V114T033 V114P058
Una nostra traduzione del Vangelo precedente
Essendo Gesù entrato in barca, passò il lago ed entrò in una città. Ecco gli si presenta un paralitico disteso su un letto. E Gesù, vedendo la sua fede, gli dice: Abbi fiducia, figlio mio, ti sono rimessi i tuoi peccati. Per questo alcuni tra gli scribi dicevano entro di sé: Egli bestemmia. E Gesù, vedendo i loro pensieri. Che cosa è più facile dire: Sono rimessi i tuoi peccati, o: levati e cammina? Perché voi sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di rimettere i peccati sopra la terra: Levati - egli disse allora al paralitico - prendi su il tuo letto e vai a casa tua. - E quello si levò e andò fuori verso casa sua. Vedendo questo la folla si impossessò di timore, e glorificò Iddio, che dà tale potere agli uomini.
Spiegazione.
All’inizio di marzo, nel primo anno della sua predizione, il Salvatore, attraversato il lago di Galilea sbarcava sulla riva orientale, nel paese dei Geraziani. Qui liberò un energumeno da una legione di demoni. Navigando nuovamente, passò oltre il lago dove c’era Cafarnao, ed entrò nella città. (Il Vangelo la chiama la sua città, la città del Salvatore, perché là aveva fissata la sua abitazione ordinaria, come le città di Nazareth e Betlemme si chiamano la sua patria, una perché vi nacque e l’altra perché vi fu educato.)
Gli presentarono un paralitico disteso su un letto.
Questo infermo, privo di ogni vigore nelle membra, non potendo camminare né muoversi in nessuna maniera, stava disteso su un letto. La paralisi, di cui soffriva, era una malattia ritenuta dai medici incurabile, specialmente se è completa, non ristretta a qualche membro.
Era portato, dice San Marco, da quattro uomini e cercavano di farlo entrare per collocarlo davanti a Gesù.
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Vedendo però che la folla era tanto compatta che non permetteva loro di avvicinarsi al Salvatore, e non sperando che egli uscisse presto dalla casa dove stava, guardarono da tutti i lati e videro che soltanto per il tetto avrebbero trovato passaggio. Non trovando luogo per dove entrare, salirono sul tetto, e, aprendo le tegole, discesero con il letto nel mezzo dell’assemblea, davanti a Gesù.
Notiamo che in Giudea i tetti delle case erano costruiti in piattaforma, come il pavimento di una camera e così in Italia da Napoli verso la Sicilia.
E Gesù, vedendo la sua fede, disse al paralitico...
(Gesù vide la sua fede, e quella di coloro che gli presentavano, in una maniera tanto straordinaria, quell’infermo. Era una fede e fiducia efficace, che faceva loro superare tutti gli ostacoli per avvicinare Gesù, credendo fermamente che egli potrebbe e vorrebbe operare la guarigione desiderata. Il Vangelo attribuisce il miracolo, che sta per essere operato, non alla carità dei portatori dell’infermo, e neppure alla pazienza di lui, ma alla sua fede.
Gesù vede la sua fede, non soltanto negli effetti che nota come spettatore, ma direttamente nel suo cuore. Scopra così la buona disposizione che rende il paralitico capace di ricevere l’assoluzione dei suoi peccati. È alla vista di questo che il Salvatore rivolge all’infermo queste parole.)
Abbi fiducia, figlio mio.
Gli dà il nome il figlio per mostrare la benevolenza che ha verso di lui e per aumentare la sua fiducia. Con questa frase tanto tenera gli fa sentire che lo ama come creatura sua. - Abbi fiducia, coraggio fermo.
Il motivo sta espresso: è che i suoi peccati gli sono rimessi: I tuoi peccati ti sono perdonati.
È l’assoluzione dei peccati, che Gesù Cristo pronuncia indipendentemente dal sacramento; la stessa, che, in virtù del potere di cui li rivestì, i padri, suoi ministri, pronunciano nel sacramento della penitenza.
