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[Da bozze di stampa, con correzioni ed aggiunte di D. Orione]



L’annuale festa alla Madonna della Guardia

a Tortona


I lettori di questo del nostro modesto periodico, i nostri amici, ricorderanno come, incominciando dal 1918 ogni anno, in Settembre, noi abbiamo avuto la dolce consolazione di riportare la relazione della entusiastica manifestazione di fede, di amore che Tortona tutta, i paesi vicini e lontani e i numerosi pellegrini, con slancio singolarissimo del cuore, tributano il 29 di Agosto alla Vergine SS. la Madonna della Guardia.

Quest’anno la festa ha assunto una maggiore solennità per il numero superiore dei fedeli, convenuti anche da lontane contrade, attratti, oltre che dalla divozione alla Madonna SS., dal superbo nuovo Santuario che nella frazione di S. Bernardino di Tortona, con le offerte generose dei facoltosi, e con quelle piccole dei poveri e umili, col lavoro indefesso di circa ceno fra chierici e sacerdoti, i quali fanno da manuali ai muratori, sta sorgendo, a compimento del Voto per la conseguita pace e vittoria delle armi italiane nella grande guerra europea.

Non basta pregare dire ai nostri benevoli lettori, ai nostri affezionati e buoni Benefattori, alle nostre gentili e generose Benefattrici di rileggere relazioni degli anni passati; non basta dir loro: è raddoppiato il numero dei convenuti; pensate ad una fede più viva e più sentita; ad un numero maggiore di grazie che la Vergine ha impartito: No, non basta! Ogni anno lo spettacolo presenta nuovo fervore e per i Sacramenti e per il trasporto del popolo accorso: è uno spettacolo che non sarà mai descritto in tutti i particolari, poiché, in questa giornata, dal più ricco al più povero, dal bambino al vecchio cadente, non si parla d’altro che della Madonna della Guardia, del Santuario, dell’Opera santa di D. Orione.





















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In tutte le chiese, nelle officine, in aperta campagna nelle per le vie della città dalle donne del popolo, dagli uomini, dalle ragazze e dai ragazzi e perfino dai soldati si sente ripetere, in coro o da soli, cantando più o meno forte, il ritornello dell’inno alla Vergine della Guardia:

Madonna della Guardia

Madre, che tutto puoi,

Prega il divin tuo Figlio

Abbi pietà di noi!




Giornate di preparazione.


Per Tortona, e, in modo speciale per la frazione di S. Bernardino, la festa della Madonna della Guardia, ormai ha fissato una giornata che rifulge e rifulgerà sempre negli annali cittadini. Ma questa giornata, che segna una sosta dei lavori, anche se cade in giorno lavorativo, che s’impossessa sempre più di ogni cuori e di ogni mente, viene preparata con una novena di predicazione, di preghiere, di fervorose comunioni.

Quest’anno predicò la novena il M. R. Don Fiori Giuseppe, Sacerdote della Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione, e negli otto giorni nessun Tortonese ha mancato di fare la sua visita al Santuario della Madonna.

Si predicò sempre all’aperto per il grande concorso di fedeli. Don Orione quasi tutte le nelle ultime sere, in italiano ed anche in dialetto, elettrizzò la folla con la sua parola piena di fede, e di passione e di zelo apostolico.























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La sera della vigilia la statua della Madonna venne portata nella chiesa inferiore del nuovo Santuario, quasi finita nella sua ossatura.

In breve la grande navata fu gremita di persone e per tutta la notte, fino a tarda ora del mattino seguente,a migliaia di fedeli fu distribuita la Santa Comunione, anche durante l’ora di adorazione a Gesù Sacramentato esposto solennemente.

Alle ore otto sette Mons. Simon Pietro Grassi, nostro amatissimo Vescovo, celebrò la Santa Messa ai piedi della Madonna della Guardia, distribuì la Santa Comunione per quasi un’ora; disse bellissime ispirate parole che commossero gli astanti e che infervorarono maggiormente i cuori a tributare onore e gloria alla Vergine SS.

A la Messa Solenne.

Alle ore 10 precise vi fu la Messa solenne cantata dal Rev. Sig. Canonico Arturo Perduca.

Il popolo sembrava non sapersi staccare dalla Santa Madonna: la chiesa era gremitissima.

Era l’ora dell’Apparizione, l’ora delle grazie: ci fu la supplica a voce di popolo.

Al Credo Don Orione fece recitare da tutti i fedeli il Simbolo degli Apostoli con la mano destra alzata verso l’altare.

Prima della Benedizione col SS. Sacramento tutti i Sacerdoti accompagnarono in cotta e stola D. Orione che portava Gesù Eucaristico in un ricco ostensorio. Erano stati portati molti malati. Si ordinò la processione come si suol fare a Lourdes: Don Orione poneva sul capo di ogni malato il piede dell’ostensorio che racchiudeva passò col SS. Sacramento, ripetendo le invocazioni a Gesù come si fa a Lourdes suggerendo egli stesso parole di fede, di amore a Gesù - Gesù credo! Gesù, Vi amo! - Gesù guaritemi! -- Lo stesso D. Orione piangeva e piangevano tutti mentre il coro ripeteva le invocazioni a Gesù Nostro Signore e Redentore.






















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Se non vi fu nessun miracolo, il Signore certamente avrà largito molte grazie spirituali ai poveri infermi, i quali sapranno parevano felici di soffrire più rassegnati, più volentieri per amore di Gesù Crocefisso e per amore della Vergine Addolorata.

