V115T036 V115P040
Istituto Divin Salvatore
Via delle Sette Sale, 22
Roma (2)
+ Roma, li 20 / IV – [1]931 ore 16
Caro Piccinini,
solo a mezzodì di oggi ho avuto il tuo espresso, era giunto alle 11. Avrai già parlato, a quest’ora, col Cav. Dellachà, e spero che il tuo incontro porti a buone cose.
Mi pareva d’averti detto che non avevo poi fatto nulla col Comune di Novi per l’area, cioè non avevo fatto alcun passo.
2) Marengo mi scrisse del battesimo dei quattro fratelli, e ne ho avuto vero piacere. Deo gratias!
3) Lo stesso mi accennava a lavori che intenderesti fare in quella parte rimasta libera dalle Poste. Vedi di non far lavorare, per ora, i muratori; e che si faccia, in tutto, una maggiore economia. Ora dovete ajutare la Congregazione Tortona; quando noi avremo fatto fallimento, che ci guadagnerà il S. Giorgio? Le condizioni economiche della Congregazione sono non dico gravi ma disastrose; né io so più dove dare la testa; sono come chi è inchiodato su d’un binario, e si vede, a pochi passi, una locomotiva che gli sta sopra. Se non m’aiutate voi altri, chi mi ajuterà? Non Bra, non Cuneo, non Voghera, non Sette Sale, non Ameno, non S. Remo (che già pensa a mantenere S. Clotilde) non Alessandria (ci sono 300.000 lire di debiti), per cui ho dovuto pagare L. 40.000 prima e 67.700 lire un mese e mezzo fa. Non Fano, che ha un 100.000 lire di debiti e tutti sono orfani; - non Borgonovo, dove quei 68 ragazzi abbandonati nulla pagano, vivono come zingari, andando a suonare in giro; li ho trovati tutti laceri, con un 80.000 lire di debiti e una Casa che ha urgente bisogno d’essere riparata. Padova ha debiti sine fine; Venezia non mi può ajutare perché ha da pagare gli interessi di oltre 300000 alle Banche. S. Severino fu derubato di L. 32.000, prestate, a mia insaputa ad un lestofante che non ha un soldo.
Nulla da Messina, nulla da Reggio, qualche mille lire al mese, non di più, da Don Zanocchi: mulla dal Brasile, nulla dall’Uruguay! E, allora, come si fa, come si può andare avanti? Chi mi ajuterà? Qui alle Sette Sale, nessuno paga, sono i nostri Chierici: a Tortona nessuno paga, a Bra a Voghera nessuno paga. E mi pare che al Dante e al S. Giorgio si vada alla grande, e non si faccia economia necessaria, e si pensi solo alle necessità locali e poco a quelle della Congregazione; e, forse, non sempre sono tutte necessità. Io non so proprio più come fare: ti scongiuro di fare la massima economia.
E datevi attorno, vedete di ajutarmi! Lo dico con profonda amarezza: nessuno, o quasi, si dà attorno a procurare mezzi: tutto si aspetta da me e da Tortona!
Ah! i Salesiani non fanno così! Scusa, saluto, conforto e benedico te e tutti in G. Cr.
Sac. Orione