V115T199 V115P214
[Da copia a stampa]
ESERCIZI E PRATICHE DI PIETÀ DA ESEGUIRSI NELLE CASE DELLA PICC. OPERA DELLA DIVINA PROVV.ZA
Deliberazioni prese nella riunione dei Sacerdoti
Esercizi Spirituali Campocroce 1923
1. - Ogni giorno - Per il personale religioso. - Meditazione. La meditazione si faccia da tutti in comune al più presto e all’ora stabilita dal Superiore della Casa. È raccomandabile, poiché già di consuetudine in tutte le Case, che l’ora stabilita sia subito dopo la levata, ed in Cappella.
La levata sia per tutti all’ora già fissata, cioè alle ore 4 da Pasqua a Tutti i Santi, e alle 5 dai Santi a Pasqua. Nessuno si fermi a letto senza una vera necessità e ne farà avvertito il Superiore prima o dopo. Il Venerdì si mediti sulla Passione di N. S. Gesù Cristo. Al Sabato sulla Madonna. Almeno due volte all’anno poi si leggano per intero le meditazioni dell’apparecchio alla Morte di Sant’Alfonso dé Liguori. Si consigliano come libri di meditazione: Da Ponte-Chaignon - Hamon - Avancino - Pincelli: Il cibo dell’anima imitazione di Cristo - Cabrini: Il Sabato santificato - Da Bergamo - Passione, ecc.
Visita al SS. Sacramento. - Si faccia subito dopo pranzo in comune.
S. Rosario - La lettura Spirituale. - Si fissi un’ora, conveniente per tutti per la recita del S. Rosario e per la lettura spirituale. Sia possibilmente subito dopo la ricreazione di merenda o circa quel tempo. Come libri di lettura sono raccomandati: La Manna dell'Anima del P. Senueri - La pratica di Amor Gesù Cristo - Gli scritti del Capecelatro - La vita del B. Cottolengo scritta dal Gastaldi - La vita di Don Bosco e i suoi scritti - Il Rodriguez.
S. Comunione. - Possibilmente sia da tutti frequentata quotidianamente con il dovuto preparamento e ringraziamento. Esame di coscienza. - Si faccia la sera impiegandovi il tempo e raccoglimento conveniente perché riesca di frutto e pratica di miglioramento spirituale. L’esame di coscienza può essere fatto dopo la lettura spirituale, e dopo le orazioni della sera.
V115P215
La buona sera. – è una pia pratica che consiste nel rivolgere, la sera dopo le preghiere, una buona parola alla comunità raccolta. Dev’essere breve, non oltrepassare i 5 minuti; d’indirizzo spirituale e morale della comunità; sia il superiore della Casa che normalmente dia la Buona Sera. In sua assenza lo sostituisca un confratello atto a tal uopo, ma non si ometta questa pratica.
NB. - Chiunque non avesse potuto soddisfare le pratiche di pietà in comune, supplisca da solo. Si abbia da tutti in grande stima le pratiche di pietà e vi si attenda con diligenza e spirito di fede.
II. - Pratiche di pietà settimanali. - Confessione ogni otto giorni da un confessore stabile, possibilmente sacerdote religioso. La Domenica vi sia la spiegazione del S. Vangelo nella Messa per la Comunità. Nel pomeriggio si cantino i Vespri, istruzione religiosa e Benedizione col SS. Sacramento.
III. - Pratiche mensili - Esercizio di Buona Morte. È stabilito che si faccia nella prima settimana del mese e nel modo seguente: Nelle case di formazione vi sarà una Meditazione e poi la Confessione alla sera della vigilia. Al mattino vi sarà altra analoga Meditazione - S. Messa con più solennità dell’ordinario - S. Comunione - Preghiera speciale della Buona Morte. Durante la giornata si terrà un’istruzione sulla vita religiosa e si rileggano in tempo opportuno le Costituzioni. Nei Collegi ed Istituti di giovinetti l’esercizio della Buona Morte lo si ricorderà nel dare la buona sera, la sera dell’antivigilia al giorno designato. Alla vigilia si dia modo a tutti di confessarsi e si procurino confessori straordinari. Al mattino la S. Messa con più solennità dell’ordinario - S. Comunione con preparamento e ringraziamento non di uso comune e la preghiera della Buona Morte. A pranzo si aggiunga qualche cosa di più degli altri giorni e nel pomeriggio si conceda il passeggio o altro onesto divertimento.
IV. - Pratiche di pietà annuali. - Negli Istituti si facciano due volte all’anno gli esercizi spirituali: in principio dell’anno scolastico (si consigliano i giorni dei Santi e dei Morti) e a Pasqua. Nelle case di formazione invece si faranno a Pasqua e in Agosto.
V115P216
Si stabilisca inoltre che di obbligo si celebrino ogni anno e in ogni casa le seguenti pratiche di pietà, che sono prescritte come minimum, lasciando facoltà al Direttore della Casa quel di più lodevole, che si possa fare. Novena di Pentecoste - Novena dell’Immacolata - Triduo di S. Giuseppe - Triduo di S Luigi - Triduo del Santo protettore della Casa. Ogni anno si celebrerà in ogni Casa una funzione di suffragio per i Benefattori, personale ed alunni defunti; possibilmente nell’ottavario dei Morti. Il Direttore della Casa stabilisca quale debba essere questa funzione di suffragio, a seconda delle possibilità dell’Istituto.
V. - Certificato di confessione. - Ciascuno dovrà ogni sei mesi, cioè alla fine di Giugno e di Dicembre di ogni anno, far tenere l’attestato di frequenza al Sacramento della Penitenza rilasciato dal suo Confessore ordinario, al Superiore della Casa, il quale lo trasmetterà insieme agli altri dei confratelli ed aggiungervi il suo, al Direttore spirituale della Congregazione, entro la prima quindicina dei mesi susseguenti, cioè, 1.a quindicina di Luglio e di Gennaio.
VI. - Insegnamento religioso. - Si dia un grande sviluppo all’insegnamento del Catechismo. Vi sia almeno una volta la settimana un’ora di Catechismo per tutti; alunni, convittori, personale chierici; eccettuati i chierici di teologia. Parimenti vi sia l’insegnamento metodico della Storia Sacra, Vecchio e Nuovo Testamento. Si procuri che le formule del Catechismo siano mandate ben bene a memoria e che si impari con cura e passione i fatti della Storia Sacra. Come testi di Storia Sacra si propongano di adoperare quelli di Don Bosco, del Farini, o chiedere all’uopo suggerimenti ai Superiori. Come guida al Catechista può servire il metodo edito dalla Scuola Italiana Moderna di Brescia, o altri che rispondessero bene allo scopo.