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[Per Don Sterpi]
Tortona
Caro Don Piana,
Ho
ricevuto la vostra lettera. Il Direttore vari
giorni della
da alcuni giorni prima di S. Luigi che
è partito per Roma: so che in questi giorni non si è sentito bene.
Io non ho difficoltà di fare tutto ciò che mi domandate, ed ebbi
anche prima di venire da voi l’autorizzazione di fare un debito per
pagarvi tutti i debiti, appena aveste rilasciato la procura dei beni
della Congregazione, che da un anno il Superiore vi domanda. Pensate
con
al profondo dolore del nostro Padre, che vi ha sempre trattato con
molta carità. Io
non ho la xxx
Anche lo stesso mai
potuto comprendere perché abbiate fatto così
Direttore ha fatto la procura dei beni che sono della Congregazione,
per mettersi a posto in coscienza: fatela anche voi. Vedete quanto la
Congregazione ha fatto in quest’anno per ajutarvi! Ora il vostro
modo di agire dovete convenire che non è troppo da figlio della
Congregazione, e potrebbe parere un ricatto, mentre da parte nostra
si cerca di aiutarvi proprio da fratelli in tutti i modi, anche con
la sistemazione di cui vi parlai. Voi non potete immaginare, caro D.
Piana, quanto mi dispiaccia dovervi scrivere a questo modo, e vi
prego di non offendervi, perché io vi fui e vi sono sempre molto, ma
molto affezionato in Gesù Cristo. Dunque: o mi scrivete di venire ad
Ovada per la procura e per la sistemazione di tutte le vostre cose, o
mi scrivete il giorno che venite voi a Tortona, perché io possa
trovarmi a casa, e sono a vostra disposizione. Fate, caro Don Piana,
da buon figliuolo
della Divina Provvidenza e della Madonna Santissima ciò che del
resto è vostro obbligo di coscienza
fare: togliete di pena e il Direttore e me e anche Voi. Io prego per
voi proprio come per
un fratello, voi
del resto mi conoscete
e non desidero che il bene vero della vostra anima. Vi sono sempre
con tutto l’affetto in Gesù Cristo.
Sac.