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[Copia dattiloscritta su carta da bollo: Vi sono alcune aggiunte di pugno di Don Orione.]


On.le Commissione di Prima Istanza

per le Imposte

Roma


Roma li maggio 1939 XVII

via Appia Nuova 254



Il sottoscritto, Sac. Luigi Orione, residente a Tortona, venuto solo oggi a conoscenza dell’avviso 17 febbraio 1939, determinante il reddito netto dell’Istituto San Filippo Neri appartenente alla sua opera ed esistente in Roma (via Appia Nuova 254), avviso che il Direttore di detto Istituto non era competente a ricevere, produce il seguente reclamo a codesta On.le Commissione: L’avviso di cui sopra parla di reddito derivante dall’esercizio di Istituto di istruzione; dà quindi per ammesso il presupposto indispensabile affinché l’imposta di ricchezza mobile possa applicarsi. Sarà facile invece dimostrare che tale presupposto, il reddito cioè, è inesistente. L’Istituto San Filippo, aperto da appena un anno e mezzo, per l’educazione e l’istruzione delle famiglie popolari di Roma, costituisce uno dei rami di beneficenza per le persone più umili e più derelitte della Piccola Opera della Divina Provvidenza, e come tutti gli altri Istituti della stessa Opera esula, per i principi statutari e per il voto di povertà a cui sono tenuti i preposti all’Istituto medesimo nonché il suo fondatore, dagli scopi di materiale utilitarismo.
























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Unicamente al bene morale e spirituale tendono tutte le Istituzioni della Piccola Opera della Divina Provvidenza in tanto si reggono, in tanto hanno vita in quanto la provvidenziale beneficenza li sostiene. Tali istituzioni, come l’Istituto San Filippo Neri di Roma, non hanno affatto lo scopo di raggiungere guadagni da dividersi fra il personale vincolato dal voto di povertà o da doversi altrimenti disporre, ma hanno l’unico scopo del raggiungimento del bene morale e spirituale del popolo per il quale scopo non reddito, ma il più delle volte passività esse istituzioni incontrano. Solo prescindendo da questa finalità si può cadere nell’errore di vedere del reddito laddove invece il reddito manca totalmente, ma affiorano continue passività le quali vengono estinte esclusivamente colla beneficenza.

Se per poco si pensa che le elementari sono gratuite e per le magistrali le famiglie chre possono per ogni alunno l’istituto pecepisce appena L. annue le quali non sono neppure sufficienti a pagare gli stipendi ai professori in numero di

Se per poco si pensa che le elementari sono gratuite con l’onere della sovvenzione e assistenza medica gratuita, e che per le magistrali - per quanti lo possano - si è fissata una corresponsione di lire 30 mensili, neppure sufficienti per un modesto compenso al personale insegnante assunto, e che il detto Istituto non tiene pensioni, e non ha altro cespite all’infuori della volonterosa beneficenza colla quale deve  fra le altre cose pensare a pagare tutte le spese scolastiche necessarie per la vita dell’Istituto, fra le quali quella non indifferente relativa alla provvista dei banchi, e del materiale di dotazione, proprio non si vede dove esista il reddito. Il San Filippo dovrà ai fini di assicurare la sua continuazione per il bene morale e spirituale di tanto popolo essere sussidiato congruamente dallo stesso Comune di Roma, come sono sussidiati dai rispettivi Comuni altri simili Istituti della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Sarebbe quindi semplicemente  assurdo e mostruoso il parlare di industria redditizia, ciò significherebbe sconvolgere e snaturare l’azione disinteressata che vive di beneficenza per fare della beneficenza. Ma poi codesta On.le Commissione vedrà come in base ai più elementari principi sull’onere delle prove, non sarebbe l’Istituto San Filippo obbligato a fornire la prova negativa della inesistenza del reddito, ma sarebbe dovrebbe invece l’Ufficio delle Imposte a fornire la prova positiva di tale asserito reddito. Ed in materia di reddito soggetto ad imposte non si può ricorrere a delle presunzioni destituite di fondamento. Se una presunzione si può invocare essa sta in favore dell’Istituto San Filippo che, creato dalla beneficenza, vive sulla beneficenza. Il sottoscritto è convinto che codesta On.le Commissine vorrà rendergli giustizia















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depennando un reddito che non esiste ed esonerando quindi l’Istituto San Filippo da quella imposta che segnerebbe la fine della sua esistenza, esistenza invece voluta dalle famiglie popolari dei quartieri Latino, Appio, Metronio di Roma e benevisa dallo stesso Governo Fascista in vista appunto dell’alto fine morale e disinteressato di diffondere la primaria cultura tra le più umili classi e di preparare dei maestri elementari per diffondere sempre più, anche all’estero, la lingua e la civiltà italiana. Il sottoscritto è disposto a fornire all’On.le Commissione tutti quei chiarimenti e quelle dimostrazioni che ritiene opportune e fa formale istanza per  essere personalmente interrogato.


Con osservanza

p. Don Luigi Orione