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[Da copia dattiloscritta, la firma è di pugno di Don Orione.]


Piccola Opera della Divina Provvidenza

Via Emilia n° 21 Tortona


+      Tortona, 26 settembre 1938 XVI


Caro Don Piccinini,


Il Signore sia sempre con noi, e ci dia abbondantemente la Sua grazia e la Sua pace.

Stamattina Bianchi mi riferisce che Don Di Stefano ieri sera, a nome tuo, gli avrebbe detto che si devono £. 10.000 al Dellacà per disegni fatti per la palestra. Al Bianchi, come a me, si disse sempre, che voi non avevate col Dellacà nessun impegno di sorta, e nulla da dare. Tu sei stato qui ancora ieri, e non mi hai detto niente.

Il Dellacà ripetutamente disse a Bianchi che con noi non c’era nessun impegno. Io ho sempre poi ritenuto che impegni non avreste presi, senza esserne autorizzati.

Comunque, nessuno farà mala figura, per tutto che è possibile. Però sentite, cari miei figliuoli: - Vi desidero nel Signore ogni conforto e le più ampie grazie e benedizioni, ma anche desidero che della palestra lasciate se ne interessi chi ne è stato incaricato.

In attesa di conoscere il netto della situazione vostra col Dellacà, benedico a te e al S. Giorgio.

Tuo in G. Cr. e Maria SS.ma


Sac.te G. Luigi Orione

dei Figli della Div.na Provv.za


[Da copia dattiloscritta.]


Istituto Tecnico - Sede Legale – “San Giorgio”

(D. M. 11 Giugno 1938 - XVI) Novi Ligure


Novi Ligure, 26 Settembre 1938. XVI

Caro Padre nel Signore,


rispondo alla Sua di oggi pervenutami a mano di Bianchi stamane. La prego di stare tranquillo. Nessun impegno di sorta tra noi e il Dellachà, cui si chiese in giugno “37” un preventivo senza impegni. Ora però il Dellachà ieri sera alle sette (come da resoconto un po’ crudo che Le accludo) notificava a D. Di Stefano, il quale aveva trattato con lui fin dai primi contatti, di aver diritto al risarcimento delle spese di progetto per il fatto che il Bianchi avrebbe mostrato i disegni di sua proprietà allo scopo di suscitare la concorrenza a varie altre ditte cui sarebbe valso di luce. Penso però si tratti di un tentativo di rappresaglia, da cui Bianchi può ben difendersi. Comunque ritenni dovere di figlio di famiglia farne ieri sera avvertito il nostro Bianchi perché avesse [a provvedere] nell’interesse comune. Ringra[ziando]

[Don Piccinini]

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Collegio S. Giorgio

Novi Ligure


Novi Ligure, 26 – IX – 1938. XVI


Pro - memoria


 Il giorno 25 c.m. alle ore 19 il Sig. Cesare Dellachà di Pozzolo a D. di Stefano quanto segue: “Loro del Collegio dal mese di Giugno 1937 si erano rivolti a me per avere un progetto di Palestra – teatro, dichiarando subito e senz’altro che intendevano rimanere senza impegno.

 Accettai di favorirli a questa condizione: ebbero il progetto, lo esaminarono, suggerirono delle modifiche, chiesero il preventivo dettagliato che portava ad una cifra di L. 202.000 e che ridussi a L. 180.000.

 Nonostante tutto lasciarono cadere ogni cosa. Avrebbero dovuto restituirmi il progetto dicendo che non se ne faceva nulla o per lo meno tenerlo con sé, invece, a mezzo, del Sig. Bianchi lo hanno mostrato a vari altri Ingegneri e Impresari che possono essersene valsi: potrò produrre i testimoni che indicheranno il luogo, il giorno e l’ora. Uno di essi anzi, Simonelli, mostrò i miei disegni a me stesso. Tutto questo non rientra nella più elementare correttezza; e non voglio qui insistere sul modo non certo affabile del sedicente Geom. Bianchi che venne ad accusarmi di ladro, strozzino e peggio. A conclusione: al primo mattone che metteranno per la nuova palestra, loro dovranno darmi L. 10.000, quanto è costato il progetto a me; e questo, lo ripeto, non per alcun impegno che loro avessero precedentemente contratto verso di me, ma perché i miei disegni hanno fatto il giro di terzi”.


D. Di Stefano