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………… origine - Lione 1822 - 3 Maggio. Invenz. S. C. poche persone - pochi centesimi - debilia mundi, grano di senape - piccolissimo fra tutti i semi in breve fece il giro del mondo. Oggi tanta è la sua solidità e floridezza che provvede a quasi tutte le missioni, paesi infedeli, alza templi ecc.

Opera prodigiosa che rivela da se sola la perenne vitalità e fecondità della Chiesa. Eppure qual’è l’elemento della sua costituzione? pochi centesimi, un soldo alla settimana e qualche preghiera conforto. Missionari croce e vangelo e promessa che il Signore non mancherà. La generosa nazione e poche tristi, ma questo ci deve sforzare spingere di più perché non venga meno alla conservazione e prosperità di quest’opera sono attaccati supremi interessi:

universale redenzione - onore di Dio salute delle anime - popolare il cielo di cittadini - un inno solo dalle labbra di tutti, via le differenze - ogni cristiano ovunque si rechi abbia un tempio, s’inchinino tutti davanti lo stesso Dio, la stessa preghiera.


Ecco i preziosi risultati - chi si rifiuterà? E la prova più splendida: Amor di Dio e Amor del prossimo, chi ama Dio - sia da tutti onorato.

Pater noster qui es in coelis

Volgete lo sguardo alla società=quanta indifferenza - ebbene basta un raggio di fede - viva descrizione: strisciare in terra, guardar stupidamente il…..

Eccellenza e vantaggi
























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Come il Signore aveva ordinato a’ suoi discepoli, così essi fecero. Gli Apostoli portarono consacrarono il Corpo e il Sangue di Lui celebrarono l’Eucarestia l’Eucarestia per il mondo, la distribuirono in cibo ai fedeli, e il Sangue di Gesù venne offerto nelle Catacombe e sulle Tombe dei Martiri. La Chiesa rinnova ogni giorno il suo sacrificio sui nostri altari.

del Sangue incorruttibile

conservatrice eterna



Convitto Paterno

Tortona


Nel più insigne e più antico dei cimiteri cristiani di Roma, nella cappella detta dai fossori “cappella greca” vi è l’affresco prezioso (II secolo) che rappresenta la Comunione eucaristica o Fractio panis.

Così nel Cimitero di Callisto II secolo vi sono cubicoli con pitture di stile pompeiano del principio del II secolo col gruppo del pesce, col cesto del pane e del vino, bellissimi simboli dell’Eucarestia affreschi del III secolo che rappresentano il Corpo e Sangue di Cristo.

La Chiesa Cattolica Romana è la vera Madre divina sorgente di carità agli uomini


Doketi


la Messa si chiamava anticamente il Sacrificio del Nuovo Testamento o il Sacrificio Cattolico (S. Giov. Gris, de Cruce et latrone). La parola Messa non venne introdotta che verso il tempo di S. Ambrogio


















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(Da copia stampata, bozze di stampa; correzioni ed aggiunte di Don Orione)



Come il Signore aveva ordinato a’ suoi discepoli, così essi fecero: gli Apostoli portarono l’Eucarestia per il mondo, la distribuirono in cibo ai fedeli, e il Sangue di Gesù venne offerto nelle Catacombe e sulle tombe dei Martiri. La Chiesa, che è “del Sangue incorruttibile conservatrice eterna”, rinnova ogni giorno il suo divino sacrificio sui nostri altari.

Essa ha sempre insegnato che l’Eucarestia “nutre la nostra carne del Corpo e del Sangue del Signore” (S. Ireneo), secondo la parola di Paolo agli Efes. V, 30, “Noi siamo le membra del suo Corpo, della sua Carne, delle sue ossa.”

S. Agostino (V secolo, Contr. Faust.) assicura che, dai tempi apostolici, coloro che si comunicavano intendevano riconoscere la presenza reale del Corpo e Sangue di G. Cristo, nell’Eucarestia col rispondere Amen, che in ebraico significa così è, così sia! quando venivano loro presentate le specie sacramentali.

