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[Su busta con timbro postale Roma 13.II.1923]
Urgente
Al M. Rev.do Don Carlo Sterpi
Istituto Manin Maschile a Lista di Spagna - Venezia
[Lettera]
Como
+ Anime e Anime!
Roma, il XIII/II - XXIII
Caro Don Sterpi,
Per la Casa Celesia di Como, dopo parecchie riunioni, in Casa Celisia, qui, presente il Notajo Odescalchi di Milano (abita a Via Gesù 5) si rimase che la Sig.ra Celesia erigerà in ente Morale quella Casa, dando L. 150 di fondo alla Congregazione di Carità per ottenere l’erezione in ente. Poi fabbrica per 50 posti di giovani, indipendentemente dal locale che ora c’è: ammobilia tutto, e poi non darebbe altro, solo che lascia pienamente a noi di far andare avanti l’Istituto per conto nostro, a nostro rischio e vantaggio.
Avremmo il reddito di quel terreno e delle 150 mila lire. Bisognerebbe farvi una scuola di flori-frutticoltura.
Per fare detta fabbrica la Sig.ra ha proposto un sopraluogo del Suo Amministratore Sig.r Beffa, del Notaio Odescalchi, suo fiduciario e di voi.
Vedete che essi lesineranno all’osso: voi fate ed esigete le cose fatte bene.
La parte che ora c’è, non deve essere toccata, così vuole la Signora.
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Io mi sono riserbato quando tutto sia deciso, prima che comincino i lavori, di sentire il Consiglio della Congr. se accetta. Ho già detto che le Suore non dipendono da noi, e che quindi vanno pagate a parte.
Ci vorrà però un prete e chi s’intenda di assistenza e di campagna.
Si vede che la Sig.ra vuole levarsi oneri annuali e disse chiaro che non vuole spendere tanto. Sono, in verità, io che dissi, per finirla, fateci un bell’Istituto con tutte le comodità: refettorio, bagni dormitorî per 50 giovani, e poi lasciatemi mani libere di aprirvi un vero e proprio Collegio, porti pure il nome di Casa paterna: i giovani, fatte le elementari, faranno i frutticoltori ei giardinieri: prenderemo giovani a pensione.
Direi di fabbricare là dove c’è il cortiletto rustico dei villici, lungo quella parte e verso e lungo la stradicciuola.
L’amministrazione Sig.r Beffa mi dicono che è molto sveglio: si è fatto ricco assai: s’intende molto di campagna e di arte muraria. State attento!
Ora ho detto che voi vi siete rimesso ad essi quanto a fissare il tempo da trovarvi a Como. Ma che voi chiedete che non fissino un determinato giorno poiché avete molti affari, ma che vi lancino un po’ di latitudine.
Essi dunque ora scriveranno a voi. Quanto a quelle stanze grandi che si sono a pian terreno si potrà in alcune fare il parlatorio e in altre delle scuole.
Si tenga conto che la Sig.ra vuole anche dalle Suore l’Asilo, quindi una stanza va per l’Asilo.
Nelle attuali camerette di sopra, vi si possono mettere, a parte le Suore, l’infermeria, una cameretta di isolamento e la guardaroba.
Per il personale maschile addetto bisognerà fare luogo vicino alle camerate dei 50 alunni.
Comunque, ora a noi conviene andare: vedere bene e sentire tutto bene.
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A farci indietro sempre abbiamo tempo, poiché ho lasciato alle nostre spalle la porta aperta, - riserbandomi se il nostro Consiglio accetta.
Il Regolamento interno lo lasciano fare da noi.
Saremmo in tre, ed io dovrei essere il Presidente, almeno mi pare.
Tanto vi comunico, per vostra norma.
Scriverò altro stassera.
In G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione
Il giorno che sapete che andrete a Como, avvertitene telegraficamente Suor Costanza Bertolotti Superiora Casa Celesia Orfani Guerra Bignanico Como.