Terminata questa processione, D. Orione, dopo un breve discorso, benedisse e diede l’abito clericale a circa cinquanta giovanetti, aspiranti al sacerdozio nella Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

Quale dolce ricordo per voi, o figli miei, - disse loro D. Orione - ricevere la veste talare in questo giorno sacro alla Madre di Dio, in questa cripta, base del grandioso Santuario che va sorgendo, alla presenza di tanto popolo! Perseverate, siate buoni e santi religiosi: siate le pietre vive della Casa di Dio! Ovunque andrete, portate in benedizione il nome della Santa Madonna della Guardia, il nome di Tortona e di S. Bernardino!

Voi propagherete sempre più la devozione alla Madonna SS.; promuoverete religiosi pellegrinaggi a questo Santuario: qui, fatti sacerdoti, verrete a celebrare, a consacrare il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. Qui predicherete Gesù Crocifisso e lo porterete Gesù in terre e popoli lontani. A tutti predicherete la divozione alla Santa Madonna, e questo Santuario sarà celebre oltre le Alpi e oltre l’Oceano per le grazie singolarissime che dispenserà la Vergine della Guardia da questo suo trono di misericordia.

La funzione, seguita con vivo interesse dai fedeli, terminò alle 12,30. D. Orione era visibilmente stanco, ma sul volto gli si leggeva la interna gioia, il rendimento di grazie a Dio e alla Vergine per la buona riuscita della mattinata.


La processione.



Nel pomeriggio lo stradale che conduce a San Bernardino era tutta una testa umana! Automobili, vetture, carri di ogni foggia trasportavano a migliaia i fedeli di tanti paesi della Diocesi al Santuario.




















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La processione si mise in moto dopo le ore diciassette.

Precedevano due lunghe file di donne ben ordinate e veramente degne di lode per la loro pietà e compostezza; seguivano alcuni i bambini dell’Asilo infantile di S. Bernardino, circa duecento Suore di D. Orione poi le Suore due lunghe file di chierichetti tutti in bianca cotta aspiranti tutti della Congregazione di D. Orione, la banda di Viguzzolo un buon numero di sacerdoti, l’Arciprete di Magreta (Modena) e il nostro Sigr. Prevosto Don Carlo Milanese, che portava la Reliquia della Madonna; indi veniva la statua della Beata Vergine, portata a spalle; poi un enorme gruppo di giovani di uomini di popolo che volle stare ad ogni costo vicino alla Madonna non fu possibile ordinarlo in fila lungo gli argini della strada.

Si giunse allo storico castello; dalla Torra, fra la luce di bengala con voce chiara D. Orione parlò alla turba a quella moltitudine entusiasmando tutti e poi benedisse a Tortona ai Pellegrini e a quanti non avevano potuto prender parte alla processione.

In città, intanto, la circolazione era divenuta impossibile. Dalle finestre sventolavano tricolori, drappelli, damaschi, moltissimi balconi erano illuminati; applausi calorosi e prolungati salutavano il passaggio della Statua della Vergine Celeste.

Scesa in città la processione si diresse al Duomo: non meno di 20.000 persone erano intervenute: la vasta piazza era tutta una testa battiti di mano, sventolii di fazzoletti di migliaia di fedeli acclamavano alla Madre di Dio. D. Orione salì in pulpito e tenne breve ma vibrante discorso, ricordando a tutti il dovere di rinnovare il voto fatto nel 1918. Mons. Vescovo impartì la Benedizione Eucaristica, prima in chiesa poi sulla porta del Duomo per la gran quantità di gente impossibilitata ad entrarvi. Anche qui D. Orione arringa la folla e a tutti fece recitare il Credo con la mano alzata verso la Madonna SS. in segno giuramento di fede e di attaccamento alla religione cattolica.























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Via Maria! - Viva il Papa! - Viva Tortona - Viva l’Italia! - Viva il Re! - Viva il Duce Viva Tortona fu il grido irrompente da migliaia di petti tra l’indescrivibile entusiasmo.

Dopo una breve sosta alla Chiesa di S. Michele, dove furono rivolte parole di vivo ringraziamento al Sigr. Prevosto, la processione si avviò verso S. Bernardino, ove fu accolta da fuochi pirotecnici e da una fantastica illuminazione.

D. Orione parlò ancora per ringraziare dell’omaggio fatto alla Vergine e la sua parola fu accolta da un nuovissimo e prolungato Evviva Maria.

Portata la statua della Madonna nel piccolo ed antico Santuario, D. Orione predicò ancora con voce robusta e forte, con fede di santo, con trasporto di letizia; si rinnovarono nutriti prolungati Evviva Maria, fra battiti di mani.

Con pensiero grato e cristiano D. Orione furono invitati i fedeli ad intervenire il mattino seguente ad una funzione di requie per i Defunti della Famiglia Marchese che donò il terreno ove va sorgendo il fabbricato del Santuario. e che ha donato anche una casa vicina che accoglierà i poveri vecchi e le povere vecchie di Tortona e circondario.

Erano le 11.30 quando i fedeli s’incamminavano verso le loro abitazioni, lieti, soddisfatti, con gli occhi ancora umidi di pianto per quella intima letizia che accompagna sempre ogni gioia spirituale, pensando forse alla festa dell’anno venturo che, con l’aiuto di Dio e della Madonna della Guardia, sarà una manifestazione ancora più grandiosa, poiché il nuovo Tempio Santuario, dopo un altro anno di lavoro apparirà più grandioso si leverà bello verso del vielo a cantare le glorie di Maria.


L. P.