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[Fotocopia di documento autografo.]
+ Anime e Anime!
Rio de Janeiro, 13 Giugno
festa di S. Antonio 1922
All’ottima Madre Cherubina ed alle piccole Suore della Div. Provvidenza della Casa di S. Paolo,
Nel Nome di Gesù Cristo Crocifisso e di Maria SS., nostra Madre
La pace di Nostro Signore sia con Madre Cherubina e con Voi tutte. Jeri sera ho avuto la grazia di inginocchiarmi ai piedi del vostro, anzi dirò, del nostro caro Arcivescovo di San Paolo. Egli ebbe la bontà di trattenermi con grande cuore e carità di Padre delle anime nostre come dell’anima mia. Egli è veramente un santo Pastore, ed è nella Chiesa un fiore di gloria, perché‚ rende odore e gloria di virtù a Dio. Ora, benché‚ io sappia bene di essere un povero sacerdote, coperto di molta lebbra, vero servo inutile della Div. Provvidenza, tuttavia, pensando che ogni cosa è fatta con provvidenza di Dio, unicamente confidato nell’aiuto di Nostro Signore e nella benedizione della Santa Chiesa, che ho sentito discendere sopra di me dalle mani dell’Arcivescovo, insieme col suo invito, che è comando per me, io vi ho ricevute dalle Sue sante mani come dalle mani del Signore, e ho ricevute da Lui le disposizioni per Voi, come le ho ricevute dalla vostra Madre Fondatrice e dal Vostro Direttore Generale Mg.r Capra e così dalla vostra Provinciale. E stamattina Vi ho portate tutte sull’altare, siccome anime a me affidate dalla bontà di Dio, supplicando l’Agnello Divino che desse anche a me un po’ di viscere di padre in Cristo, un po’ di quella grande e ardentissima carità verso le anime vostre e verso codesta Casa della Divivna Provvidenza, che ho sentito vibrare nell’anima di Don Duarte.
Ed è in questa carità di Dio che per divina misericordia è venuta anche sopra di me, che io vengo ora a Voi, o Madre Cherubina e figlie della Div. Provvidenza di S. Paolo, e a Voi scrivo dopo la celebrazione del Santo Sacrificio dell’Altare, e Vi conforto nel prezioso Sangue di Gesù Signor Nostro, con desiderio di vedervi tutte, fedelmente unite, camminare sempre per la dritta via del Signore secondo la vostra vocazione: con desiderio di vedervi tutte rianimate per l’infinita bontà di Dio, perocché quanto più abbonda in prove dolorose e in tribulazioni e amaritudini tanto più promette Nostro Signore di far abbondare sopra di voi le consolazioni e le dolcezze tutte spirituali della vita religiosa.
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Confortiamoci tutti in Cristo dolce Gesù, e permanete nella santa dilezione di Dio, e beneditelo di aver potuto soffrire qualche cosa per Lui, e umilmente chiedetegli di tenere sempre l’occhio della sua misericordia sopra di voi, anzi di farvi tutte sue, o povere figlie della Div.na Provvidenza, e di affocarvi e consumarvi nella Sua ardentissima carità, ben sapendo Voi che quelle anime che sono arse e consumate dall’amore di Nostro Signore non vedono più sé, e quasi neanche guardano più ai doni che Dio porta nelle mani, ma guardano a Lui, a Gesù, sì, a Lui che si è dato a noi con tanta umiltà, che fa confondere la mia superbia. Ed ecco che anche in questo, che sta succedendo a riguardo della vostra Casa e di ciascuna di Voi, noi dobbiamo vedere Gesù che viene incontro alla nostra grande miseria: Gesù che con tanta divina carità ci parla col suo Cuore per la bocca dei Padri della Fede e delle anime, che sono i nostri Vescovi, che è ora il nostro amato Arcivescovo di S. Paolo, a cui dobbiamo ogni obbedienza, riverenza, amore di figli e venerazione.
