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[Grafia di Don Antonio Grassi, Arciprete di Canevino]




Ai Reverendi Parroci

Promotori dei pellegrinaggi di fanciulli


Reverendissimi Confratelli,

Non si è cancellato dalla nostra memoria il ricordo dei pellegrinaggi di fanciulli, avvenuti nello scorso Maggio.

Abbiamo tuttora davanti agli occhi la commovente visione di quella moltitudine di fanciulli oranti nel Santuario ai piedi della Madonna; ci par di sentire nei cortili e nei refettori il nutrito cinguettio di mille voci argentine, e l’occhio cerca ancora per le vie serpeggianti sul Castello la lunga interminabile fila di tutta quella gioventù per cui palpita di speranza la Chiesa Cattolica.

E un sentimento profondo di riconoscenza e di amore nel Signore ci porta verso di voi, Reverendi Confratelli, per il vostro zelo e sacrificio, poiché foste voi, dopo Dio e la Madonna, gli autori di quelle grandiose feste di anime.

Ma pur esultando del successo ottenuto, non dobbiamo però fermarci a questo punto. Anche nel prossimo Maggio 1934 si faranno simili pellegrinaggi.

Dobbiamo sottometterci agli stessi sacrifici per riprovare le stesse consolazioni spirituali.

E poiché vogliamo tendere sempre al meglio, cerchiamo conoscere le passate deficienze per eliminarle.

Ci pare che il pellegrinaggio scorso poteva essere meglio preparato. Noi abbiamo lanciato l’idea un po’ tardi; per conseguenza anche voi, Reverendi Sacerdoti, non avete potuto maturare bene la vostra partecipazione, ed ai ragazzi fu manifestata la decisione non molti giorni prima.

Sì; è vero che i nostri frugoli sono sempre pronti ad una passeggiata, anche avvertendoli in giorno prima, disposti ad esibire una infinità di promesse, in quel momento sincere, pur di non essere esclusi. Ed anche facendo solo così si può ottenere un bene.















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Ma dobbiamo mirare a che il premio sia pellegrinaggio sia un premio ambito a lungamente desiderato, ed ottenuto a prezzo di una costante diligenza.

Queste parole tracciano un lavoro assiduo e pesante per il Parroco.

Bisogna organizzare scrupolosamente classi o gruppi, e tener conto delle presenze al catechismo, dello studio, della condotta, dell’intervento alla S. Messa e ai Vespri, della partecipazione ai Sacramenti. Quanto lavoro!

E bisogna Ed occorre affrontarlo! Si può mancare di puntualità coi grandi, ma non coi piccoli. Essi sono i primi a rimproverarci le nostre inesattezze, anche solo supposte.

Ogni Confratello potrà scegliere il metodo che più aggrada: la pagella individuale, o la registrazione o i biglietti di presenza.

Abbiamo visto che molti Parroci si ingegnano a stampare da sé i biglietti di presenza e fanno ottimamente; ma ad ogni modo la nostra tipografia terrà sempre pronti tali biglietti.

Bisogna inoltre far conoscere il premio. Non si può desiderare ciò che è incognito.

Su questo punto il nostro Direttore Don Orione ci pone avanti l’esempio del Beato Don Bosco. Ai suoi tempi, poveretto, il Beato aveva ben poco da dare ai suoi alunni, ma quel premio che dava, oh! come sapeva farlo desiderare!

Cominciava molti mesi prima a promettere quella passeggiata e la descriveva con tutti i particolari, come la vedeva già nella mente: il viaggio in diligenza, la valle, il fiume, i colli, i villaggi, le città, i punti di importanza, i ricordi storici; la futura allegria, i canti, la refezione tra i campi, e tanti altri particolari, una parte dei quali erano veri solo nella fantasia.

Quei giovani si entusiasmavano del suo entusiasmo, godevano già di quella passeggiata in ispirito e si mettevano di d’impegno per meritare il premio collo studio e colla condotta. Poi a poco a poco si raffreddavano. E allora il Beato tornava alla carica con un’altra ondata di promesse e di entusiasmo. E così via, fino a che il premio arrivava davvero.



















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Faremo così anche noi e ci serviremo di questi modi umani per spronare la gioventù al maggior bene possibile.

