divina, nascosta sotto il velo dell’umana natura, onde premunire i suoi più cari contro lo scandalo della croce.

La Trasfigurazione avvenne circa otto mesi prima della crocifissione.

Pietro, Giacomo e Giovanni erano gli Apostoli prediletti, e quelli che avevano maggior autorità su gli altri.

Miei fratelli, ascendiamo anche noi sulle ali della fede il monte santo insieme con gli Apostoli Gesù a contemplarvi sulle ali della fede la grande visione, e a godervi le dolci consolazioni di Dio ma più per trarne maggior fervore nel credere, maggior fermezza nello sperare, maggior generosità nell’amare il Signore.


Secondo il Sepp (Vie de Jésus, tomo II) la Trasfigurazione sarebbe avvenuta il 7 Agosto del 780, quando Gesù avea 32 anni, 7 mesi e dodici giorni.


Gesù prese seco Pietro, Giacomo e Giovanni: pare che questi Apostoli fossero meglio degli altri disposti ad intendere la divinità di Cristo.

E infatti Pietro fu il primo a confessarlo Dio: Giacomo il primo degli Apostoli a suggellare col suo sangue la fede nella divinità del Signore: Giovanni poi fu l’aquila che si affissò nel verbo in Lui, Verbo di Dio, e fece risuonare nel mondo quel Vangelo che comincia dalle ispirate parole: “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”. Vangelo che questo ha per iscopo appunto del Vangelo di Giovanni e di dimostrare che Cristo è il Verbo e perciò il vero Figlio di Dio.

Pietro era l’Apostolo dalla fede grande: Giacomo l’Apostolo delle tribolazioni: Giovanni l’Apostolo della purezza e della carità: è si sale il monte santo con Gesù, si gustano le gioje di Gesù, - credendo con Pietro, soffrendo con Giacomo, amando con Giovanni, vivendo nel mondo, come non si fosse del mondo.

Sul monte Gesù, all’improvviso, si è trasfigurato. Il suo volto divino risplende come il sole, le sue vestimenta, sfolgoranti di luce, biancheggiarono d’un candore come la neve. (Marc. 2)

La gloria della divinità traspare da tutta la persona di Cristo. Chi potrà dire la sovrumana bellezza di Gesù Cristo.











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Un raggio di quella sua gloria ispirò il genio di Raffaello, e ci ha dato il capo lavoro della pittura: la Trasfigurazione che è il quadro più bello o, certo, de’ più bei quadri del mondo.

Ma il Vangelo non a caso dice che il Mistero della trasfigurazione avvenne mentre Gesù fervorosamente pregava: dum oraret.(Luca, 29)

Davide scrisse: “Avvicinatevi a Dio, e sarete illuminati”. (Ps. XXXIII).

E, invero, noi leggiamo di molti Santi che furon visti col volto raggiante di splendori mentre essi pregavano.

La preghiera ci solleva, ci unisce a Dio, e noi restiamo come irradiati dalla luce divina che piove da Lui: la preghiera umile, fervente opera una vera trasfigurazione dell’anima in Dio. E quando l’anima non può più contenere in se la piena della luce divina, allora la emana e la irraggia tutt’intorno.

Non avete voi mai osservato una persona tutta di Dio? sul suo volto sereno risplende come un raggio di pace, di predestinazione, tutt’intorno spira un’aria di soavità che va al cuore, è quasi un’aureola luminosa e dolcissima di bontà che si diffonde in noi e ci avvolge, che ci conforta al bene, a patire, a perdonar sempre ad amare tutti, a far del bene a tutti, del bene sempre!

Ma anche le vesti di Gesù sfavillavano di candore!

E che altro è, o fratelli, questo candore la veste di Cristo che la Chiesa dei Santi? Vestimenta Domini Sanctorum Ecclesia!

È sovra tutto la dottrina e l’elemento divino della Chiesa!

E non ha scritto Paolo (II Cor. IV) “Tutti i popoli verranno ai tuoi piedi, e si stringeranno a te, e tu te ne vestirai come d’un abito di ornamento e di gloria?”

Sant’Agostino stesso ha inteso queste parole così: le vesti non si reggono sole in piedi, ma cadono, se non sono sostenute dalla persona che le porta. Similmente è della Chiesa: la Chiesa non si regge, non si sostiene, che in Gesù Cristo e per Gesù Cristo, che ne è la persona vivente e l’anima che l’informa.

Guai a quelli che tirano a prezzo sulla Chiesa che è la veste inconsuntile di Cristo!

Guai a coloro che la macchiano de’ loro vizî!

Guai guai agli infelici che la lacerano coi loro errori colla loro apostasia!

Il volto santissimo di Gesù Cristo dall’altezza del monte risplende come un sole significa la luce del Vangelo che dalla Giudea dove diffondersi per tutto il mondo, - così le vesti del Signore bianche come la neve sono insieme con la Chiesa le anime che Cristo avrebbe lavate e purificate col suo Sangue.













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Ma perché mai Gesù volle ai lati Mosè ed Elia; due personaggi levati in lato e circonfusi di maestà e di gloria?

Ricordate: Mosè era stato un grande legislatore, Elia il grande Profeta del popolo a Cristo dovevano rendere testimonianza la legge e i profeti Mosè poi era morto: Elia è ancora vivo: vuol dire che a Cristo devono dare gloria e la vita e la morte benché egli sia il Dio della vita.

Mosè ed Elia conversano con Cristo. San Luca (31) dice che parlavano “dell’eccesso della sua misericordia, che doveva compiersi fra poco! Oh grande mistero della carità di Gesù!

