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[Da copia stampata. Vi sono aggiunte di pugno di Don Orione.]


Stampe

M. Rev.do Signore

Sg.r don Andrea Poggi in Varzi

(Voghera)


Anime e Anime!


Tortona - Istituto della Divina Provvidenza

5 Settembre 1920 - Festa di S. Alberto di Butrio.


Mio caro Fratello nel Signore,


La nostra santa e dolce Madre la Chiesa va incontro ad una ben grave e dolorosissima ora: quasi tutti i Seminari si vanno spopolando, e si direbbe che davvero si è giunti alla “religio depopulata”. Dopo la guerra, la crisi, in fatto di vocazioni ecclesiastiche e religiose maschili, si è venuta aggravando così che, in parecchie Diocesi, il numero degli operai evangelici non è più sufficiente per la conquista delle anime, e anche nella nostra Diocesi le vocazioni vanno assai diminuendo. Che sarebbe mai dell’Italia il giorno che fosse senza sacerdoti? Rispondeva già il Beato Curato d’Ars: “la società, senza sacerdozio, sarebbe come un serraglio di belve feroci, e il mondo ripiomberebbe nella barbarie”. Il sacerdozio è “sal terrae et lux mundi”: è l’onore delle famiglie, la difesa dell’ordine e della civiltà. Ricordando che, 25 anni fa, cominciai a lavorare, con la benedizione del mio Vescovo, ma col precipuo intendimento di aiutare dei poveri ragazzi a farsi preti, come già aveva fatto il Venerabile Don Bosco con me, togliendomi dai campi e facendomi studiare all’ombra di Maria Ausiliatrice, là a Valdocco, in Torino: così ora, dopo essermi raccomandato alla SS. Vergine e aver presa la benedizione del mio Vescovo e Padre, vengo a pregarVi, o mio buon Fratello, che vogliate aiutarmi a dare alla nostra Santa Chiesa qualche buon prete. “Nessuna opera è così bella e così buona, diceva San Vincenzo dé Paoli, quanto l’aiutare a fare un buon prete”. Oggi poi è questione di vita o di morte per tante e tante anime, e per la società stessa “che, ad ogni costo, dev’essere salvata”, disse il Papa; ma la società non potrà essere restaurata che in Cristo, né senza l’opera della Chiesa e dei sacri ministri della fede e della carità. Certo, sono tempi questi che fare il prete vuol dire salire il calvario di ogni sacrificio: ma i padri e le madri veramente cristiani non devono paventare di dirigere lo sguardo dei loro figli verso gli splendori radiosi del Santuario e della Croce di Gesù Cristo, onde abbiano i loro figliuoli a rispondere alla grazia d’una celeste vocazione; e il nostro zelo, caro fratello, non sarà mai impiegato più santamente che se lo volgeremo a scoprire e a coltivare nei giovani le predisposizioni al Sacerdozio.







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Quanti poveri fanciulli, un po’ aiutati, un po’ confortati diventarono sacerdoti santi, parroci zelantissimi, Missionari e veri Apostoli di Dio. Bastarebbe ricordare il Beato Cottolengo e il Venerabile Don Bosco! Ma, e senza andare tanto lontano, presso di noi cosa non vediamo? Abbiamo Mons. Guerra, Missionario ed Arcivescovo a Cuba. Chi era? il figlio di un povero calzolaio di Volpedo. Abbiamo Mons. Paolo Albera; chi era? il figlio di un povero maniscalco di Godiasco. E come poterono riuscire? Ecco: furono aiutati da qualche buon Sacerdote, ed ora l’uno è Missionario in America, e l’altro si può ben dire che sia Missionario in Calabria. I Samueli vengono oggi dalla montagna e dalla gleba più che dalle alte classi sociali. I tempi si orientano in senso democratico? Ebbene, e Iddio chiamerà i figli del popolo anche al governo della sua Chiesa, che, alla fin fine è nata dal popolo; e, perché il popolo senta qual è il vero spirito della Santa Chiesa di Dio, e non la abbandoni, il Signore darà alla sua Chiesa anche dei Papi di umili natali, quale fu Pio X.