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Il testo sacro fa capire che questo perdono fu concesso al malato per la fede di coloro che lo portavano. Ma gli scribi mormoravano tra sé: Costui bestemmia. Non dicevano parola alcuna fuori, ma giudicavano nel segreto dei loro pensieri. Per questo aggiunge l’evangelista che Gesù aveva visto i loro pensieri.
Vedendo i loro pensieri, Gesù disse loro: Perché pensate male nei vostri cuori? Gesù vide nei loro occhi il segreto dei loro cuori. Qui sta propriamente Dio: Scrutans corda et renes Deus: Colui che sconda i cuori e li scruta è Dio.
Perché pensate voi male nei vostri cuori? – È un pensiero cattivo, è giudizio temerario, per il quale si persuadevano che il Salvatore bestemmiava.
Adesso Gesù vuol provare loro che egli possiede veramente qualità divine:
Qual’è più facile, dire: i tuoi peccati sono perdonati, o: Levati e cammina?
Il ragionamento del Salvatore è perentorio: non è ugualmente difficile dare miracolosamente la salute al corpo e guarire l’anima dai suoi peccati? Chi può fare una, può ugualmente fare l’altra, e col proprio operare prova che il potere divino gli appartiene, e che è Dio.
Di conseguenza Gesù aggiunge: Perché sappiate che Cristo ha il potere di rimettere i peccati: - Levati su - disse allora al paralitico - Levati su, prendi il tuo letto e vai a casa! E quello si levò e andò a casa sua.
Levati, prendi il tuo letto e vai!... - Queste tre parole, cari fratelli di Mar de Hespana, queste tre parole mirano a provare con chiarezza la guarigione operata. Non si poteva supporre che il paralitico fosse guarito solo in apparenza o meglio guarito per il fatto che egli impiegava la forza delle membra per alzarsi, caricare il dorso con il letto e portarlo a casa.
Ora fu tale l’efficacia delle parole divine che, nel medesimo istante, il malato sentì rinascere in tutte le sue membra e nervi un tale vigore che lo fece sollevare, con trasporto, il su letto: egli si alzò e andò a casa sua.
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Vedendo questo, la folle si riempì di timore e glorificava Dio. Si riempì di timore, ma di quel timore rispettoso, figlio della presenza di un uomo superiore e venerabile. Ammirava il potere che Gesù manifestava tanto nel guarire gli infermi come nel rimettere i peccati; pensava che questo potere veniva da Dio: come indicano queste parole:
Glorificaram a Deus! glorificaram a Deus!
(Amen) = Deo gratias.
[Minuta]
Di Pietro D’Adamo Alessandro fece la V.a Ginn.le
Piccinini D’Adamo Giuseppe 2.da Ginn.le
Piccardo Mincarelli
Del
Rosso Subrizi
Clemente
Fafone Cerasani
Antonio
Florio Palozzi
Santini Cosimati Ag. 2.a Ginn.
Fantauzzi Cosimati 3.a Elem.
Di Stefano Fantauzzi
Del Rosso Tiburzio Michele V.a Ginn.le
Piccardo Giulio Maciocci Vinc.
Cipriani Pietro Carlucci Gius.
Tranquilli Di Salle Edmondo 3.a Ginn.le
D’Alessandro Guido Subrizi Vincenzo
Minucci Luigi Di Legge Luigi 4.a Ginn.le
Subrizi Clemente Narducci Giov.
Cerasani Antonio Narducci Antonio
esami per la V.a Ginn.le Di Renzo Ernesto 3.a Ginn.le
Fornaciari Angelo agricoltore - Matruncola Bernardo librajo
Baldassare Ignazio IV.a Ginn.le - Arioli Giuseppe 3.a Ginn.le
Gismondi Benedetto V.a Ginn.le - Torelli Cesare
Tocci Donato dalla I alla 2.da Ginn.le - Cavo Giovanni
Torelli Germano 2.da Ginn.le
De Santis Guido
Disbraccio Luigi
Spera Francesco3.a Ginn.le
Rapani Angelo
De Santis Luigi
Pisani Domenico
Paciulli Giov. Battista-agricoltore
Aratari Francesco IV
Grasso Giuseppe
D’Amore Francesco 4.a Ginn.le
Di Salvatore Cesare fece la V.a Ginn. è malato