Ma questo, che Voi avete sempre fatto, con la divina grazia, - sempre meglio dobbiamo impegnarci a fare d’ora innanzi dopo che è piaciuto a Mg.r Arcivescovo Don Duarte che questo povero servo dei figli della Divina Provvidenza prenda conto di Voi, di codesta benefica Casa della Divina Provvidenza come del Noviziato che, a Dio piacendo, e con la piena approvazione e benedizione di Mg.r Arcivescovo, si aprirà, a bene vostro e di tutta la vostra Congregazione, in San Paolo.
Ora dunque io vengo a umilmente raccomandarmi alle orazioni della vostra Madre Superiora e di ciascuna di Voi, perché conosco, o mi pare di conoscere, il mio nulla e l’insufficienza mia a potervi fare un po’ di bene, ma voglio tutto confidare nel Signore e nell’aiuto delle vostre preghiere. Già mi sono posto ai piedi di Gesù Sacramento e Gli ho detto: Tu sai bene, o Signore, che povera cosa hai davanti a Te, e che nulla posso senza di Te. Ajutami dunque, o mio caro Signore. Tu che mi dai questo conoscimento del mio niente. Io sono felice del mio nulla perché così sono umiliato e sono beato insieme di abbandonarmi nell’abisso della tua carità e della carità della Santa Chiesa, ma Tu, o Signore ajutami anche perché possa fare un po’ di bene alle tue figlie di San Paolo. E poi mi sono messo ai piedi della Beata Madre nostra la SS. Vergine. Ah che grande conforto è per noi l’averci Nostro Signore lasciati figli di tanta Madre! Che conforto mi ha dato d’aver visto il vostro Istituto sotto il manto di Maria!. E poi tutto mi sono messo, più che un figlio, nelle mani di Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo.
Ed
ora voglio che anche Voi tutte stiate più tranquille, e tutte stiate
di buon animo, cominciando dalla vostra Superiora. Ora voglio
prego Iddio che tutte riposiate nel Cuore di Gesù Cristo Crocifisso,
e che, tutte unite in un cuore e in un’anima sola, colle Sorelle
vostre delle altre Case tutte della Divina Provvidenza, siate deste
solamente per amare Dio,
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per amare e servire a Dio nei poverelli, secondo lo spirito di umiltà, di Fede, di provvidenza, di sacrificio della vostra fondazione! Desidero che siate forti a sostenere ogni croce, ogni tribolazione, ogni pena per l’amore di Gesù benedetto: desidero che corriate con sollecitudine per la via del rinnegamento di voi, e che sempre più vi infiammiate di carità, guardando l’Agnello svenato in Croce per noi, Gesù Cristo vostro Sposo, il Quale diede la vita e il Sangue per tutti unirci in eterno nel Suo Cuore divino! - Desidero e supplico Iddio perché tutte permaniate, o buone Suore della Divina Provvidenza nella santa e dolce dilezione del Signore. E ogni giorno nella Messa voglio ricordarmi di ciascheduna di Voi, come pure delle vostre Orfanelle, della vostra Madre Superiora, della vostra Madre Provinciale, della vostra Madre Fondatrice. Di voi ho dato ogni buona notizia alla Madre Provinciale come alle vostre Consorelle di Rio, di Mar de Hespanha, che ho vedute, - e porterò in Italia ogni migliore notizia, e da per tutto dove andrò Vi ricorderò al Signore sempre e sempre! Con l’aiuto di Dio, farò presto ritorno; e, come di accordo con Sua Eccellenza Rev.ma al mio ritorno si aprirà canonicamente e in San Paolo il vostro Noviziato. E così sarà sempre più rassodata la vostra vocazione religiosa, che dovete ritenere come il più grande beneficio di Dio dopo il santo battesimo, come ritengono che sia certi grandi scrittori e Dottori della Chiesa. Andremo ora adagio, è vero, ma questo tempo serva a prepararvi meglio nello spirito, così faremo ogni cosa con serietà e bene. Quasi tutto dipende dal far bene il Noviziato: il Noviziato è la scuola della vita religiosa e delle virtù apertaci da Gesù Cristo e dalla Chiesa. E spero che Mg.r Arcivescovo stesso da vero nostro Padre in X.sto si degnerà venire Egli stesso ad aprire con la sua parola e benedizione il nostro umile e modesto Noviziato. Ora dunque preghiamo! Preghiamo e attendiamo a Dio, e non abbiamo n‚ impazienza n‚ fretta: il difetto degli uomini è la soverchia fretta. S. Francesco di Sales era nemico della fretta, perché la fretta, o buone figliuole della Divina Provvidenza, in generale non viene mai da Dio, ma dal principio contrario: sono i falsi profeti quelli che corrono.
