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[Da copia dattiloscritta, vi sono aggiunte e correzioni a lapis di D. Orione]



 Anime e Anime!

 Tortona, il 15 Agosto 1927

Casa della Divina Provvidenza


Molto Rev.do Signore,


La pace di Nostro Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!

Avrei desiderato venire da Vostra Signoria in persona, ma poiché non è possibile,fidato nella Sua bontà, mando a Lei il mio Religioso, e La prego di ascoltarlo benevolmente.

Io, poi, Le rimarrò grato per tutta la vita per quanto la S. V. potrà coadiuvarmi nell’opera di propaganda e ricerca di sante vocazioni.

Poiché di queste appunto viene in cerca in Nomine Domini, il quale va passerà di paese in paese facendo desiderio di farsi Sacerdoti, e siano disposti, col consenso delle famiglie, ad entrare in questa umile Congregazione della Divina Provvidenza; essa, la quale perché benedetta dai Vescovi e dal Vicario di Gesù Cristo, potè estendere anche fuori d’Italia le sue tende: a Rodi, in Palestina, in Polonia, in Brasile, in Argentina.

Sono disposto ad accettare i quei fanciulli poveri che danno purché diano buone speranze per la Chiesa. E li educheremo con l’aiuto di Dio, a solida ed ignita pietà eucaristica, a fervido spirito di carità e di apostolato, assistendoli con cura particolare negli studi.

La messe è molta, ma gli operai sono pochi”.


Diamo operai e buoni operai ai vasti campi della fede e della carità!

L’occhio esperto intelligente della S. V. avrà certo ravvisato in qualche buon fanciullo un raggio di celeste vocazione: sono i piccoli Samueli, che la Provvidenza Divina va ognora suscitando a servizio della Chiesa e a dilatazione del Regno di Dio nel mondo.

















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Io non vengo a mietere: - lascio che mietano i Vescovi per i loro Seminari; - io, poi, come quando, ragazzo, andavo spigolando con la mia povera madre lungo i solchi solatii, vengo in Domino o mando a raccogliere quelle spighe lasciate indietro, quelle umili spighe che, forse, potrebbero andare sperdute. E, con la divina grazia, cerco di trarre anche da esse alimento e pane di vita per le anime, aiuto per i Parroci, conforto per i Vescovi e per la Chiesa.

Molti sono i chiamati al servizio dell’altare”, scriveva quel grande Servo di Dio che fu Don Rua, mio indimenticabile confessore e guida; ma, sventuratamente, molti si perdono, perché non sempre possono essere aiutati e tolti a tempo dai pericoli.

Se dunque la S. V. avesse scorto il qualche giovanetto povero che frequenta la chiesa forse un po’ dimenticato, quel candore d’innocenza e i segni della vocazione al servizio di Dio, permetta che, umilmente, la preghi di indicarlo al latore della presente e di volermelo indirizzare.

Quest’anno, Deo adiuvante, voglio accettare almeno cento IN più di codesti cari fanciulli, per farne delle pietre vive per il Santuario ad incastonare il Tabernacolo di queste perle di Dio.

La Santa Madonna mi aiuterà. I Sacerdoti della Piccola Opera della Divina Provvidenza sono pronti a faranno qualunque sacrificio: igni possibile facilitazione si farà sulla retta mensile ed apriremo anche Corsi preparatori per quegli Aspiranti i quali non fossero sufficientemente maturi per il Ginnasio, sia pur dopo aver fatto la IV.a Elementare.

Le vocazioni di poveri fanciulli al Sacerdozio sono, dopo lo amore al Papa e alla Chiesa, il più caro ideale, il più sacro amore della mia vita.

Misericordiosamente condotto dalla Provvidenza con essi e per essi è cominciata la Piccola Opera: è per essi che, anni fa, ho aperto la prima umile Casa di San Bernardino in Tortona: per quelli, cioè, che il Vescovo non aveva potuto accettare in Seminario. E Iddio ha dato incremento; quanti buoni Sacerdoti si sono formati! sono usciti!





















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Per la vocazione dei fanciulli poveri, ho camminato tanto, ho salito tante scale, ho battuto a tante porte. Iddio, che mi portava avanti come un Suo straccio, Iddio solo lo sa.

Per essi ho sofferto la fame, la sete, le umiliazioni più dolorose: erano i biscottini di Dio; per essi mi sono coperto di ingenti debiti e solo per la Divina Bontà non ho fatto mai fallimento. Per essi, per i fanciulli poveri,di santa vocazione, io vivo, pronto ad incontrare altri debiti, sicuro che la Divina Provvidenza me li pagherà, ed avrò come grande grazia, se Gesù vorrà concedermi di andare per essi mendicando il pane fino all’ultimo della mia vita.

