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[Da copia dattiloscritta; Vedere: Luigi Orione, Lett. Scelte ediz. Paravia, pag. 29]



Al Marchese Nunziante

 Da Messina, 20 - XII – 1910


Onorevole Signor Marchese,


ho ricevuto la sua gradita lettera del 19 corr. mese con le lire 600 e la ringrazio di cuore ma specialmente delle sua parole di bontà. Il Signore dia consolazione alla Sua anima e vita e prosperità alla Sua Casa. Io sono niente davanti a Lei, così ripieno di spirito cristiano; ma non voglio perdermi d’animo, bensì intendo, col divino aiuto, cominciare una vita di amore dolcissimo a Dio e al prossimo servendo con devozione e umiltà di figlio la nostra Chiesa, così santa e così poco conosciuta.

Ella pregherà per me ed io per Lei. Le dico che farò orazione ogni giorno davanti al Signore Sacratissimo e lo darò alle anime dei fedeli per crescere la carità di Dio e degli uomini sovra la terra; e così saremo veri amici e fratelli, amandoci soavemente e facendoci del bene nello spirito, come piace al Signore che avvenga tra i suoi.

Ella mi abbia quasi fratello in Domino o, meglio, come un servitore fedele, io farò pei suoi cari orfanelli tutto ciò che è possibile da me, anche per l’avvenire, come essi fossero Gesù stesso. Non le dico altro né potrei dirle di più. Dio La benedica, caro Signor Marchese. Sì, le difficoltà sono molte; e i giorni miei saranno più dolorosi ora che intendo darmi a servire e a seguire più da vicino il Divin Maestro, ma ho il cielo davanti a me e la Chiesa a mia guida e farò la mia strada secondo i disegni di Dio sulla mia vita ...