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[Minuta]
2. Ma questo Vangelo, più che per voi borghesi, sento che è fatto per me, che sono sacerdote di Gesù Cristo!
Fine
del Sacerdozio è di cercare
salvare le anime e di correr dietro specialmente a quelle che,
allontanandosi da Dio, si vanno perdendo per le vie del peccato. Ad
esse io devo una preferenza non di tenerezza, ma di paterno conforto
e di invito al loro ritorno: ad esse il mio aiuto spirituale sempre,
e anche materiale, ove sia possibile, lasciando, se necessario, le
altre anime meno bisognose di assistenza.
Preservatemi,
dunque, o mio Dio, dalla funesta illusione, dal diabolico inganno che
io prete debba occuparmi solo di chi viene in chiesa e ai Sacramenti:
delle anime fedeli e delle pie donne. Certo il mio ministero
riuscirebbe più facile, più gradevole ma io non vivrei di quello
spirito vostro
di apostolica carità infocata
verso le pecorelle smarrite, che risplende in tutto il Vangelo.
Solo
quando sarò spossato e tre volte morto nel correre dietro e chiamare
i peccatori e pur anco gli Scribi e i Farisei, solo allora andrò a
cercare qualche po’ di riposo presso dei giusti. Gesù non venne
per i giusti, ma per i peccatori, e
perché le sue pecorelle avessero la vita e l’avessero ad
esuberanza.
Oh
quante volte la mia anima sarebbe languita lontana da Voi, o mio Dio,
se Voi non foste accorso in cerca di questa pecorella smarrita! Che
io usi coi miei fratelli la carità, che avete usato con me.
Che non dimentichi mai che il ministero a me affidato è ministero di
misericordia, e usi coi miei fratelli peccatori un po’ di quella
carità infaticata che tante volte usaste verso di me prete.
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Gesù
è pur riuscito a raggiungere la pecorella smarrita. E qui è dove
rifulge tutta la sua carità. Non si adira, non si lamenta, non le
dice: mi hai fatto penare tanto no nulla che suoni rimprovero, nulla
che la metta in confusione! Dio
mio
Gesù mio, proprio così, anche con me avete
fatto
mille e mille volte così
avete fatto così. Siate mille e mille volte benedetto e amato!