Mettiamoci a questo minuto e paziente lavoro di preparazione.

Sono incominciate le scuole e i fanciulli si sentono più uniti e più disposti ad assecondarci. Sta per cominciare l’Avvento e la dottrina. Non lasciamo sfuggire un tempo e una circostanza così preziosi. All’opera con santo entusiasmo.

Facciamo balenare agli occhi dei piccoli il premio che coronerà il loro sforzo. Il premio sarà questo: recarsi a pregare la Madonna nel suo Santuario di Tortona. I Figli della Divina Provvidenza li accoglieranno come fratelli. Sappiamo anche che Don Orione pensa già a preparare qualche cosa di straordinario per renderli più contenti.

Il pellegrinaggio sarà la espressione ed il compimento di tutto il vostro lavoro silenzioso consumato in uno sforzo quotidiano nella quiete del vostro studio sotto lo sguardo vigile della Madonna della Guardia.

La Madonna già vi sorride di compiacenza. I Figli della Divina Provvidenza vi pregano da Lei le sue celesti benedizioni.



[Grafia di Don Antonio Grassi, Arciprete di Canevino]




Una calda preghiera ai RR. Parroci

Reverendissimo e carissimo Confratello nel Signore,

Noi intendiamo pel 29 Agosto richiamare al Santuario il maggior possibile numero di anime, per dare a Maria SS. tutta la lode che si possa dare e far partecipare tutti dei tesori di grazie di cui Essa è liberale dispensiera.

Se non è troppo ardire il nostro vorremmo pregare di promuovere un pellegrinaggio da ogni Parrocchia anche dalla sua Parrocchia.

Molti Parroci ci hanno già condotto, con loro sacrificio personale e pecuniario, i loro fanciulli, e ci è di grande consolazione l’aver sentito da essi che nelle loro popolazioni si manifesta il pio desiderio di recarsi colà dove i loro fanciulli sono già andati a pregare.

Anzi coloro stessi che piccoli o grandi vi sono già stati sentono imperioso il desiderio di ritornare.













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Ed è naturale, perché quando un’anima ha provato la soave dolcezza di prostrarsi ai piedi della Madonna, sente sempre nella sua vita il desiderio nostalgico del ritorno per riprovare quelle dolcezze.

Confidiamo perciò che voi, o R.R.mo Confratello Ella, o Rev. Confratello, voglia promuovere nella sua Parrocchia la formazione di un gruppo di pellegrini.

Se poi Ella è già stata coi fanciulli nei pellegrinaggi di maggio, le riuscirà cosa più facile e con minore sacrificio, poiché ogni pellegrino pagherà la sua quota.

La ringraziamo anticipatamente di questa carità.

Noi pregheremo coi nostri chierici orfani e ricoverati la Santa Madonna della Guardia che la benedica e le dia grazia e consolazione di poter moltiplicare il bene spirituale nella sua  Parrocchia.

Affezionatissimi in Cristo

I Figli della Divina Provvidenza



[Grafia di Don Antonio Grassi, Arciprete di Canevino]




Portare alla Madonna i vostri peccati!

La grande veglia nel Santuario.

Che cosa piace alla Madonna? Noi le portiamo i fiori, ed Essa ci sorride, ma aspetta di più.

Noi le portamo le offerte, ed essa ci sorride, ma aspetta ancora di più.

Che cosa vuole adunque?

San Giuseppe da Copertino diceva scherzando: la mia Madre del Cielo è un po’ bizzarra. Io le porto i fiori, ed Essa non li vuole. Allora penso di darle i frutti e le porto le ciliege, ed Essa non le vuole. Essa vuole i cuori, si ciba soltanto di cuori.

La Madonna della Guardia accetta i vostri fiori e le vostre offerte, ma aspetta i vostri cuori.
















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Portate alla Madonna le miserie del vostro cuore, portatele i vostri peccati in una sincera confessione, ricevete Gesù nella Santa Comunione. Ecco quello che piace alla Madonna.

I pellegrini, specie quelli che vengono in gruppo, procurino di venire pronti preparati per fare la Santa Comunione. Qui nel Santuario però vi saranno sempre confessori a disposizione.