Gli Apostoli portarono l’Eucarestia per il mondo, e insegnarono così, e il mondo ha creduto. “Tutte le più antiche e venerande liturgie greche, latine, arabe, siriane ed altre sciolgono al Sacramento del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo inni di fede e di amore dolcissimo e di adorazione”. Così scrisse Grozio, protestante, nel suo “Votum pro pace”.

L’Eucarestia è nei simboli e pitture cimiteriali di S. Callisto e di Priscilla (II secolo) e nei monumenti primitivi dell’arte cristiana.

Ove avete attinto, o deboli donzelle, o teneri fanciulli, o vecchi cedenti la forza per sostenere tanti e sì atroci tormenti? Dall’Eucarestia, ci rispondono i Martiri. L’Ostia santa segretamente entrava nelle oscure ed umidi prigioni, ed era il cibo dei forti; era il Sangue di Cristo che inebriava quelle anime ardenti di carità.






















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Solo Dio può assicurare l’immortalità parla da Dio dichiara che egli è Dio quando e Cristo quando la promette l’immortalità a chi osserverà i suoi insegnamenti:

È Dio che parla quando dice che Abramo, morto due mila anni prima, giubilò, pensando di vedere il suo giorno, lo vide, ne gioì: è Dio che parla quando afferma: avanti che Abramo nascesse, io sono Iddio è.

Ai Giudei che prima fraintendono o non vogliono intendere, mette chiaramente Cristo in luce la sua divinità; io sono il Figlio di Dio, il Messina io sono Dio prima di Abramo, cioè sono eterno.

Dell’Eucarestia parlano i Padri Apostolici Sant’Ignazio Vesc. e Mart. discepolo scrive agli Efesini (XX. 2) “voi spezzate un sol pane... un antidoto contro la morte e principio di vita in Gesù Cristo per tutto”

E ai Romani, VII, 3 “Io non desidero un cibo corruttibile, ma voglio il Pane di Dio, che è la Carne del Cristo, e per bevanda il suo Sangue “ch’è carità incorruttibile”.

Dice a quei di Smirne VII, 1 che alcuni “si astengano dall’Eucarestia perché non confessano che l’Eucarestia è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo.

Dalla Didaché al cap. XIV, che giusta l’opinione di tutti i critici, è certamente eucaristico si ricava il tempo in cui si celebrava l’Eucarestia; la Materia del Sacramento eucaristico; il rendimento di grazie l’exomologesi? o confessione e che l’Eucarestia è un sacrificio, annunciato dal Signore.

























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San Giustino nella sua prima Apologia si diffonde a lungo sul rito eucaristico, e dice chiaro: “noi non prendiamo queste cose come pane ordinario e bevanda comune” ma “ma il cibo divenuto Eucarestia, e di cui si nutrono per mezzo di un cambiamento il nostro sangue e le nostre carni, è il Sangue di quel Gesù incarnato”.

E molto chiaramente ne parla nel “dialogo con Trifone

Sant’Ireneo parla a più riprese dell’Eucarestia se ne parla nell’iscrizione di Abercio









































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Teodoreto Gelasio Erasmo, Pascal, Fènelon, Tommaso Moro hanno pregato dinanzi al miracolo ineffabile della Eucarestia.


IV secolo: San Giacomo di Nisbin – S. Efren di Edessa, S. Cirillo di Gerusalemme, S. Basilio, S. Gregorio Nisseno, S. Gregorio Nazianzeno, S. Ambrogio, S. Girolamo, San Gaudenzio, S. Giovanni Grisostomo

Gesù Cristo ha fatto dono di se stesso alla umanità.

Gesù prese del pane, lo benedisse, lo ruppe, lo diede à suoi discepoli e disse: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. (S. Matteo XXVI, 26)

La Chiesa di Roma è vera Madre

La Chiesa non combatte che coll’ammaestare

Del Sangue incorruttibile conservatrice ...