Il Ven.le Don Bosco, che io ho avuto la grazia di conoscere e ho avuto per confessore quando studiavo a Torino, aveva tanto lavoro, eppure, a vederlo, era sempre così sereno, così calmo e così tranquillo che pareva non avesse nulla da fare, ma lavorava sempre. Dunque, coraggio, fede e pazienza, o buona Madre Cherubina e buone Figlie della
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Div. Provvidenza: il sacrificio col quale aspettiamo il tempo e il momento del Signore, non va perduto davanti al Signore, ma vale anzi molto agli occhi suoi. Questa decisione non fu presa per suggerimento di terze persone, ma unicamente tra Sua Eccellenza Rev.ma Don Duarte e me, vostro non dirò Direttore, ma servo in Cristo. E nel Signore e per più riguardi è meglio fare così, aspettare quando sia tornato dall’Italia, fra alcuni mesi, e verrò a San Paolo, - e farò tutto quello che è in me per il vostro bene, per il bene della vostra Congregazione a conforto dei vostri Superiori e seguendo i consigli di Mg.r Arcivescovo. Vi dirò che così io penso che sarete obbligate a pregare di più per me, per farmi tornare più presto, e questo pensiero mi dà consolazione, perché sento il bisogno di molte orazioni.
Siate dunque non dirò rassegnate, ma pur felici nel Signore di questo breve ritardo. Abbiatevi sempre tra di voi umiltà, compatimento, carità, pazienza, obbedienza devota ai Superiori, spirito di lavoro e di sacrificio, spirito di preghiera, e poi vivete tranquille, e andata avanti contente nel Signore. Sì, sempre allegre e contente in grazia di Dio, tanto più se vi fosse dato di stare un po’ in Croce con Nostro Signore Gesù Crocifisso. Altro non dico, e fui già troppo lungo. Ho poi un po’ di altro lavoro in questi momenti. Vi mando i saluti delle vostre Consorelle di qui, e vi metto tutte nelle mani della Santissima Vergine. Sto facendo pratiche per partire qualche giorno prima, perché ho un Sacerdote in Italia che sta molto male, e vorrei vederlo. Porterò alla vostra benedetta Madre Fondatrice i vostri migliori saluti di figlie, e ogni vostro ossequio al nostro caro Direttore Gen.le Mg.r Capra.
Coraggio nel Signore!. E avanti sempre col Signore e con la Santa Madonna. Pregate per me! Dio sia sempre nell’anima vostra. Benedico a Madre Cherubina e benedico a tutte ed a ciascheduna di Voi, o buone Suore della Divina Provvidenza. E sono il vostro povero servo in N. Signore Gesù Cristo e in Maria SS.
Sac. Orione dei Figli della Div. Provv.za
+ Anime e Anime!
Buona Madre Cherubina,
Ogni pace e conforto in Gesù Cristo. Questa lettera Lei, Madre Cherubina, la voglia leggere alle Suore riunite, una volta o anche due, se crederà, e gliela spieghi in portoghese, e poi la butti al fuoco. E così farete sempre di tutte le lettere che manderò, a meno dicessi diversamente. Pregate e fate pregare le Suore come le Orfanelle che possa preparare un buon Sacerdote di spirito e adatto per la Vostra Chiesa e Comunità. Scriverò dall’Italia. - Benedico in N. Signore. Preghiamo sempre!
Sac. Orione d. D. Pr.