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[Da copia dattiloscritta; vedere: Don Orione Lett. scelte ediz. Paravia, pag. 59]
Alla Contessa Spalletti,
Presidente del Patronato Regina Elena per gli orfani del terremoto.
Da Reggio Calabria 2 Luglio 1912
Gentilissima Signora Contessa,
Sono stato a Cassano Jonio, e oggi vado a Messina, ieri ho potuto visitare qui l’orfanotrofio del piano di Modena. A Cassano ho veduto e mi sono trattenuto a lungo con l’orfano Belgenio Vincenzo di 18 anni, di ignoti, quello pel quale il Segretario Siracusa ebbe tante cure, e non si sapeva ove collocarlo pei suoi mali e si temeva fosse tubercolotico. Niente tubercolosi: sta bene, è contento, solo è avvilito perché non gli riesce di fare il sarto non potendosi valere della mano destra, e la sinistra non può adoperarla agli effetti dell’arte sia pel cucito che pel taglio. Mi domandò con insistenza di fare il tipografo. Direi di accontentarlo; almeno proviamo. Se il Patronato glielo concede me lo prendo io questo incarico e lo tengo sempre con me finché possa guadagnarsi un pane onorato. Lo collocherei a Tortona nella mia tipografia, che è la migliore della città: gli procurerò un sedile fatto appositamente affinché la sua gamba malata non abbia a soffrirne e possa imparare a comporre da seduto. Ora è avvilito perché non può lavorare: - aiutiamolo!
Ho visto certi esserci rinascere quando sono posti nella possibilità di rendersi utili e di sentirsi anch’essi capaci di qualche cosa ...