V113T200 V113P244


[Da foglio dattiloscritto con correzioni di Don Orione]



 Tortona, 27 luglio 1938 - XVI -

Qual’è lo spirito della Piccola Opera della Divina Provvidenza quanto alle vacanze in famiglia dei suoi Religiosi e Aspiranti

Il vero e buon Religioso è sempre contrario ad ogni relazione con quel mondo che ha abbandonato. Egli trema ogni  qualvolta deve lasciare, sia pur per poco breve tempo le Case della Sua sua Congregazione, poiché pensa ai pericoli del secolo ad ai tanti che perdettero la vocazione per essersi recati, anche per pochi giorni, presso parenti o amici.

Don Bosco chiamava “vendemmia del diavolo” il tempo delle vacanze, passato dai Religiosi presso le loro famiglie.

Non bisogna recarsi dai parenti, se non per gravissimi motivi, e vi si deve rimanere il meno possibile.

La famiglia del Religioso è la sua Congregazione, e sua casa ogni Casa della Congregazione, non altre, per quanto care.

Da sessant’anni, quando cioè le famiglie erano ancora, in generale, tanto serie, oneste e cristiane, Don Bosco giù scriveva ai Direttori delle Sue sue Case: “Satagant Superiores ut omnino claudatur omnium malorum officina, qualis est feriarum tempus apud parentes aut amicos transigere”.

E indi aggiungeva: “Fili mei in Christo carissimi, maneamus in vocatione, qua vocabit nos Dominus, et satagamus, ut per bona opera vocationem et electionem nostram certiorem faciamus. Nam, quod Deus avertat, si nos posuerimus manum ad aratrum et respexerimus retro, apti non erimus regno Dei”.

Che la Santa Madonna vegli maternamente su di noi!

La grazia e la pace del Signor Nostro Gesù Cristo siano sempre con noi! Amen

 Don Orione