E il nuovo Vescovo, uscito  dalla Diocesi di Tortona, Mons. Luigi Versiglia da Oliva Gessì, Missionario in Cina, chi era? Un povero ragazzo, mio caro compagno di scuola, all’Oratorio di Don Bosco a Torino, dove questo santo Apostolo della gioventù andava raccogliendo e aiutando le vocazioni dei figli della povera gente. Certo bisogna pregare il Signore, perché è Lui che deve suscitare le sante vocazioni, ma bisogna anche coltivarle, bisogna anche aiutarle le vocazioni. E dalla vicina Diocesi di Alessandria quanti dotti e santi Sacerdoti sono mai usciti, benché figli di umili famiglie! ma, aiutati da qualche buon Parroco, e poi da Don Bosco o dal Seminario, riuscirono a fare un gran bene! Ecco, mi giunge da Roma la lieta notizia che un caro quanto zelantissimo Monsignore, che può ben dirsi alessandrino e vero figlio della Madonna della Salve, ora è eletto Vescovo. E anche questi non è di ricca famiglia, tutt’altro! ma, confortato e aiutato, riuscì sacerdote, e svolse già, benché ancor giovanissimo, un grande e illuminato lavoro per le anime, specialmente durante la guerra. Se il nostro Mons. Daffra non fosse stato aiutato, la parrocchia di Canneto avrebbe,forse, un buon cristiano di più, ma la Chiesa avrebbe uno zelantissimo Vescovo di meno. Quanto bene fece da Parroco e da Missionario nella nostra Diocesi e in altre ancora! quanto bene da Direttore e poi da Rettore del nostro Seminario! Quanto bene ora da Vescovo! Ha più di 80 anni, e con ardire giovanile sta per  cominciare la sua ottava visita pastorale su per le Alpi Marittime, vero venator animarum! Ah! mio caro Fratello in Cristo, io sono una ben miserabile cosa, ma se sapessi che, vendendomi al
















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mercato, potessi ricavarne qualche scudo da aiutare una vocazione di più, oh sì che volentieri mi venderei, per la grazia di Dio! La Chiesa ha bisogno di buoni Sacerdoti, e tutti dobbiamo cercare pro viribus di rifornire le file del suo esercito, esercito di pace, di fede, di carità tra gli uomini! Coraggio, o mio fratello nel Signore, coraggio e lavoro! Noi andiamo a gran passi verso l’eternità: e a chi trasmetteremo noi la nostra stola, il Vangelo e la Croce? a chi le anime che costarono il Sangue di Gesù Crocifisso?. Deh! preghiamo che in ogni paese e sulle orme nostre germogli qualche fiore da offrire alla Chiesa! Aiutato dalla divina grazia, a tutti quei cari giovanetti che avessero bisogno di essere agevolati a farsi sacerdoti, aprirò le braccia e il cuore in Gesù Cristo e la Provvidenza e la Madomma mi verranno in aiuto, ne sono più che sicuro. Fondiamo insieme tutte le nostre orazioni e tutti i nostri sforzi per dare alla Santa Chiesa dei preti e dei buoni preti, e la benedizione di Dio sarà sopra di noi, e una grande ricompensa ci aspetterà in Paradiso! Io ben so, o Fratello mio, quanto Vi sta a cuore di poter aiutare  le vocazioni: so quanto ardente è il vostro desiderio che il Signore mandi multos et bonos operarios in messem suam, ed è anche per questo che con tanta espansione e fiducia Vi scrivo, e mi prendo la libertà, in questi giorni, di far passare da Voi il Ch.co Arturo Saponara appartenente a questo Istituto, e che mando in cerca di vocazioni, perché, di presenza, veda se aveste da raccomandarmi qualche buon giovane. Egli, a voce, potrà dare maggiori schiarimenti e rendere più facili le accettazioni. A lui potrete pure rivolgervi se aveste da propormi qualche studente pel nuovo Collegio Dante Alighieri che, a ricordo del VI Centenario Dantesco, si aprirà coll’Ottobre in Tortona e dove vi sarà anche il Liceo. Chi però, data la brevità del tempo, volesse direttamente scrivermi, scriva pure, e avrà sollecita e spero, favorevole risposta. Mi è gradita la circostanza, o mio caro Fratello in X.sto, per raccomandarmi alle Vostre preghiere, mentre, in osculo sancto, mi onoro dirmi Vostro aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.


Sac. Luigi Orione

della Divina Provvidenza.


































































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[Su busta con timbro postale in data 20/7/01]


Stato religioso dell’Opera  Della vita comune. Della pietà. Dell’istituzione dei noviziati (Chierici - Eremiti - coadiutori personale di servizio) Regole dei novizi Chierici (già scritte appositamente dal Monsig. Daffra) Regole dei novizi eremiti. Delle sacre ordianzioni Dello studio (Elementari - Ginnasio - Tecniche - Liceo - Università)”