V115T212 V115P233


Roma, il 26 / 6 – [1]913.


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Carissimo Don Sterpi,


Ricevo la lettera di D. Piana a voi diretta. Gli rispondete subito così.

Carissimo Caro Don Piana, Ho ricevuto la vostra lettera. Io non avrei difficoltà a fare tutto ciò che voi mi domandate, poiché quando venni a trovarvi aveva incarico già di pagare i vostri debiti, appena mi aveste fatta la procura che il Superiore vi domandava.

La Congregazione vi ha aiutato molto quest’anno, ed era pronta a fare un debito per togliervi da ogni fastidio. Voi mi dite che la lettera del sarto di Acqui vi ha addolorato: pensate o caro Don Piana al dolore profondo che avete dato al nostro Padre rifiutandovi da più di un anno di rilasciare la procura dei beni della Congregazione e di fare il vostro elementare dovere di buon religioso. Pensate Vedete con quanta carità vi ha trattato.

Perché il vostro modo di fare non abbia da sembrare un ricatto verso la Congregazione