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[Da foglio ciclostilato]




Le Dame della Divina Provvidenza

Un giorno, S. Vincenzo de’ Paoli, guardando intorno a sé, non trovò più nulla, proprio nulla da dare.

E nella casa ov’egli li aveva raccolti, c’erano dei bambini che piangevano per la fame.

Levando gli occhi verso l’immagine di Gesù Crocifisso S. Vincenzo giunse le mani, e dal suo cuore straziato sfuggì questo grido: Li lascierete voi morire, o mio Dio?

E riunendo poi alcune Signore, che erano chiamate col dolce nome di “Dame della Carità”, donne profondamente cristiane, che avevano dato molto, e taluna delle quali si era spogliata del tutto, disse loro queste parole: “Orsù, mie buone Signore, la compassione e la carità vi hanno fatto adottare queste piccole creature come figli! Voi siete state loro madri secondo la grazia, dopo che le loro madri per natura li hanno abbandonati; vedete ora se volete abbandonarli a vostra volta! Cessate di essere le loro madri per farvi al presente i loro giudici: la loro vita e la loro morte sono nelle vostre mani. E’ tempo di pronunciare la loro sentenza e sapere se voi non volete aver più misericordia per loro. Essi vivranno, se continuate a prenderne cura caritatevole, ed al contrario, essi morranno, periranno infallibilmente, se li abbandonate!”.

E il Santo piangeva!

Qualche cosa, come un soffio divino, passò nell’anima di quelle forti e generose donne cristiane: esse non risposero... ma i loro volti erano bagnati di pianto... piangevano anch’esse! I loro sguardi s’incontrarono in uno stesso pensiero di abnegazione e di sacrificio..., e quei fanciulli furono salvi!

O buone e pie Signore, S. Vincenzo de’ Paoli non è più qui colle sue lacrime, colla sua eloquenza, colla sua santità, ma ci sono tanti piccoli fanciulli che hanno fame, che hanno bisogno di tutto, e di chi faccia loro da padre e da madre... L’Opera della Divina Provvidenza, tiene parecchie Case dove sono raccolti tanti di questi poveri bambini o fanciulli infelici..., sono più centinaia.... poveri figli orfani, abbandonati da tutti!















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O buone pie Signore, vi è ancora di più: vi sono delle anime di fanciulli che si strappano al buon Dio, delle anime che si preparano per la bestemmia, per il turpiloquio e per l’inferno.

Questi ultimi oh! non muoiono forse di fame, è vero, ma soffrono nell’anima loro qualche cosa di peggio che la fame: l’oblio di Dio, l’odio di Dio fors’anche e se morissero mai con questi sentimenti perversi che loro si vanno insinuando a poco a poco... poveri ragazzi!

O buone Signore e madri che mi sentite, o Voi anime pie, donne a cui Dio ha largito tanta gentilezza e tanta abbondanza di santi affetti e di carità cristiana, - a voi tutte, io mi rivolgo, povero prete, a Voi che sentite battere il cuore in nome di Gesù Cristo, e a Voi grido: le anime di tanti fanciulli sono nelle vostre mani, è tempo di pronunciare la loro sentenza!

Ho pregato, ho molto pregato, prima di gettare a Voi questo grido, poi ho detto al Signore: O Signore, parlerò nel nome Tuo benedetto benché indegno tuo servo: la Tua grazia discenda su di me e su di tutti: - la compassione e la carità mi solleveranno certo attorno una legione di anime, pronte a darmi aiuto.

Buone Signore, pie e gentili, Voi con poco potete farvi madri di tanti poveri orfanelli, Voi potete fare sì che tanti fanciulli frequentino le nostre scuole cristiane, e siano educati al bene, e al lavoro e non abbiano a dimenticare il loro Dio, il nostro Dio, o buone Signore!

Attorno ai nostri Istituti sorgano adunque le Dame della Divina Provvidenza, e sia un’Associazione grande dove tutte le anime si trovino unite nel campo della carità, e in uno stesso pensiero di abnegazione e di sacrificio: quest’Associazione sarà l’Opera della salute dei fanciulli!

Il foglietto della Divina Provvidenza, che si pubblicherà per sempre, sarà come il porta voce del Pio Sodalizio, e segnerà il crescere e il dilatarsi dell’Associazione della Divina Provvidenza.



















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Un santo, tutto pieno di amore verso gli infelici, era solito mettere in testa ad ogni suo scritto queste due parole: Anime e denaro!

O buone Signore, io invece metterò: Anime e Anime! A cercare le anime a salvare le anime penserò io, col divino aiuto, e voi altre aiutatemi colla vostra preghiera e col vostro danaro.

Per fare del bene alle anime ci vuole del denaro, molto denaro per mantenere tanti orfanelli per fondare e mantenere Collegi e Scuole cristiane, Colonie Agricole - e questo denaro poi lo chiediamo a Voi: a Voi tutte che amate Gesù e le anime!

Colle gocce si forma il ruscello, e i ruscelli ci danno i grandi fiumi; i mezzi di cui una persona buona può disporre tante volte sono presto esauriti, non così quando si è in cento, quando si è in mille.

Mi rivolgo a Voi, che amate Gesù e i poveri!

Si trova sempre dell’aiuto, quando è il cuore che lo chiede, e quando la ricerca è fatta per gli infelici ed è guidata dalla luce della fede.

Coraggio, o buone Signore, date generosamente il vostro nome, iscrivetevi tra le Dame della Divina Provvidenza e date ciò che il cuore vi ispira o in denaro o in oggetti di qualsiasi natura e qualità: tutto, tutto è grande quando è grande il cuore che dà, e quando è la carità di Cristo che muove a dare.

Coraggio, o Signore pie e gentili!

Mille industrie Vi suggerirà il vostro buon cuore, e la carità di Gesù per poterci aiutare, mille piccole industrie senza che intorno a Voi nulla ne abbia a soffrire: non abbiate timore, date come e quando e quello che il Signore Vi ispira.
























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E, memori e riconoscenti, noi pregheremo sempre per Voi e pei vostri cari!

La vostra elemosina, fatta a poco sì benefico e sì glorioso per Dio, fatta senza ricompensa umana, confondendosi colla preghiera dei nostri orfani, - è quella che darà gioie soavi alle vostre famiglie, e al vostro cuore, e quella che vi aprirà il cielo, e che andrà ad impiegarsi in rendite eterne alla banca del buon Dio.

Che il mio Signore Gesù Vi benedica a Voi e alle vostre famiglie, o buone Signore, pie e gentili.

 Tortona, 29 Agosto 1920.

 Sac. Orione Luigi

 della Divina Provvidenza.



[Minute su carta intestata]




farle una visita: è malata.

Sig.ra Maria Rossi presso San Matteo N. 100 Tortona.

(L. 25) pei poveri.

Non pubblicarla

Sig.ra Galbiati Maria quasi davanti a S. Matteo N. 100 Tortona.

L. 5 per la Mad. Guardia

Sig.ra Brizzi Teresa rimpetto alla Croce Verde Tortona.

L. 5 pro Guardia



Lungavilla

Piacentini Angela madre di Mané Pietro di Giuseppe (disperso) di anni 11 - Classe 4.a (farebbe)

Pizzoni Irene - Quaglini Aless. di Carlo anni 11 Classe 3.