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[Da foglio a stampa con correzioni di Don Orione]



E come si avvicinavano a Gerusalemme, (1) ed erano già a Betfage, (2) (1) al monte Oliveto, Gesù mandò due discepoli dicendo loro: Andate nel castello che è di rimpetto e subito troverete legata una giumenta e un a7inello asinello con essa: scioglieteli e meaatemeli menatemeli. E se alcuno vi dirà qualche cosa dite che il Signore ne ha bisogno, e tosto li manderà. Or questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta, che dice: Dite alla figliola di Sion (3) (2) Ecco il tuo Re viene a te, mansueto e montato sopra un asino, sopra un asinello, puledro d’una giumenta.

E i discepoli andarono, e fecero come Gesù aveva loro comandato. E menarono la giumenta e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli, e Gesù vi si pose a sedere. E intanto una turba grandissima distese le sue vesti sulla via; e altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano per la via, (4) (3) e le turbe che andavano innanzi, e quelle che seguivano, gridavano: Osanna (5) (4) al Figliuolo di Davide! Benedetto Colui che viene nel name nome del Signore! Osanna nel più alto de’ cieli!































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[Da foglio a stampa con correzioni di Don Orione]



parla il Vangelo. Quanto, è bello invece, e consolante per noi cattolici, vedere Gesù Cristo, nel doppio miracolo della moltiplicazione de’ pani, che conferma, anche col fatto (non contento di avervi più volte insistito nella sua predicazione) la nostra fede pure su questo punto così essenziale, e che confuta, anticipatamente, le funeste dottrine de’ protestanti, i quali, distruggendo il ministero della Chiesa, distruggono dalle fondamenta la Chiesa stessa, la fede, il cristianesimo.

Cosicché la moltiplicazione de’ pani, mentre è l’espressione più subblime sublime dell’Eucarestia, cioè quel pane divino, cibo degli Angeli, conforto delle Vergini e de’ Martiri, che dura nella vita eterna, ed è sorgente di tutte le nostre consolazioni e pegno delle nostre speranze: è pure una delle espressioni più alte che Cristo ha voluto scegliere i soli (in corsivo) Apostoli e i loro Successori e inviati a ministri della sua grazia e, a dispensatori de’ suoi divini misteri, secondo la celebre parola di Paolo.

Cristo infatti benedisse e moltiplicò i pani, ma, notate: “li diede ai suoi discepoli perché li ponessero innanzi alla folla; ed essi li posero”. Non è dunque Gesù che dispensa da seil pane miracoloso, ma lo passa agli Apostoli, e vuole che il popolo dalle lor mani lo ricevesse: Iussis apponi (Marco 7 8): e comandò di porlo loro davanti. Nella prima moltiplicazione dice anzi di più: Vos date illis manducare (Luca IX) cioè “Voi date loro da mangiare”, voi! E infatti furono gli Apostoli a dividere il pane al popolo e a darne ad ognuno. (Matt. XV; Marco XXXVI). Certo il Salvatore potea disporre e ordinare il tutto da sema, no! in questa, come in tutte le altre circostanze, ha voluto associarsi il ministero e servirsi in tutto dell’opera degli Apostoli.

La podestà dunque di nutrire il popolo colle dottrine e coi sacramenti dell’eterna salute Gesù l’ha conferita, non ad altri che agli Apostoli e loro Successori. Egli ordinò poi che si raccogliessero gli avanzi e di essi ne rimasero sette sporte. Sette furono i pani moltiplicati, e sette le ceste riempite dagli avanzi. Queste misteriose sette sporte piene esprimono la meravigliosa condizione dei Sacramenti, che avanzam avanzan sempre al popolo che se n’è nutrito. E le sporte rimasero in mano degli Apostoli, ad indicare appunto che il pane spirituale o i sette Sacramenti sono stati da Cristo confidati nelle mani de’ Ministri della Chiesa.















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E’ solo adunque pel ministero della Chiesa., che, nella economia ordinaria della Provvidenza, Iddio dà il cibo della vita spirituale, sparge la luce della sua dottrina e il conforto sublime delle sue grazie. E in verità, non al giudizio privato degli uomini poteva Egli lasciare un simbolo da credere, una legge da praticare, no, mai! Depositaria della sua dottrina come del suo Sangue non poteva essere che la Chiesa, da Lui costituita “colonna e fondamento della verità”. E nella Chiesa Egli elesse un corpo di Pastori creati “dispensatori dei misteri di Dio” alla cui testa pose Pietro e i Successori suoi; ad essi, e ad essi solamente, Cristo diede il ministero di diffondere la fede: diede la Legge, i Vangeli, e diede la grazia spirituale che ristora e santifica. Onde molto cattolicamente Dante ha cantato:

Non siate come penna ad ogni vento,

E non crediate ch’ogni acqua vi lavi.

Avete il vecchio e il nuovo Testamento,

E il Pastor della Chiesa che vi guida:

Questo vi basti a vostro salvamento.

Ma penna ad ogni vento sono i protestanti, che camminano colla guida fallace del proprio lume, e non hanno che una fede umana, fluttuante, se fede può dirsi, e non invece opinione sempre variabile. “Tu cangi?” ha gridato al protestantesimo Bussuet, dunque tu sei la menzogna. L’eresia non prende in mano il Vangelo che per insultare la Chiesa.

Il pane dell’errore è impastato di odio: quello della verità è dolce come l’amore. Ma il pane dell’odio crucia e dà morte, non è il panis vitae et intellectus (Eccl. XV), non è il vero alimento dell’intelletto e della vita spirituale. No, o fratelli separati, il vostro non è il Vangelo caldo di Cristo; voi siete il gelo, voi siete la morte,! la sola Chiesa Cattolica è la vita e la resurrezione! Ma guai a chi divide, guai a chi propina alle anime il veleno, e non il pane e il pesce benedetto da Gesù Cristo! Lasciate il passo, o figli delle tenebre e dell’odio! Basta di veleno, basta di odio, basta di morte!

Arretratevi, e fate largo alla Chiesa! Un’era nuova si apre: un’era di fede, di giustizia e di amore dell’umanità tra le braccia materne della Santa Chiesa di Cristo, una e verace!

Iddio stesso la giuda guida, e la Chiesa si avanza portando nelle sue mani il pane miracoloso che nutrirà i popoli, e gettando splendori sovrumani e aromi di benedizione!

Il Cuore di Gesù sazierà di grazia, di misericordia, di libertà gli uomini e le nazioni che lo invocheranno!

Egli sta per fare una leva in massa: le anime saranno chiamate a combattere le battaglie della carità. Ora la terra è sangue, e la tempesta infuria. Ma tutta la terra sarà inondata di luce e si solleverà al canto dell’Amore, e canterà la misericordia di Gesù Cristo Crocifisso.

E sarà il Regno sociale del Sacro Cuore!

A quella guisa che nel cielo, purificato dai venuti venti, risplende più fulgido il sole: così sul mondo, spazzato dall’odio, dalla miscredenza, dalla sete e dalla passione barbara del dominio, splenderà la gloria del Cuore di Gesù, e l’umanità, rinnovata rinnovellata in Cristo, attenderà

il cenno divino

per nuovo cammino!