V116T004 V116P004



  +      Tortona, lunedì, 30 marzo 1925


 Onor.le Sig.r Senatore [Schiaparelli]


 Scusi il ritardo a risponderle. Sono giunto jeri, e riparto oggi. Ella però voglia sempre

darmi qui ogni comunicazione. Quando tardo è perché sono in giro.

 La ringrazio di quanto ella sta facendo anche pel viaggio dei tre che dovranno andare

al Rafat.

 Come ho già dovuto scriverle, il Patriarca non ha disposto di nulla, né più mi ha

scritto. Tengo la parola che gli ho dato, di mandargli un po di ajuto, ma è evidente che

non posso togliere il pane ai miei poveri orfani per i viaggi di quelli che vanno al Rafat.

 Solo per provvederli di abito, scarpe e biancheria personale già ci ho speso dietro

circa due mila lire. Penserò ai viaggi di terra e di vitto. E la ringrazio dell’ajuto che mi dà

per la spesa relativa al viaggio di mare. Essi viaggiano sul ponte. Pregherò il Signore per lei e per l’Associazione Missionari.

 Quanto alla data di partenza, scelgo il 20 aprile, perché il 6 è troppo vicino

e non sarebbero pronti, e il 12 è Pasqua. Sento il bisogno che questa Pasqua la facciano

con me, poveri figli! Chissà quando mai potremo più trovarci o fare la Pasqua insieme.

 Manderemo a Roma, il più presto, le fotografie firmate. Ho fatto chiedere

il documento militare di Ceci Francesco, e per Sante Gemelli lo farò chiedere, benché

di questi mando un passaporto che gli era stato già rilasciato tempo fa per l’Argentina.

Poi lo trattenni per inviarlo, invece, in Terra Santa. Ma col Patriarca si era sempre

in alto mare. Penso che questo passaporto forse potrà bastare, senza mandare il congedo.

Diversamente voglia farmelo scrivere, e lo richiederemo a Messina, distretto militare

del don Gemelli.

 Il don Gemelli vorrei che partisse il 20 aprile con i tre che vanno al Rafat,

quantunque amerei destinarlo per Cafarnao. Quindi il 20 aprile sarebbero in quattro

a partire. Come la presente, così farò mandare ogni fotografia o documento a Roma,

direttamente.

 Quanto allo scendere ad Alessandria o a Giaffa, possibilmente a Giaffa,

che è più vicino; ma, se il piroscafo del 20 non fermasse, pazienza.

 Si avvicinano i giorni che ricordano la passione e la morte di nostro Signore,

ed io quest’anno non ci sono preparato. La mia anima è arida e vuota. Preghi per me.

 Confortiamoci a fare del bene, del bene a tutti; e amiamoci nel Signore.

 Domani saremo col Signore!

 Suo dev.mo servo in X.sto e nella Madonna


         Sac. Orione d. D. P.


P. S. In questa lettera e, purtroppo, anche......

¨