Pel carattere poi, che è proprio di questa nascente Congregazione, vado anche in questua di vocazioni tardive, di vocazioni, voglio dire, di adulti, sia pel Sacerdozio che per fratelli laici o coadiutori, dei quali abbiamo grande bisogno, tanto in Italia che all’Estero, nelle Missioni. E ricevo anche uomini fatti, purché liberi, contadini, artigiani, anche fossero vedovi, purché di buona salute e di buona volontà. Tutti quelli che si sentono chiamati e siano validi a darmi una mano e ad esercitare in qualche modo l’apostolato della carità nei Collegi, nelle Colonie Agricole, nelle Scuole Professionali; Tipografie, Officine Meccaniche, Falegnamerie, Laboratori di Arti e Mestieri, - come pure negli Ospedali, Case di Ricovero che la Mano della Provvidenza va aprendo a salvezza della gioventù e a conforto degli umili, - tutti possono trovare da noi la loro nicchia, trovar loro posto di lavoro, perché in queste Istituzioni di carità multae sunt mansiones.

Ciò che importa è che ci sia salute e buona volontà! e poi rimarranno con noi, come in casa loro, da sani e da ammalati, per tutta la vita.

Anche per i disingannati del mondo, che intendono darsi a Dio in una vita di raccoglimento e di oblio, abbiamo gli Eremiti.
























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I nostri Eremiti della Divina Provvidenza, vivono nella pace della solitudine, pregando e lavorando, Si ammettono pure Aspiranti di giovane età.

E poi? E poi non ho ancora finito, perché ho anche le Suore. La Divina Provvidenza va giocando. Da qualche anno Essa mi venne sviluppando tra mani una nuova Congregazione di Suore, che furono dette le Missionarie della Carità. E già si sono sparse nel Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, nell’Emilia, nelle Marche, a Roma e in Calabria. Ora poi si preparano per le Missioni.

Quante siano, non lo so. So che, in genere, le Suore sono fanno un po’ come le formiche; si danno attorno come le formiche, crescono, si moltiplicano come le formiche. Devo dire, però che, al bisogno, sono sempre poche, perché me ne richiedono da tutte le parti.

Ond’è che se la S. V. Molto Reverenda avesse buone vocazioni per Suore, Le sarei tenuto se vorrà indirizzarmene.

Non cerco dote, non pongo limiti di età - accetto anche le vedove: solo cerco se hanno buono spirito, buona salute, buona volontà di amare, servire Gesù, di lavorare di obbedienza, di sacrificarsi nella carità di Cristo, per fare del bene ai poverelli.

Perché le mie Suore non sono per i ricchi, sono per i poveri, anzi per i più poveri ed abbandonati. Et Deo gratias!

Veda un po’, caro Signore e Fratello mio nel Signore, quanti pensieri le viene a dare, quante persone Le viene a chiedere questo Fra Galdino Cercatore della Divina Provvidenza.

Quel tale Fra Galdino del Manzoni s’accontentava di andare alla cerca delle noci; io, invece, (sarà colpa dei tempi che progrediscono) se Vossignoria non starà bene in guardia, finirò di cercare e di portar via anche Lei... E chissà mai?... chissà che un giorno... Dio volesse!...

Per ora però m’accontento di chiederle umilmente di mandarmi vocazioni, buone vocazioni, molte vocazioni.




















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Non certo soldi, cerco anime! cerco con l’aiuto di Dio e di Vostra Signoria di fare opera suscitatrice di buoni Religiosi, di Santi Sacerdoti, di Apostoli!

Chi non mi vorrà aiutare? Chiedo questa inestimabile carità per l’amore di Dio Benedetto!

Mi affido a Nostro Signore e all’intelligente bontà e zelo di Vostra Signoria.

Di quanto farà, La benefica Iddio di una benedizione grande, come è grande l’opera buona che Ella ora compie, come è grande il Cuore di Dio!

Pregherò sempre per Lei, e Le sarò grato specialmente all’Altare. Mi per metta di abbracciarla fraternamente in osculo Christi, e mi abbia con ogni ossequio, per Suo umile ed obbligatissimo Servitore e Fratello in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.



P. S. Qualora chi è incaricato a passare, tardasse, o non potesse venire Sarò riconoscente a Vostra Signoria se, avendo proposte o domande che Ella ritenesse meritevoli di essere prese in considerazione, vorrà scrivermi direttamente. Indirizzo:

Don Orione = Casa Divina Provvidenza = Tortona