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[Da copia dattiloscritta]



Tortona, il 22 Marzo 1928


Gentilissimo Signor Conte,

E` con vivo dispiacere che mi vedo costretto a dover trattenere in Italia il Sac.te Sante Gemelli, venuto da Cafarnao.

Alcuni miei Sacerdoti si trovano malati o in cattive condizioni di salute, ond’è che non potrei privarmi dell’opera del Don Gemelli.

Spero di poter mandare qualche altro che farà ugualmente bene, ma non potrei mandarlo subito.

Non Le so dire quanta pena provi di doverLe scrivere questo, ma mi ci vedo costretto dalla presente mancanza di personale.

Con la più grande stima, La ossequio, e sono di


 Vostra Signoria Ill.ma