Le Liturgie di Gerusalemme (S. Giacomo) d’Alessandria (S. Marco) Romana (S. Pietro) e di Costantinopoli tutte ci parlano dell’Eucarestia come del vero Corpo e vero Sangue di Cristo. “In tutte le Liturgie greche latine arabe siriache ed altre trovo parlano del Corpo e il Sangue di G. Cristo, dice il protestante Grozio “Votum pro pace



Milano - Paverano Genova - Ortonovo Madonna del Mirteto

Eremiti - Fano - Suore - Brasile - Argentina – Uruguay – Rodi - Polonia.

Montebello - Seminario delle Missioni - Santuario Guardia (processione, festa etc.) - Venezia - Villa Charitas - Alessandria? - Ameno?

Copertina col cliché e illustrazione di ogni istituto e dicitura con aug ai suoi Benefattori - se subito, a due colori - a Fano Copie 3500

al Cottolengo Genovese - a Genova 4000 - a Milano 3000 - a Tortona 3000 - Ameno - Voghera 1000 - per Alessandria 1000 - per Ameno 1000 - per Borgonovo 1000 - per Roma 500 - per Ognissanti - per Messina


















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(Da Copia stampata, bozze di stampa)


Gesù non era venuto per la politica ma a mostrare la via dal cielo e a salvare le anime, quindi si sottrasse all’insidioso tentativo d’essere fatto re. Egli però quella sera dovette pensare malinconicamente all’umana miseria: se si fosse presentato al mondo colla fronte cinta da diadema di gloria, tutti sarebbero corsi dietro a Lui, ma veniva invece nell’umiltà e nella virtù, a predicare la carità e il sacrificio e per questo il Regno di Dio non era capito.

Ma il giorno dopo infatti, la turbe lo raggiunsero, e Gesù, con accento di tristezza disse loro: Non perché avete visto dei miracoli voi mi cercate, ma perché avete mangiato di quel pane; cercate non il cibo che perisce, ma quello che dura nella vita eterna.

E il discorso volse sull’Eucarestia.

La moltiplicazione del pane del giorno innanzi era dunque stata ordinata ad adombrare e rendere meno difficile la cognizione del più grande, più bello (più stupendo) e amorevole mistero del Cristianesimo (e) quasi per elevarci da un miracolo di cibo umano a un miracolo di cibo divino.

Questo Vangelo, all’avvicinarsi della Pasqua, mi dà buona occasione di parlarvi dell’Eucarestia.

Gli Ebrei erano alquanto scusabili se non vollero comprendere la espressione più sublime dell’amore di G. Cristo: ma noi, dopo 20 secoli di luce e di conferma, come potremo ancora, o fratelli, restare indifferenti, come non andremo a far Pasqua?

Vide Dio con un palpito di gioia la felicità che avremmo trovata dalla vita, e ci creò e ci infuse la grazia, che ci unisce a Dio e fece suoi figli consorti della divina natura (Petr.). Ma l’amore di Dio non è sazio: l’unione fra Dio e l’uomo darà sorpassata da una altra più intima: il Figlio di Dio si unisce colla natura umana in unità di persona.






















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Non basta. Questa unione Dio la vuole come estendere singolarmente a tutti gli uomini, più che si unisce il cibo con chi lo mangia. È l’amore di Dio! Deus charitas est, e la carità spinse Gesù Cristo nostro Dio a non abbandonarci orfani su la terra, ma a domare se stesso all’umanità. E istituì l’Eucarestia.

Chi crede all’amore di Dio, e vuol essere logico, deve credere all’Eucarestia.

Qui due soltanto sono logici, l’ateo e il cattolico, il protestante no. Come possono essere logici i protestanti se, dopo aver ammesso la creazione e l’Incarnazione, negano l’Eucarestia? Noi vi crediamo perché crediamo all’amore di Dio per gli uomini: nos vero credidimus charitati.