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[Minuta in parte scritta a mano e in parte dattiloscritta da D. Orione, sul retro di carta intestata Pequeño Cottolengo Argentino]



O Gesù, che sei ancora e sempre in mezzo a noi, senti il bisogno che c’è di Te, in questa ora del mondo.

Tu sei il Padre di tutti, ma sei il vero e più grande amico degli umili. Tu solo sei che hai dato al popolo i celesti conforti di quella fede, che sola dà le alte ragioni della vita, la sua dignità, i suoi diritti, la sua libertà.

Vieni, o Gesù e salvaci ancora una volta! Dà ai poveri, alle masse operaie proletarie e ai ricchi la tua carità, quella divina carità che è vita, fraternità e salvezza, che nulla chiede e tutto dà che solo unifica ed edifica pel tempo e per l’eternità.

A tutti fa sentire che solo l’Evangelo che la tua chiesa ci por sopra tutti gli umani interessi, opinioni passioni e partiti si leva il Vangelo, e col Vangelo si leva il Papa “il dolce Cristo in terra”, si levano i Vescovi, che ne sono i Mastri, istituiti da Dio, si leva la Chiesa. E il Vangelo è fede, è luce è civiltà: è il codice della verità, della giustizia della pace: fa sentire.

O Signore, fa comprendere che solo ispirandosi al Vangelo la società non fracasserà, ma avrà ordine, progresso e pace.

E come ci stringi a Te e alla tua Chiesa, così stringici ognor più e tra di noi e alla nostra Italia, che amiamo, e che vogliamo forte, onorata e gloriosa!


























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Voi siete il Padre e Redentore di tutti, il Re dei re e il Signore dei signori, ma il vostro regno non è come i regni della terra. La grandezza e la bellezza ineffabile del vostro Regno è tutto un trionfo divino di bontà e di misericordia coi peccatori.

E quantunque i ministri di Satana, giudei, eretici, settarî apostati, precursori dell’Anticristo, non desistano dal cospirare contro la vostra Chiesa, di annunziarne la prossima morte fine, la Chiesa intona, di secolo in secolo, il “De profundis” sulle loro tombe, e di secolo in secolo, ripeterà la promessa di Cesarea: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di lei.”

Ecco, o Signore, il grido di fede, di speranza, di carità, che prorompe spontaneo nell’anima nostra leggendo l’Evangelo, il libro della vostra vita del vostro amore e delle vostre glorie. L’Apostolo prediletto, S. Giovanni, termina il Suo Vangelo dicendo: “Queste cose sono state scritte, perché crediate che Gesù è il Cristo Figliuolo di Dio: e perché, credendo, abbiate vita nel nome di Lui”.

Noi crediamo, o Gesù che ogni vostra parola sia la parola di un Dio, e che ciascuna delle vostre opere sia l’opera di un Dio, e sorretti dalla vostra grazia, nulla mai farà vacillare la nostra fede cattolica in Voi e nella vostra Chiesa “colonna e fondamento di verità”.

In questi giorni così tristi per la Spagna e per altre Nazioni, noi vediamo, con profondo dolore, che le genti s’avviano verso…….