Qual meraviglia se, nella piena del suo gaudio, San Pietro non vuol più scendere tra le miserie umane? ed esclama: O Signore stiamocene sempre qui?

E chiede di fare tre tabernacoli, perché Pietro nulla ha capito, egli non conosceva ancora il grande mistero del Vangelo.

No, non tre tabernacoli d’ora innanzi, ma un solo tabernacolo: la Santa Chiesa del Vangelo.

Nel Vangelo si riassumono la legge e i profeti: Legge Profeti e Vangelo, armoniosamente uniti sono la Chiesa Cattolica.

E infatti, mentre Pietro parlava ancora, una nuvola luminosa adombrò gli Apostoli ed essi s’intimorirono quando quelli, Mosè ed Elia, entrarono nella nuvola.

La nuvola lucida rappresenta la Chiesa.

Gesù Cristo ci fa così conoscere che una sola è la Chiesa di Dio sulla terra uno solo il tabernacolo che deve riunire a Cristo gli uomini dell’antico e del nuovo patto, a coprirli e avvolgerli nella sua luce e a salvarli.

È dalla nuvola che uscì la voce di Dio: e così poi è dalla Chiesa che esce la parola di Dio.

È la Chiesa che ci annunzia Gesù Cristo, che ce lo fa conoscere e anche col sangue rende testimonianza al mondo di Lui, e ci dice che Elia è la Via che conduce, la Verità che illumina, la Vita che ci rende immortali. Ipsum audite!

Ma, rivenuti dall’estasi gli Apostoli non videro che Gesù solo. E perché? Perché non occorron più né Mosè né i Profeti: Gesù solo basta! “Gesù è tutto!”(Rom. XI).

Gesù la luce che ci illumina, la grazia che ci sostiene, il gaudio che ci consola. Si dileguino le figure, cessino le profezie e si avanzi Cristo nella gloria del suo regno spirituale a regnare sul mondo.














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Mosè ed Elia rappresentavano la Sinagoga: gli Apostoli, con Pietro alla testa, rappresentavano la Chiesa.

Cristo da Mosè e da Elia viene lasciato solo con gli Apostoli: è Cristo che dalla Sinagoga viene ceduto e trasmesso alla Chiesa.

È Cristo che diviene proprietà della Chiesa, che passa a vivificare la Chiesa, che starà con la Chiesa sino alla fine dei secoli!

La Sinagoga lo aveva promesso, la Chiesa lo darà! La Sinagoga lo teneva chiuso in angusti confini, ma Egli è il Padre di tutti, il Salvatore di tutti e la Chiesa lo porterà sino ai confini della terra!

Ed ecco che la trasfigurazione di Cristo par diventata una figura - la Chiesa trasformerà ogni dì gli uomini in veri figli di Dio. (Joann. I)

Sì, sì, o fratelli, che al pari di me siete poveri peccatori: confortiamoci “nella speranza della gloria dei figli di Dio” (Rom. V) tutti chiamati a trasfigurarci in figliuoli di Dio!

Che se anche noi fossimo ancora col viso a terra, come i discepoli davanti a Gesù, se fossimo anche noi presi da timore per le nostre miserie morali, per le nostre cadute, oh vedete come Cristo con grande amabilità stende anche su di noi la sua mano, e ci dice: alzatevi e non temete!

Colla sua voce di misericordia Gesù solleva sempre quelli che gli cadono ai piedi.

E così, o fratelli, così Gesù vuol far oggi con noi e col nostro Paese.

Alzatevi, e non temete!”

Alzatevi a nuova vita cristiana, ci dice, nella fede, pentiti, alzatevi purificati, alzatevi alzatevi nella trasfigurazione della carità e del sacrificio!

Vi sono tante e sante nobili battaglie da combattere per la vita religiosa e civile, per la Chiesa e per la Patria, per la giustizia e per la libertà: alzatevi!

Se schiavi, se lagrime ancora rinserra, è giovin la terra

Non temete!” Non ci confondano le nostre personali cadute nel male, non il dolore che oggi la patria porta profondo nel cuore.



















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Quel Dio che, pur troppo, è stato sin qui il grande dimenticatoil Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”, non vuole no, la morte del peccatore, ma che egli si converta e viva!

Dio ha fatto sanabili le nazioni!” e i grandi colpi della sventura sono sempre per richiamarci a Lui.

Lo ha detto anche il Manzoni “il Signore non turba mai la gioja dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande! (Cap. IX).

Si è voluto la vita senza Dio, si è voluto la civiltà senza Dio, e la civiltà senza Dio ci ha costretti a gettare la vita a mucchi, a fasci sotto un uragano di ferro e di fuoco.

Ma, se noi lo vogliamo, tante lagrime, e tanti sacrifici non andranno vani.

Essi saranno resi fecondi dalla rinascita cristiana nostra e del nostro Paese.

Fratelli, se mai siamo caduti da persecutori, rialziamoci da Apostoli.

Alzatevi e non temete!” dice il Signore.

Una grande missione serba Iddio all’Italia: è l’ora della sua chiamata.

Il braccio divino la trarrà.... e la voce dell’Altissimo le dirà:

Cammina ora col tuo dolce Cristo, alla testa dei popoli!”

........Gesù Crocifisso e aver parte alla Sua gloria si ha la felicità di regnare con Cristo. Né avresti avute le chiavi del regno de’ cieli se fossi rimasto sul Tabor.

Ma oh quanti, quanti di noi, o fratelli come Pietro pregano perché non venga turbata quel po’ di vento di terrena felicità e non sanno che rinunziando alla tribolazione, vengono a privarsi del regno celeste!